Attrici degli anni 70: i primi 5 nomi che ci vengono in mente

Se pensiamo alle attrici degli anni 60, probabilmente l’idea che abbiamo delle atmosfere in cui esse si sono mosse cinematograficamente sono patinate, glam, ricche di abiti alla moda che hanno caratterizzato quel decennio in Italia e nel mondo. Gli anni 70, però, sono stati quelli che hanno iniziato a raccontare il sesso in maniera più aperta. Negli States l’erotismo era più legato al concetto di libertà, femminismo e liberazione dei costumi, in Italia, invece, il sesso si è espresso al meglio nelle commedie scollacciate che hanno lanciato molte attrici diventate, poi, icone di registi contemporanei come ad esempio Quentin Tarantino.
Ecco qui una carrellata sulle 5 attrici che hanno lasciato il segno negli anni 70 (alcune di essere sono tornate in auge oggi in fiction e serie tv).
Jane Fonda
Classe 1937, nasce sotto il segno del Capricorno, forse per tenere testa al padre che era del Toro, il famoso Henry Fonda. Appartiene a una famiglia di attori (celebre anche il fratello Peter, noto per aver cavalcato il sogno del viaggio libero in sella a una moto in Easy Rider), Jane entra nel mondo del cinema praticamente subito. La sua bellezza spettacolare e oltraggiosa la rende protagonista di commedie in cui recita sempre nei panni della carina wasp, soprattutto negli anni 60, ma sono gli anni 70 che trasformano Jane dell’attrice carismatica e impegnata politicamente, prima contro la guerra in Vietnam poi, oggi, per sensibilizzare i politici nei riguardi dell’ambiente.
Tantissimi i film che la vedono protagonista (vedi la lista aggiornata su Wikipedia), ma ne citiamo alcuni usciti proprio nel decennio degli anni 70, che dovrebbero essere recuperati per rendere giustizia al suo talento: Una squillo per l’ispettore Klute ma anche Tornando a casa che le sono valsi due Oscar, ma anche , Giulia (1977) e Sindrome cinese (1979). Nel corso della sua carriera ha inoltre vinto sette Golden Globe, due Premi BAFTA, un Premio Emmy e un David di Donatello. Nel 2017 le è stato assegnato il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2021 il Golden Globe alla carriera. E’ stata la brillante protagonista della serie tv Grace&Frankie andata in onda su Netflix e ha la fedina penale sporca in quanto si è fatta arrestare più volte durante le manifestazioni pacifiche a supporto delle campagne che sostiene. In fondo è a fin di bene.
Jaqueline Bisset
Winifred Jacqueline Fraser Bisset in arte Jaqueline Bisset, nonostante il cognome francese, nasce in Inghilterra da padre scozzese e madre inglese con antenati francesi. Indubbiamente questa attrice rappresenta una icona di stile ed erotismo, ma anche di raffinatezza nella recitazione.
Anche lei inizia a recitare negli anni 60, ma sono gli anni 70 che la vedono protagonista di lungometraggi di charme che le procurano notorietà.
A cavallo tra gli anni 70 e gli 80 viene consacrata come attrice raffinata, grazie alla sua partecipazione nel 1973 al film di François Truffaut Effetto notte. Successivamente prende parte al film basato sul romanzo di Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express dove recita insieme a Ingrid Bergman e Laureen Bacall, dive degli anni 40 e 50 ormai al termine delle loro carriere. Nel 1976 prende parte a un film culto per il suo genere: Candidato all’obitorio con Charles Bronson. Ma Bisset non gira solo negli States, in Gran Bretagna e in Francia. La sua attitudine cosmopolita e la sua irrequietezza e curiosità la portano anche in Italia dove insieme a Marcello Mastroianni è la protagonista del film La donna della domenica, basato sul romanzo omonimo di Fruttero e Lucentini. Una curiosità che non tutti forse sanno: Bisset è la madrina di Angelina Jolie.
Candice Bergen
Attrice, ma anche, donna eclettica che non si è limitata a recitare, ma è diventata anche ottima fotoreporter e persino stilista, Candice Bergen oggi ha 77 anni e ancora lavora.
