È possibile andare in pensione a 57 anni?

Si può andare in pensione a 57 anni?
Andare in Pensione a 57 anni d’età non è una cosa impossibile anche se non tutti possono godere di questo privilegio. Negli ultimi anni l’avvicendarsi di leggi pensionistiche sempre nuove ha creato un po’ di confusione circa i requisiti e le opzioni per raggiungere l’età in cui è possibile smettere di lavorare: nel 2023 e ancora di più nel 2024 le nuove proposte di legge non hanno però eliminato la possibilità di raggiungere l’età del pensionamento prima dei sessant’anni.
Il motivo per cui cambiano in maniera regolare i requisiti e le modalità di di fruizione della Pensione non è casuale: ogni legge pensionistica viene studiata per assicurare uno sgravio sul bilancio statale. La spesa per le pensioni infatti è sempre più elevata soprattutto in funzione del fatto che la vita media si è allungata e il lavoro giovanile è sempre più precario.
Vediamo quindi quali sono le possibilità per andare in Pensione a 57 anni d’età nel 2023.
Età anagrafica e contributi
Il primo aspetto da considerare per richiedere un pensionamento anticipato riguarda due parametri, l’età anagrafica e il pagamento dei contributi. Per poter lasciare il lavoro a 57 anni di dovrà poter contare su almeno vent’anni di contributi, non necessariamente derivanti da reddito lavorativo. I contributi possono provenire anche dai seguenti accrediti:
- riscatto della laurea
- maternità
- assegni di disoccupazione NASPI
- servizio militare/civile
Anche i contributi derivanti da lavoro svolto in paesi esteri, purché convenzionati da trattati internazionali, potranno contribuire ad accrescere gli accrediti per il pensionamento anticipato, così come quelli provenienti da gestioni differenti dell’INPS.
Opzioni per il pensionamento anticipato
Oltre a quelle precedentemente riportate, ci sono ulteriori possibilità per andare in Pensione a 57 anni d’età, specifiche per alcune categorie di lavoratori.
Le pensioni precoci – Quota 41
Questo tipo di pensione non prevede un requisito anagrafico ma solo 41 anni di contributi. Rientrano in questo tipo di pensionamento tutti i lavoratori precoci, che sono entrati nel mondo del lavoro prima della maggiore età e dispongono quindi di pagamento di contributi prima dei diciannove anni. Quest’ultima opzione è obbligatoria per poter accedere alla Pensione con la Quota 41.
Per fare richiesta della Quota 41 dovrà sussistere almeno una tra le seguenti condizioni:
- essere caregiver del coniuge o di un parente convivente che siano affetti da patologie invalidanti o portatori di handicap.
- avere genitori con età pari o superiore a 70 anni e invalidi;
- essere disoccupati per dimissioni volontarie per giusta causa, licenziamento oppure risoluzione del lavoro avvenuta in maniera consensuale;
- aver svolto lavori usuranti per almeno sette anni consecutivi negli ultimi dieci dell’attività lavorativa;
- presentare un’invalidità pari o superiore al 74%.
Isopensione
Questa formula, confermata fino al 2026, è specifica per le aziende che presentano più di quindici dipendenti e che vogliono effettuare un rinnovo degli operai e dei dipendenti. Optando per la formula di Isopensione permettono ai lavoratori più anziani di ritirarsi dalla vita lavorativa prima del previsto.
Si tratta di un’opzione non sempre messa in pratica dalle aziende in quanto particolarmente costosa; sono proprio le aziende, infatti, che devono versare i contributi al lavoratore in pensione anticipata fino all’effettiva età del pensionamento.
Ape Sociale
Questo tipo di prepensionamento è attivo da diversi anni, essendo stato introdotto con la Legge di Bilancio del 2017. Offre la possibilità di andare in Pensione a 57 anni d’età o, in base ai contributi versati, a sessanta o a sessantatré. Per richiedere l’Anticipo Pensionistico sono necessari almeno trent’anni di contributi per determinate fasce lavorative o trentasei per altre.
