Icone: i 7 attori italiani degli anni 70 rimasti nel cuore degli italiani

Abbiamo ricordato in un articolo precedente le icone donne del cinema degli anni 70. In questo articolo, passeremo in rassegna gli attori italiani che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema italiano degli anni 70 (alcuni tra essi hanno anche superato quella decade).
Ecco chi sono i nostri “magnifici 7“:
Gigi Proietti
Scomparso solo due anni fa, Luigi Proietti, detto Gigi, classe 1940, è eterno. Basta guardare una sola puntata di Techeté o cercare un video qualsiasi su Youtube per capire il concetto di mattatore, tanto che sembra, persino limitante definirlo “semplicemente” attore. Sebbene il meglio lo abbia dato al teatro, dove è nato professionalmente negli anni 60, Gigi Proietti ha lasciato anche un segno del suo passaggio in alcune commedie realizzate proprio negli anni 70 girando film con Mario Monicelli (in primis ha preso parte a Brancaleone alle crociate e poi La mortadella), con Elio Petri La proprietà non è più un furto, regia di Elio Petri , con Mauro Bolognini ne L’eredità Ferramonti, con Steno nel film culto Febbre da cavallo, con Sergio Citti in Casotto e Due pezzi di Pane. e persino con il regista americano Robert Altman (Un matrimonio). Da artista eclettico quale era ha fatto anche molta televisione che, probabilmente, è stato il mezzo che lo ha fatto entrare nelle case degli italiani in maniera molto più rapida e duratura. Ci piace ricordarlo anche per le sue barzellette evergreen.
Alberto Sordi
E’ considerato il massimo esponente della romanità nel cinema italiano e l’aver girato più di 150 film (tra questi, alcuni li ha anche diretti) vale quanto un Nobel per un tale riconoscimento. Romano di nascita è stato prevalentemente un attore comico che ha girato molti film a cavallo tra gli anni 50 e gli anni 80. Quelli realizzati negli anni 70 sono quelli che probabilmente rappresentano al meglio la versione del Sordi fustigatore dei costumi sociali. Come attore pensante e non solo recitante, Sordi ha incarnato spesso i panni dell’italiano medio (anche nell’unico film drammatico impersonato da lui, Un borghese piccolo piccolo) con tutti i suoi difetti italici. Non proprio una macchietta, più una fotografia ironica della società di quegli anni dove gli italiani passavano dal boom economico degli anni 50 all’assestamento con relativi problemi e cambiamenti (dalla visione del sesso a quella della donna, al furbetto che pensa di farla sempre franca, maschera spesso indossata da Sordi nei suoi film). Per una lista di tutti i suoi film, suggeriamo di visitare questo link.
Paolo Villaggio
Ancora oggi, a 90 anni dalla sua nascita, il nome di Paolo Villaggio è sinonimo di Fantozzi e Fracchia, i due personaggi nati dalla creatività dell’artista genovese. In particolare Fantozzi è un personaggio al centro di una serie di romanzi nati dall’esperienza personale di Villaggio che, prima di diventare attore, lavorò per alcuni anni come impiegato nell’azienda Cosider dove era l’addetto addetto all’organizzazione di eventi aziendali tra i quali lo scambio di doni natalizi tra dirigenti e la premiazione dei dipendenti meritevoli. E’ da questo “slice of life” che Villaggio dà vita al personaggio di Fantozzi e da qui, a seguire, alla serie di film a lui dedicati. Fracchia, invece, che arriva dopo, veniva definito dallo stesso Villaggio come la versione “nevrotica” di Fantozzi anche perché in fondo, i personaggi erano molto simili tanto che spesso è persino difficile distinguerli l’uno dall’altro nei tic e nel linguaggio.
A parte qualche “richiamo” negli anni 80 nel tentativo di rinverdire i fasti degli anni precedenti, è negli anni 70 che il personaggio di Fantozzi diventa famoso. E per quanto Villaggio abbia girato numerosissimi film (ma anche fiction) è per questo personaggio che gli italiani lo ricordano.
Bud Spencer e Terence Hill
Hanno recitato anche iindividualmente (Terence Hill ha da poco lasciato – forse – il personaggio di Don Matteo che lo ha visto impegnato sugli schermi televisivi negli ultimi anni) eppure è come coppia che questi due attori per molto tempo sono stati riconosciuti dal grande pubblico. Un sodalizio che è durato per molti anni e che poi si è sciolto come spesso capita con le coppie d’arte, ma è negli anni 70 che il primo nome non veniva mai pronunciato senza il secondo. Il duo è famoso per le commedie (western ma non solo) in particolare, avevano già girato dei film in coppia, tra gli anni 60 e gli anni 70 ma è proprio nel 1970 che i due prendono parte a Lo chiamavano Trinità ed è grazie al successo di questo film che il sodalizio si rafforza e vivrà di onori (i loro film incassavano miliardi di lire al botteghino) per tutta la decade fino agli anni 80.
Ugo Tognazzi
Un’altra icona del cinema italiano (e non solo degli anni 70) è Ugo Tognazzi che la passione per la recitazione l’aveva nel sangue fin da piccolo e sebbene per alcuni anni anche lui come Paolo Villaggio, lavorò come impiegato, di fatto fece di tutto per entrare nel mondo dello spettacolo il prima possibile. E’ stato attore comico, anche in tv (dove ha fatto coppia con Raimondo Vianello negli anni 60), ma è ricordato anche per i ruoli drammatici. Anch’egli ha superato i 150 film ed è negli anni 70 che gira quelli più noti tra cui Amici miei, ma anche i Nuovi Mostri e il Vizietto in cui porta sul grande schermo per la prima volta nella storia del cinema italiano una coppia dichiaratamente gay, dando vita allo stereotipo dell’omossessuale necessariamente femminilizzato. Grande gourmet e amante del cibo è ricordato anche per i convivi che organizzava con gli amici del mondo del cinema (tra cui anche Paolo Villaggio).
Vittorio Gassman
Attore a tutto tondo, Gassman è il fondatore del Teatro d’arte italiano. Maniacale e carismatico ha girato tantissimi film a partire dagli anni 40 fino agli anni 90 celebrando 50 anni di carriera. Lo inseriamo in questa lista di icone degli anni 70, ma la verità è che Gassman è un attore che supera tutte le barriere del tempo. Come Tognazzi, di cui era grande amico, è stato protagonista di film comici e drammatici e ha girato praticamente con tutti i grandi registi italiani (per la lista dei suoi film, vedi qui) Ha vissuto una vita molto intensa, da qualche attrice è stato considerato anche un po’ misogino: di certo non ha mai avuto problemi di schiettezza rilasciando commenti e interviste spesso molto “sferzanti”.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.