Pensione di reversibilità: cos'è e come funziona

La pensione di reversibilità viene erogata dall’INPS ed è un sostegno finanziario che si può ricevere in una circostanza precisa, destinato a una o più persone. Questo strumento permette di garantire un sostegno economico di diversi individui e l’importo viene calcolato in maniera puntuale, a seconda di alcuni dettagli.

Infatti, è necessario considerare che cosa è stato versato in fatto di contributi per poter stabilire l’importo esatto che verrà erogato. In questa piccola guida ti diamo tutte le indicazioni del caso per capire meglio che cos’è, come funziona, come fare la domanda e a quanto ammonta l’aiuto offerto dall’INPS. Scopri di più sulla pensione di reversibilità.

Cos’è e come funziona la pensione di reversibilità?

Quando si parla di pensione di reversibilità si è soliti indicare un sostegno finanziario destinato ai superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto. Questo sostegno economico è versato dall’INPS ed è vincolato al reddito IRPEF. Come accennato in precedenza, questo aiuto economico è pensato per i beneficiari sopravvissuti di un pensionato oppure di un lavoratore defunto, sia lavoratore dipendente sia lavoratore autonomo.

Per iniziare ad ottenere il sostegno finanziario è necessario che durante la vita del defunto siano stati versati correttamente i contributi previdenziali in passato. In questo modo, la persona in vita può ottenere il denaro spettante tramite assegno di reversibilità. La somma di denaro viene data alla persona in questione a partire dal primo del mese successivo alla richiesta.

Quali sono le persone a cui spetta?

I superstiti che hanno diritto a questo contributo di sostegno comprendono una o più persone a seconda del caso. Qui di seguito ti diamo una piccola panoramica:

• Coniuge o partner civilmente riconosciuto
• Coniuge divorziato (a patto che sia titolare dell’assegno divorzile, non si sia sposato di nuovo e che l’assicurazione del defunto sia stata fatta prima del divorzio)
• Figli minorenni, figli maggiorenni studenti a carico del genitore e figli inabili al lavoro
• Fratelli celibi e sorelle nubili, nel caso in cui non fossero presenti coniugi e figli)

Come si calcola?

La pensione di reversibilità che viene consegnata a chi è in vita non prevede l’erogazione dell’intera somma di denaro che spettava al defunto. Infatti, questo sostegno finanziario viene calcolato in maniera tale da poter ottenere una quota della pensione: questo importo può variare a seconda del grado di parentela della persona che ne ha diritto.

Qui di seguito, ecco le percentuali che devi considerare:

• Coniuge: se la persona è solo un coniuge ha diritto al 60% dell’intero importo che spettava al defunto;
• Figlio: viene erogato a suo favore una quota pari al 70%;
• Coniuge e/o figli: nel caso in cui vi fosse un coniuge e un figlio oppure due figli senza coniuge si dà l’80% dell’importo;
• Coniuge e due o più figli: in questo caso, il coniuge e due figli oppure più figli hanno diritto ad ottenere il 100% della somma che sarebbe andata al defunto.

Se si ha diritto alla pensione di vecchiaia, si può ottenere anche questo sostegno?

È necessario soddisfare i requisiti per accedere anche alla pensione di vecchiaia. In questo caso, possono ottenere il trattamento diretto ovvero la pensione INPS e il trattamento indiretto cioè la pensione di reversibilità.

Come si fa domanda per la pensione di reversibilità?

Per avere diritto a questo supporto finanziario è necessario effettuare la domanda tramite INPS. Per farlo è utile presentare direttamente online la domanda, accedendo al servizio dedicato. In alternativa è anche possibile rivolgersi a enti di patronato oppure intermediari dell’INPS che possono aiutare ad avere il sostegno finanziario di cui si ha bisogno.

Un’altra soluzione è di chiamare il contact center dell’INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. In questo modo, puoi ottenere tutte le informazioni del caso e procedere con la richiesta.