Mauritania, il respiro del Sahara

Arrivo all’aeroporto internazionale di Nouakchott, accoglienza e assistenza per le formalità del visto. Trasferimento in hotel e pernottamento.

Dopo colazione, lasciamo la città per addentrarci nei vasti silenzi dell’interno mauritano. La pista ci conduce verso Azoueiga, un piccolo gioiello nascosto tra le sabbie dell’Amatlich, uno dei cordoni di dune più spettacolari del Paese.

Qui il Sahara si fa teatro di contrasti: tra le onde dorate spuntano palme rigogliose e pozze d’acqua che sembrano miraggi diventati realtà. È un primo assaggio della vita che resiste e fiorisce anche nel cuore del deserto.

Dopo il pranzo al sacco e una sosta per esplorare la quiete dell’oasi, ci sistemiamo nel campo tendato. La sera scende lenta, accompagnata dal crepitio del fuoco e da un cielo punteggiato di stelle: la prima notte sotto il grande respiro del Sahara.

Dopo colazione, il viaggio prosegue verso l’altopiano dell’Adrar, dove il passo di Tifoujar offre una delle vedute più spettacolari dell’intero itinerario: un canyon scavato dal tempo, che si apre su un panorama lunare di sabbie e rocce stratificate.

Da qui si discende verso la Vallée Blanche, un’ampia distesa di sabbia chiarissima che serpeggia tra montagne scure e vegetazione inattesa — un paesaggio quasi irreale, dove la natura sembra giocare con il colore e la luce.

Sosta nell’oasi di Toungad, piccola e appartata, dove il verde dei palmeti contrasta con l’austerità del deserto circostante. Poi si prosegue verso Terjit, una delle oasi più suggestive della Mauritania: un angolo segreto incastonato tra pareti rocciose, dove sorgenti d’acqua dolce alimentano rigogliosi palmeti.

Cena e pernottamento in campo nei pressi dell’oasi, cullati dal cielo che si accende di stelle.

Dopo colazione si riparte verso l’interno dell’Adrar, attraversando paesaggi aridi punteggiati da palmeti e rilievi scolpiti dal vento. La prima tappa è Mhairett, una delle più grandi oasi della regione: un intreccio di verde e acqua che offre ristoro e vita nel cuore del deserto.

Lungo il tragitto, ci si ferma ad Agrour, dove una grotta custodisce antichissime pitture rupestri: figure umane, animali e scene di vita quotidiana incise migliaia di anni fa, testimonianza di un Sahara un tempo fertile e popolato. Poco distante si trova il suggestivo Fort Saganne, costruito per l’omonimo film con Gérard Depardieu.

La giornata si conclude a Chinguetti, settima città santa dell’Islam e Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Fondata nel XIII secolo, fu per secoli punto di partenza per i pellegrinaggi alla Mecca e crocevia del sapere. Qui, tra minareti in pietra e biblioteche antiche, si respira la solennità di un sapere che ha attraversato i secoli.

Cena e pernottamento all’Auberge l’Eden de Chinguetti.

Dopo colazione si parte in direzione dell’oasi di Tanouchert, un angolo di pace immerso tra le dune. Luogo di passaggio e sosta, Tanouchert conserva ancora oggi il fascino discreto dei luoghi isolati, in cui il tempo scorre al ritmo del vento.

Si prosegue verso Ouadane, sito UNESCO e uno dei più importanti centri carovanieri del Sahara occidentale. Fondata nel XII secolo dai berberi, divenne presto un nodo cruciale lungo le rotte del sale, dell’oro e della conoscenza. Si racconta che un tempo ospitasse migliaia di abitazioni e una strada leggendaria — la Rue des 40 Savants — abitata esclusivamente da intellettuali e sapienti.

Contemplando le rovine sterminate di Ouadane, sembra quasi di sentire l’eco dei mercanti che attraversavano il deserto, carichi non solo di merci, ma di idee. Una città che non è stata inghiottita dalla sabbia, ma custodita da essa.

Cena e pernottamento all’Auberge Vasque Chez Zaida.

Dopo colazione, si parte per uno dei luoghi più enigmatici dell’intero Sahara: Guelb Er-Richat, noto anche come l’Occhio dell’Africa. Un’immensa formazione circolare, visibile perfino dallo spazio, che si apre come una spirale nell’altopiano dell’Adrar. Il suo significato geologico è ancora oggetto di studio, ma di certo emana un fascino primordiale, tra mito e scienza.

Dopo la visita, si prosegue verso Al Bayyedh, piccolo villaggio nomade immerso nel paesaggio brullo del deserto, noto per un importante sito preistorico che racconta storie di un Sahara anticamente fertile e abitato. Qui si visita il Museo della Preistoria, che custodisce reperti e testimonianze di epoche remote.

Pranzo al sacco durante il tragitto.
Cena e pernottamento in campo nei pressi del villaggio.