Inoltre si dovrà rientrare in almeno una tra le seguenti condizioni:
- essere disoccupati da almeno tre mesi e senza sussidio;
- essere cargiver per il coniuge, il partner in unione civile o un qualsiasi parente di primo grado purché convivente;
- presentare una disabilità pari o superiore al 74%
- aver svolto almeno sei anni di lavori gravosi nei sette anni precedenti alla richiesta di Ape Sociale.
Pensione a 57 anni d’età per le donne
Il pensionamento per le donne prevede ancora delle differenze rispetto a quello degli uomini, sia per quanto riguarda l’età pensionabile sia gli anni di contributi. Per questo sono sempre più numerose le novità e riforme volte a colmare il gender gap che caratterizza il lavoro femminile e il pensionamento.
Un esempio tipico può essere quello legato alla maternità, con numerose lavoratrici che ancora oggi devono licenziarsi per poter accudire i figli perdendo spesso la possibilità di incrementare gli anni di contributi.
Vediamo quindi come fare ad andare in Pensione a 57 anni d’età quando si è donne.
Pensione anticipata ordinaria e Quota 41
Per un pensionamento anticipato oltre all’età anagrafica è necessario tenere conto degli anni di contributi versati. Per le donne, questi sono pari a 41 anni e 10 mesi, ossia 2175 settimane. Si tratta di un valore inferiore rispetto a quelli necessari agli uomini che per andare in pensione anticipata dovranno poter contare su 42 anni e 10 mesi di contributi, pari a 2227 settimane.
Le donne possono usufruire dell’opzione Quota 41 quando hanno iniziato a lavorare da giovanissime. Una delle condizioni per poter richiedere questo tipo di prepensionamento, infatti, è di aver versato almeno dodici mesi di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno d’età. Il numero da cui prende il nome questo profilo di pensione anticipata riguarda i contributi versati che devono essere pari a 41 anni. Pertanto tutte le donne regolarmente occupate da quando avevano 16 anni potranno optare per questa soluzione.
Lavoro femminile e invalidità
Le lavoratrici che presentano una qualche forma di invalidità possono richiedere il pensionamento anticipato a 57 anni utilizzando l’opzione prevista dalla Pensione di vecchiaia anticipata. Questa può essere richiesta quando si lavora nel settore privato e solo se si può disporre di almeno venti anni di contributi. Per quanto riguarda l’invalidità essa deve essere certificata come pari o superiore all’80%.
In realtà la pensione con invalidità per le donne si può richiedere già dai 56 anni: si deve tuttavia considerare una finestra di attesa di un anno dal momento della richiesta e accettazione all’arrivo del primo pagamento.
Pensione e RITA
Le donne che vogliono andare in Pensione a 57 anni d’età possono scegliere di utilizzare la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA). In tal modo possono anticipare l’età standard di pensionamento, prevista a 67 anni, di dieci anni. Per poter usufruire di questa opzione è necessario soddisfare alcuni requisiti, cioè:
- avere compiuto i 57 anni;
- trovarsi in condizione di disoccupazione da almeno 24 mesi;
- aver versato almeno venti anni di contributi;
- disporre di almeno cinque anni di contributi nel fondo pensione integrativo.
Opzione donna
Questa forma di prepensionamento femminile è stata introdotta circa vent’anni fa, nel 2004. Da allora ha subito qualche modifica ma resta attiva per tutte le lavoratrici, sia autonome sia dipendenti.
Tra le principali variazioni che ha subito c’è quella dell’età pensionabile che inizialmente era prevista a 57 anni e che è stata spostata a 58 per le lavoratrici dipendenti e a 59 per quelle autonome. In entrambi i casi devono tuttavia essere garantiti almeno 35 anni di contributi. Come per altri tipi di prepensionamenti è importante ricordare che dal momento della richiesta alla ricezione del primo versamento per la pensione si dovrà attendere un anno in caso di lavoro dipendente e un anno e mezzo per le lavoratrici autonome.
Per concludere
Oggi le possibilità per andare in Pensione a 57 anni d’età sono diverse anche se tutte richiedono requisiti ben precisi. Chi ha tutte le carte in regola per anticipare il pensionamento dovrà porre attenzione alle scadenze per non perdere la possibilità di dedicare più tempo a se stesso e alla famiglia grazie al maggior tempo libero a disposizione.
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