I disturbi più comuni causati dalla menopausa
Continua la carrellata sui sintomi più comuni abbinati alla menopausa a cura di Manupausa e della dottoressa Raffaela Di Pace, sessuologa e ginecologa.
Vampate di calore: sono il sintomo più frequente, si riscontra in 65-75% delle donne. La patogenesi non è chiara, l’ipotesi più accreditata è l’alterazione della funzione di termoregolazione centrale. Lo sbalzo di temperatura coinvolge il viso, il collo, la nuca con arrossamento, sudorazione e successiva sensazione di freddo. La caldana ha una durata di circa 3 minuti, possono iniziare già qualche anno prima della menopausa e durano mediamente 5-6 anni, alcune donne raccontano di avere le caldane anche a 80 anni!!!
Disturbi del desiderio : la diminuzione del desiderio è un sintomo molto comune e molti studi hanno dimostrato che il calo ormonale ne è il responsabile. Vari ormoni sono implicati in questo disturbo: il calo degli estrogeni, del progesterone, ma soprattutto il calo di testosterone e del Dhea. Influisce sul desiderio anche la difficoltà nell’atto sessuale dovuta alla distrofia-atrofia vulvo-vaginale.
Depressione: è tra i sintomi la più pericolosa e fastidiosa, la causa rimane in parte ignota ma comunque legata al calo degli estrogeni che regolano il tono dell’umore. Colpisce il 50% delle Donne. Si instaura il circolo vizioso, scarsa qualità del sonno, riduzione dell’energia vitale e variazione dell’umore. La percezione negativa della menopausa nel contesto sociale attuale è sicuramente un fattore di rischio aggiuntivo per la patologizzazione di fenomeni fisiologici.
Dolori articolari, ossei o muscolari: con diminuzione del collagene a livello delle articolazioni distali (ginocchia, anche e colonna vertebrale). L’artrosi e l’artrite sono infiammazioni che coinvolgono l’articolazione e l’osso sottostante e nel tempo creano deformità ossee con conseguenze sul movimento e sulla rigidità. A questo processo partecipano anche i cali ormonali degli androgeni (testosterone e Dhea). Diminuisce la massa muscolare la cosiddetta sarcopenia con riduzione di forza, tono e competenza muscolare.
Disturbi del sonno: primari o/e collegati alle vampate e alle tachicardie notturne si presentano con difficoltà di addormentamento, risvegli notturni ma soprattutto con l’insonnia.
Osteoporosi: si definisce come “malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da ridotta massa minerale e alterazione della microarchitettura con aumento della fragilità ossea e maggior rischio di fratture. Dopo una certa età, una lenta perdita di minerali dall’osso è normale ma il momento critico arriva con la menopausa, la perdita dei minerali è più veloce, può iniziare precocemente come nella menopausa prematura e la massa ossea può essere ridotta già in partenza (il picco della massa ossea viene raggiunto intorno ai 25-30 anni) La riduzione della densità ossea, per aumento del riassorbimento osseo, può comportare fratture anche con traumi di piccola entità, spesso il primo allarme viene dato da una frattura del polso (frattura di Colles), successivamente, due sono i punti delicati, le vertebre e il femore.
Aumento di peso: aumenta la massa grassa e diminuisce la massa magra, con l’età il metabolismo basale diminuisce, sono quindi necessarie meno calorie giornaliere, ma se anche, riducendo l’alimentazione, non si adottano stili di vita adeguati, vi è comunque il deposito di tessuto adiposo soprattutto al giro vita e all’addome, predisponendo alle malattie dismetaboliche.
Modificazioni a livello cutaneo: in menopausa l’epidermide e il derma si assottigliano con diminuzione del collagene, la cute è disidratata e meno elastica aumentano le rughe e aumentano i pruriti e le allergie
Atrofia vulvo-vaginale: si rende evidente 2-3 anni dopo la menopausa ed interessa il 50 -70 % delle donne. Il ph vaginale aumenta fino ad oltre 6 e riflette la diminuzione della produzione di acido lattico da parte della flora lactobacillare vaginale con aumentata suscettibilità alle infezioni e presenza del cattivo odore. La diminuzione delle cellule epiteliali superficiali, la perdita della rugosità delle pliche vaginali, l’alterazione del collagene di supporto e la diminuzione del fluido vaginale porta alla modificazione della idratazione vulvo-vaginale con conseguenti sanguinamenti traumatici, stenosi vaginali e dispareunia. La distrofia-atrofia vulva-vaginale spesso porta a cistiti e uretriti con i sintomi di tenesmo, disuria, pollachiuria, nicturia con urinocolture negative.
Manifestazioni cardiologiche: una volta raggiunta la menopausa si registra un aumento delle malattie cardiologiche, la diminuzione degli estrogeni comporta dislipidemia, si riducono i livelli di colesterolo hdl e aumentano i valori dell’apolipoproteina, aumentano i trigliceridi e la glicemia. Il 32% delle donne in menopausa presenta la sindrome metabolica. Altro fattore di rischio é l’obesità che insieme all’alterazione metabolica porta ad un aumento dei rischi cardiologici soprattutto nella prima fase della menopausa. Il 45% delle donne in climaterio è iperteso. I sintomi dell’infarto vengono sottovalutati dalle donne ma in realtà la sindrome ischemica risulta mortale in percentuale superiore nelle donne rispetto agli uomini.
Incontinenza urinaria: lieve o più grave non solo legata alla secchezza vaginale ma anche a condizioni anatomiche o funzionali alterate.
Infine, un altro sintomo comune in menopausa è anche l’aumento delle malattie degenerative.
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