Dopo colazione, si riprende la pista verso nord, attraversando i paesaggi severi e grandiosi dell’Adrar fino ad arrivare ad Atar, capitale amministrativa della regione e vivace punto di passaggio per chi si muove nel deserto. Una città di frontiera dove la modernità incontra la tradizione, con mercati, botteghe e l’energia silenziosa della vita sahariana.

Nel pomeriggio si raggiunge Azougui, oggi un piccolo villaggio ma un tempo cuore pulsante di un impero. Fu infatti antica capitale degli Almoravidi, la dinastia berbera che nel XI secolo diede vita a uno dei più estesi regni del mondo islamico, estendendosi fino alla Spagna. Tra le sue rovine si respira ancora il senso di una storia che ha attraversato mari e deserti.

Cena e pernottamento in campo nei pressi di Azougui.

Dopo colazione si parte in direzione nord, facendo una breve sosta a Choum, località remota ai margini del deserto, punto strategico lungo la storica ferrovia del minerale di ferro.

Il viaggio prosegue verso uno dei luoghi più sorprendenti del Sahara: Ben Amira, il terzo monolite più grande del mondo e il primo in Africa. Una massa imponente di granito che emerge dalla sabbia come una cattedrale naturale, sorvegliata da Aïsha, un secondo monolite più piccolo e circondato da opere d’arte scolpite nella roccia da artisti internazionali.

Pranzo al sacco sotto la grotta di Aïsha, tra ombra e silenzio, poi visita del sito e delle sue suggestive sculture.

Cena e pernottamento in campo nei pressi di Tmemichat.

Dopo colazione si lascia l’entroterra per dirigersi verso la costa atlantica, attraversando paesaggi sempre più aperti e salmastri fino a raggiungere Arkeiss, una delle porte d’ingresso del Parco Nazionale del Banc d’Arguin.

Qui, dove le sabbie del Sahara si immergono nell’oceano, si estende una delle riserve naturali più importanti dell’intero continente africano. L’area è Patrimonio UNESCO e ospita una straordinaria varietà di uccelli migratori, tra cui fenicotteri, pellicani, aironi e sterne, oltre a una fauna marina di grande interesse.

Pausa pranzo sul posto e tempo per esplorare i dintorni, tra dune costiere, lagune e silenzi marini.

Cena e pernottamento in campo nei pressi di Arkeiss.

Dopo colazione, la giornata si apre con la visita ai villaggi di Iwik e Mamghar, comunità di pescatori Imraguen che da secoli abitano le coste del Banc d’Arguin. Qui la pesca si pratica ancora secondo metodi tradizionali e sostenibili, tramandati di generazione in generazione: una simbiosi unica tra uomo, mare e vento.

Su richiesta è possibile effettuare un’escursione in barca a vela, per vivere il parco dal punto di vista dell’acqua, scivolando tra banchi di sabbia e colonie di uccelli.

Dopo il pranzo, si prosegue verso Tiwilit, un angolo remoto e suggestivo dove le dune si tuffano direttamente nell’oceano Atlantico. Il paesaggio è spettacolare: cieli ampi, luce vibrante e una fauna sorprendente — fenicotteri, gabbiani, aironi, sterne — che accompagna il viaggio lungo la costa.

Cena e pernottamento in campo tra le dune costiere di Tiwilit, immersi in una natura pura e incontaminata.

Dopo colazione, si lascia la quiete delle dune costiere per rientrare a Nouakchott, attraversando le vaste distese di sabbia che separano il deserto dall’oceano.

All’arrivo, visita al villaggio dei pescatori, uno dei luoghi più autentici e vivaci della capitale: qui centinaia di piroghe colorate si muovono incessantemente tra le onde e la sabbia, in un caleidoscopio di reti, pesci, voci e profumi.

Pranzo sulla spiaggia, con i piedi nella sabbia e lo sguardo sul mare, per assaporare un ultimo momento di Mauritania.

Nel pomeriggio, tempo per rilassarsi in hotel, con camere a disposizione per una mezza giornata di riposo. Cena inclusa e trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro.

Arrivo in Italia.

Durante il viaggio, le notti nel deserto saranno trascorse in Khaima, la tradizionale tenda nomade della Mauritania. Ampia e ben ventilata, è realizzata con tessuti resistenti che proteggono dal vento e dal sole, offrendo un riparo semplice ma autentico, perfettamente integrato nell’ambiente sahariano.

Ogni tenda è dotata di letti da campeggio singoli, con materassini e coperte fornite dall’organizzazione. Il comfort è essenziale ma curato, pensato per garantire riposo dopo le giornate di viaggio, mantenendo il fascino dell’esperienza nel deserto.

Ma il vero lusso è nelle notti stellate, nei tramonti che infiammano le dune, nelle serate attorno al fuoco, dove si condivide il tè, i racconti, e un silenzio antico che parla all’anima.

Un’esperienza immersiva e rigenerante, per chi sa apprezzare il valore delle cose semplici e la magia di un cielo senza confini.