La sua vita è costellata di episodi degni del racconto di un’eroina e rappresenta, inoltre, una voce fuori dal coro a Hollywood poiché per lei la carriera è sempre stata importante, ma anche la famiglia e l’amore hanno rappresentato per lei un pilastro su cui si è basato il suo equilibrio. Candice entra nel mondo dello spettacolo a 6 anni prendendo parte a uno spettacolo del padre che era un famoso ventriloquo. Recita, studia, ma non si laurea. In compenso diventa una modella famosa e grazie alle sue fattezze che la fanno paragonare spesso a Grace Kelly, diventa attrice. A cavallo tra gli anni 70 e 80 è protagonista di numerosi film tra cui L’impossibilità di essere normale (1970) di Richard Rush. Nello stesso anno raggiunge il successo internazionale con il film con Soldato blu (1970) di Ralph Nelson, e nel 1971 recita in Conoscenza carnale di Mike Nichols, accanto a Jack Nicholson, Art Garfunkel ed Ann Margret. Si fa notare anche in Appuntamento con una ragazza che si sente sola (1971) di Herbert Ross, Il vento e il leone (1975) con Sean Connery, Stringi i denti e vai! (1975) di Richard Brooks, Il principio del domino: la vita in gioco (1977) di Stanley Kramer. Nel 1978 è protagonista con Ryan O’Neal di Oliver’s Story di John Korty ovvero del seguito di Love Story. L’anno seguente ottiene una candidatura all’Oscar alla miglior attrice non protagonista per E ora: punto e a capo di Alan J. Pakula. Vedova del regista francese Louis Malle, l’attrice è anche una fotografa quotata che ha lavorato per importanti magazine.
Barbara Bouchet
Classe 1943, tedesca di nascita, ma ormai italianissima di adozione, Barbara Bouchet, prima ancora di essere un’attrice, ha sempre dimostrato di essere una gran lavoratrice e donna di gran carattere. Approdata con la famiglia negli Stati uniti dopo la guerra, grazie alla sua strepitosa bellezza entra subito nel mondo dello spettacolo come ballerina. Partecipa a molti film americani (tra cui anche un James Bond), ma quando approda in Italia, fin dal 1970, viene scelta per ruoli osé in film erotici, diventando una delle maggiori rappresentanti, forse insieme a Edvwige Fenech e a Gloria Guida, del genere erotico all’italiana. Tutto questo fino al 1981. La sua carriera riparte grazie alle fiction televisive nel 2010, ma soprattutto, grazie a quel decennio in cui compare nei film un po’ osé, diventa l’ossessione di Quentin Tarantino che rivaluta quei film di quel periodo, trasformandoli in cult. Nella vita è la madre dello chef Alessandro Borghese.
Agostina Belli
Origini piccolo borghesi per l’attrice Agostina Belli nata al quartiere Giambellino con il nome Agosta Maria Magnoni. Il padre era un artigiano e la madre era proprietaria di una pensione che si trovava nelle vicinanze della Stazione Centrale che finì proprio negli anni 70 al centro della cronaca nera come vittima di un omicidio mai risolto. Agostina fin da giovane è di una avvenenza angelica e concreta al contempo e sogna di diventare attrice, anche se lavora alla Rinascente come segretaria. Quello della Belli è un erotismo più controllato e borghese: nei film mostra carattere e non interpreta il ruolo della bambolina o della finta tale. Forse è per questo che finisce a recitare in film con attori e registi importanti:
prende parte al film di Carlo Lizzani Banditi a Milano (1968) e questo segna l’inizio della sua carriera che si dipana proprio nel decennio successivo. Recita con Franco Nero ma anche con Richard Burton in Barbablù. Interpreta il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini in Mimi metallurgico ferito nell’onore di Lina Wertmuller e in Profumo di donna di Dino Risi con Vittorio Gassman con cui non avrà un buon rapporto sul set. Per un po’ di tempo contende, forse anche per la somiglianza fisica, a Laura Antonelli il titolo di attrice più desiderata, ma rispetto a quest’ultima, ha le idee chiare e non vuole fare attecchire la propria carriera esclusivamente a quel genere di film che invece segnerà, anche in negativo, la vita della Antonelli.

Si prende una pausa professionale, ma come molte sue coetanee riappare sporadicamente in serie tv e fiction.
E voi? Avete un’attrice preferita degli anni 70?
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