Una malattia subdola che si può combattere: l'Epatite C
C’è un nemico della salute che spesso viene sottovalutato poiché non lo si conosce abbastanza, ma che se curato per tempo, può essere debellato: questo nemico è l’Epatite C, patologia che non colpisce, come spesso si pensa, solo le generazioni più giovani, ma soprattutto le persone over 50.
Epatite C: se la conosci, guarisci
Dite la verità: avete sentito parlare di Epatite C, ma non avete mai approfondito la materia. Quasi in maniera superstiziosa avete pensato che non potesse colpirvi. In fondo, se sto bene, non ho problemi. Questo è quello che pensa la maggior parte della gente. Ma con l’Epatite C non funziona così. Bisogna conoscerla. E allora cerchiamo di andare in profondità per capire meglio di cosa si tratta veramente.
L’Epatite C è una patologia del fegato che si sviluppa in seguito a una infezione causata dall’attacco del virus HCV alle cellule epatiche. L’infezione dà avvio a un processo patologico che si definisce fibrosi epatica dove le cellule entrano in uno stato di necrosi, ovvero muoiono e sono sostituite da un tessuto cicatriziale. Col trascorrere del tempo, l’infezione danneggia la maggior parte del tessuto conducendo chi ne è affetto alla cirrosi epatica: il fegato in queste condizioni non riesce più a svolgere le proprie funzioni2. Ma come avviene il contagio? Esso avviene tramite il contatto diretto con il sangue infetto, quindi per via ematica. In particolare, risultano pericolosi gesti come la condivisione degli oggetti appuntiti o taglienti (forbici, lamette e rasoi), gli strumenti chirurgici o aghi (ad esempio durante le trasfusioni di sangue) non igienizzati2.
In Europa e negli Stati Uniti, il primo fattore di rischio di contrarre l’Epatite C è la tossicodipendenza laddove si faccia uso di sostanze stupefacenti per via iniettiva3; la prevalenza dell’infezione da HCV nei consumatori di sostanze supera l’80% in Italia e si attesta tra il 60% e l’80% negli Stati Uniti4. Altri possibili fattori di contagio rimangono le pratiche sessuali a rischio e, anche se rara, la trasmissione da madre a figlio durante il parto5.
Eppure, in Italia l’epatite C è più diffusa tra le persone con più di 35 anni, e soprattutto tra quelle over 50. Le persone con più di 50 anni infatti potrebbero essere più a rischio perché prima degli anni Novanta non si conosceva ancora il virus dell’epatite C e quindi non esistevano misure di prevenzione specifiche. Le persone over 50 che hanno subito prima degli anni ‘90 interventi chirurgici, trasfusioni o che abbiano avuto comportamenti a rischio, potrebbero aver contratto l’infezione6. Se prima ci si poteva ammalare di Epatite C anche negli ospedali e nelle strutture sanitarie, ad esempio, in seguito a interventi chirurgici, oggi questo non accade, di fatto, quasi più grazie alla diffusione di aghi e strumenti usa e getta. Inoltre, i donatori di sangue sono regolarmente sottoposti a screening che individuano i portatori inconsapevoli del virus. Nei Paesi in via di sviluppo, invece, a causa di scarse condizioni igienico-sanitarie e trasfusioni con sangue infetto, molte persone si ammalano ancora di Epatite C7.
Epatite C: diagnosi e cura
Come prima cosa è necessario sottolineare come l’Epatite C sia una malattia sotto-diagnosticata: secondo le stime più recenti circa l’1% della popolazione italiana è affetta da Epatite C in maniera cronica8, ma, a causa del decorso asintomatico della malattia, le persone che ignorano di esserne affette si stima siano 250-300mila9. Non solo: ancora oggi, questa malattia continua a costituire un problema per la sanità del nostro Paese. Basti pensare che ogni anno muoiono circa 2000 persone per complicanze derivanti da epatiti virali10.
Oggi questa è una malattia curabile. La soluzione, come spesso accade in medicina, consiste nel fare una prevenzione attenta e nel curare le persone affette da questa malattia. Oggi infatti l’epatite C è curabile, grazie alle nuove terapie, introdotte in Italia dal 2014, che consentono di eliminare il virus HCV dall’organismo in oltre il 90% dei casi11.
Perché gli over 50 non devono abbassare la guardia
Fino agli anni 90, l’Epatite C era una patologia che poteva infettare anche all’interno degli ospedali e delle strutture sanitarie, questo perché era più facile entrare in contatto con sangue infetto: l’uso di strumenti medici e aghi che dovevano essere sterilizzati non sempre garantiva una totale sicurezza per i pazienti (stessa cosa si può dire per gli interventi di natura estetica come i tatuaggi, i piercing, o per l’utilizzo di strumenti quali rasoi, forbicine, taglia-unghie, ad esempio dall’estetista o dal barbiere)12. Tuttavia, l’inserimento di misure di sicurezza sullo screening delle trasfusioni e l’uso di strumenti e dispositivi ospedalieri monouso hanno ridotto drasticamente questo rischio13.
Ciò non toglie che la malattia possa avere contagiato le persone over 50 che per qualche ragione si siano esposte inconsapevolmente al rischio di contrarre l’Epatite C.
È per questa ragione che le persone over 50, che prima degli anni 90 sono state sottoposte a interventi chirurgici e trasfusioni, dovrebbero informare il proprio medico ed eseguire un semplice test per verificare o meno la presenza di epatite C. In caso di positività sarà possibile intervenire tempestivamente grazie alle nuove terapie antivirali e il costo della cura è a carico interamente del Sistema Sanitario Italiano grazie al fondo creato ad hoc per finanziare le terapie anti HCV.
NOTE
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Kondili LA, Andreoni M, Alberti A., et al. Estimated prevalence of undiagnosed hepatitis C virus infected individuals in Italy: a mathematical model to accurately measure HCV prevalence with a route of transmission granularity. Hepatology. 2019; 70 (S1) AASLD abstract (poster) N.0520 Friday 8 November 2020: p328A.
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Supplemento n°1 alla rivista ReadFiles n°1 marzo 2018. Anno19 [https://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/upload_file_doc_acquisiti/pdfs/000/002/552/SIMSPE_30.10.2019_.pdf, pag. 4]
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Stasi C., Silvestri C. & Voller F. Update on Hepatitis C Epidemiology: Unaware and Untreated Infected Population Could Be the Key to Elimination. SN Compr. Clin. Med.2020; 2:2808–2815.
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Ippolito AM et al. Hepatitis C Virus Clearance in Older Adults. Journal of the American Geriatrics Society, 14 November 2017, https://doi.org/10.1111/jgs.15140
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https://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2017/07/28/news/hcv_il_mondo_e_diviso_in_due-171770813/
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Kondili LA, Andreoni M, Alberti A., et al. Estimated prevalence of undiagnosed hepatitis C virus infected individuals in Italy: a mathematical model to accurately measure HCV prevalence with a route of transmission granularity. Hepatology. 2019; 70 (S1) AASLD abstract (poster) N.0520 Friday 8 November 2020: p328A.
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Eurostat, https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostatnews/-/edn-20200728-1
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http://www.epatitec.info/strumenti-informativi/diagnosi-guarigione/1-posso-avere-contratto-epatite-c
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“Materiale di carattere informativo non riferibile a contenuti di prodotto e non finalizzato alla promozione del farmaco”
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