La menopausa ha colpito il mio cervello
“Ero in vacanza, seduta in spiaggia con un libro in mano mentre cercavo di raccontare a me stessa quel che stava accadendo. Sentivo una leggera brezza accarezzarmi il viso, ma dentro di me c’era una tempesta”.
Brain fog: uno dei primi sintomi della menopausa
Questo racconto inizia con la consapevolezza di un cambiamento sottile, ma devastante, che stava minando la mia essenza.
Era un pomeriggio come tanti, quando per la prima volta mi resi conto che qualcosa non andava. La mia mente, una volta veloce e affilata come una lama, si stava affievolendo, annebbiando. Avevo bisogno di tornare nelle stanze più e più volte perché non riuscivo a ricordare il motivo per cui mi ci ero recata. I titoli dei film e delle canzoni sfuggivano alla mia memoria, e persino i vocaboli della mia lingua madre sembravano nascondersi nei meandri della mia mente.
Il punto più basso arrivò durante una presentazione in ufficio. Sentivo gli sguardi puntati su di me, ma la mia mente era un deserto, un vuoto totale. Non sapevo cosa dire, cosa fare. Avevo sempre avuto una mente rapida, pronta a rispondere a qualsiasi sfida, ma ora mi sentivo vulnerabile e smarrita.
All’inizio, giustificavo questi “lapsus” con lo stress e la stanchezza. Pensavo fossero sintomi temporanei, passeggeri. Ma con il tempo, la consapevolezza si insinuò dentro di me: c’era qualcosa di più, qualcosa che andava oltre la fatica e lo stress. Avevo paura, e quella paura era alimentata dalla mancanza di fiducia in me stessa. Non ne volevo parlare, nemmeno con me stessa, temendo che pronunciare quelle parole avrebbe reso il problema più reale.
Ero ormai convinta di soffrire di una malattia neurodegenerativa e ogni incontro con un medico sembrava confermare la mia convinzione. Nessuno sembrava collegare i miei sintomi alla menopausa. Ma il cambiamento che stava avvenendo nel mio corpo influiva pesantemente sulla mia mente, sulla mia identità.
Fu solo quando altri sintomi tipici della pre-menopausa fecero la loro comparsa, e incontrai un medico che mi ascoltò con attenzione, che le cose cominciarono a cambiare.
I ricettori di estrogeni
Ho così scoperto che il cervello femminile è ricco di recettori degli estrogeni, in particolare in quelle regioni che controllano la memoria, l’umore, il sonno e la temperatura corporea e tutto funziona molto bene quando il livello di questi ormoni è alto e costante, situazione che cambia drasticamente con la menopausa.
La neuropsicologa dell’Università di Rochester, Miriam Weber, ha coordinato uno studio che ha coinvolto 75 donne fra i 40 e i 60 anni, tutte all’nizio della menopausa, per valutarle con test cognitivi approfonditi la
loro capacità di mantenere attenzione focalizzata e imparare nuove informazioni .
I dati rilevati indicano che è la «memoria operativa», ovvero la capacità di apprendere nuove informazioni ed elaborarle nella testa per servirsene, quella più colpita: nella pratica, quando questo tipo di memoria perde colpi diventa più difficile calcolare una percentuale o modificare un itinerario di viaggio se cambiano gli orari di un volo. Anche l’attenzione focalizzata si riduce con la menopausa: è più complicato leggere un libro complesso, portare a termine un lavoro monotono, restare concentrati sulla strada durante un lungo viaggio in auto. «Sembra invece poco intaccata quella che nell’idea di tutti è la vera “memoria”, ovvero la capacità di incamerare un’informazione e tirarla fuori all’occorrenza, come pensare, aprendo il frigo, che manca il latte e ricordarsene quando si arriva al supermercato — dice Weber —. Inoltre, le donne che lamentano i maggiori deficit sono anche quelle con maggiori sintomi correlati alla menopausa, come depressione, ansia o disturbi di sonno.
Lisa Mosconi, fondatrice e direttrice del Nutrition & Brain Fitness Lab presso la New York University School of Medicine e professore ordinario del Dipartimento di Psichiatria presso la NYU, spiega come il cervello
della donna differisce da quello dell’uomo sotto alcuni aspetti. Per esempio, le donne hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di soffrire di disturbi d’ansia o di depressione, per non parlare, poi, di mal di
testa ed emicranie. Inoltre, ed è questo è il fulcro della sua ricerca, le donne hanno maggiori probabilità di ammalarsi di Alzheimer. Il morbo di Alzheimer è la causa più comune di demenza sul pianeta, e colpisce
quasi sei milioni di persone solo negli Stati Uniti. Ma quasi i due terzi di queste persone sono donne.
Mosconi ha scoperto che Il cervello delle donne invecchia in modo diverso e che la menopausa gioca un ruolo chiave per le donne. Le interazioni con il sistema riproduttivo sono infatti determinanti per l’invecchiamento del cervello nella donna. Queste interazioni sono mediate dai nostri ormoni e sappiamo che gli ormoni sono deversi a seconda del sesso, afferma Mosconi. Sembrerebbe che il cervello della donna durante la mezza età sia più sensibile all’invecchiamento ormonale che al semplice invecchiamento
cronologico.
Quando finalmente capii che la confusione mentale e i vuoti di memoria erano collegati alla menopausa, il peso della paura si alleggerì. Mi resi conto che spesso ci concentriamo così tanto sull’nvecchiamento fisico
da dimenticare quanto sia importante prendersi cura anche del nostro cervello.
Da quel momento, la prevenzione e l’allenamento del mio cervello divennero le mie priorità. Cominciai a dedicare del tempo ogni giorno a esercizi mentali, a leggere, a imparare cose nuove. La consapevolezza che la salute mentale è altrettanto cruciale quanto quella fisica mi ha spinto a prendere in mano la mia vita in modo diverso.
Elementi che influiscono sul cervello durante la menopausa
Ho scoperto che ci sono cose che posso fare per sostenere i miei ormoni e i loro effetti sul cervello : il cibo che mangio, quanto esercizio faccio, quanto dormo, quanto sono stressata, sono tutte varianti che influiscono sui miei ormoni, nel bene e nel male. Come dice Lisa Mosconi “un cervello in salute è sinonimo di una donna in salute”.
Oggi, guardo indietro con gratitudine per aver superato quella fase di paura e incertezza. Il mio cervello, come il mio corpo, sta invecchiando, ma ora so che posso influenzarne positivamente la salute attraverso l’amore e l’attenzione che gli dedico.
La menopausa è parte di me, ma non definisce chi sono. Sono più forte di quanto avessi mai immaginato, e la fiducia in me stessa è tornata, più luminosa di prima.
La vostra
Manupausa
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