I migliori attori italiani degli anni 50

Ve lo ricordate il cinema degli anni 50? Garbato, talvolta glamour, quando ispirato ai film americani, altre volte naif e desideroso di affermarsi con un proprio stile, quello italiano, a volte della commedia, altre quello drammatico.
Degli attori che popolavano il grande schermo all’epoca non c’è più nessuno, ma ci piace ricordare alcuni degli attori italiani che negli anni 50 hanno lasciato una traccia aiutando il nostro cinema a farsi un nome anche al di là dei nostri confini.

Gino Cervi
Chi non ricorda le litigate bonarie tra Don Camillo e Peppone nella serie di film dedicata a questi due personaggi nati dalla pena di Guareschi? Se a interpretare il prelato era il francesissimo (dal sorriso “importante”) Fernandel, il comunista Peppone era interpretato dal bolognese Gino Cervi che, forse, proprio per le sue origini venne chiamato a interpretare il ruolo di un mangiapreti di come ce n’erano molti all’epoca in cui la guerra era finita e l’Italia iniziava a prendere forma e tornare in sesto a partire dai paesini di provincia e non solo delle grandi città. Ma se c’è un ruolo, tra i tanti che ha interpretato, che ha reso veramente iconico Gino Cervi, è quello del commissario Maigret di Georges Simenon. Gli episodi furono girati e mandati in onda sulla Rai dal 1964 al 1972 e Cervi ebbe l’onore di essere considerato dallo stesso Simenon il migliore interprete di questo ruolo

Aldo Fabrizi
Insieme ad Alberto Sordi e ad Anna Magnani è stato considerato uno dei massimi esponenti di una certa romanità, quella sorniona e melo che spesso ha messo in scena nei film, in tv e a teatro. Nato in una famiglia umile, a causa della morte del padre, quando ancora era giovane, inizia a lavorare facendo di tutto, ma fin da ragazzo mostra una grande passione e un grande talento per il teatro, tanto che fonda persino la sua compagnia.
E’ del 1945 il primo film che ne decreterà il successo: Roma città aperta di Roberto Rossellini, dove affianca Anna Magnani (con cui aveva un rapporto fatto di alti e bassi) interpretando il ruolo di un prete fucilato dai nazisti, personaggio ispirato alle storie di due preti che, durante l’invasione nazista a Roma fecero quella fine. Gli anni 50 per Fabrizi rappresentano il decennio più fertile di ruoli al cinema, mentre in seguito, continuerà a lavorare a teatro e lo si vedrà anche in tv. Il film Prima Comunione diretto da Alessandro Blasetti gli fa vincere il Nastro d’argento come migliore attore protagonista e dopo quello arrivano ancora numerosi ruoli drammatici. In totale gira più di 70 film. Ma non tutti erano drammatici: per un po’ di tempo legò il suo nome al “re della risata” Totò con cui recitò in Guardie e ladri (1951), Una di quelle (1953), I tartassati (1959), Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi (1960), Totò contro i quattro (1963), e con Peppino De Filippo, con il quale recitò in Signori, in carrozza! (1951), Accadde al penitenziario (1955) e Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo (1956), divenendo uno dei protagonisti della commedia all’italiana. Segnaliamo anche il film Cose da pazzi del ’54 dove interpretò il ruolo più particolare della sua carriera.
Totò
Fa strano pensarlo oggi, ma Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio in arte Totò fu rivalutato come attore geniale dopo la sua morte. In vita i critici lo hanno sempre stroncato pur essendo un personaggio dotato di numerosi talenti visto che è stato attore, commediografo, poeta, paroliere e sceneggiatore. Il tempo è stato definitivamente galantuomo con questo signore che ancora oggi viene considerato l’unico e inimitabile “principe della risata”, sebbene abbia anche recitato in ruoli drammatici, soprattutto nei suoi ultimi anni di vita.
Molti sono stati negli anni i paragoni effettuati tra Totò e altri comici che hanno letteralmente dato vita a nuovi modi per far ridere il pubblico: Buster Keaton, Charlie Chaplin e i fratelli Marx, ad esempio, hanno fatto spesso da benchmark con la sua comicità.
Totò ha lavorato per quasi 50 anni, passando senza problema dal teatro, al cinema alla televisione.
Imitabile dagli imitatori, ma non per i talenti (non ci sono stati mai più altri Totò dopo di lui), il principe de Curtis ha avuto una vita di successi di pubblico, ma anche molto travagliata dal punto di vista sentimentale a causa della sua gelosia che funestò qualsiasi rapporto amoroso.
I film più famosi di Totò sono quelli girati tra il 1950 e il 1959 e sono talmente tanti che per comodità rimandiamo direttamente a Wikipedia.

Rossano Brazzi
Quello di Rossano Brazzi è un nome che ancora molti ricordano: fu l’attore che proprio negli anni 50 (e 60) incarnò nei film italiani il ruolo del playboy gentile e raffinato, una sorta di Cary Grant italico.
Tra l’altro, grazie alla sua avvenenza, per qualche tempo, si avvicinò anche al cinema americano interpretando il ruolo di un musicista in Piccole donne con Elizabeth Taylor. Fu proprio il ruolo di latin lover in Tempo d’estate con Katharine Hepburn che ne decretò il successo negli States tanto da affiancare in seguito anche Ava Gardner e Humphrey Bogart in La contessa scalza, Joan Crawford in La storia di Esther, John Wayne e Sophia Loren in Timbuctù (1957), Joan Fontaine in Un certo sorriso (1958) e infine Deborah Kerr in Il marito latino (1959).
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