Bolle Speculative: cosa sono, definizione e come si formano
Navigare il mondo degli investimenti è una sfida complessa, visto quanto la finanza rappresenta un ingranaggio intricato, che coinvolge insidie, trasformazioni, cambi repentini e continui intrecci tra dinamiche economiche, sociali e psicologiche. In questo contesto tra i fenomeni più pericolosi e ricorrenti rientrano le bolle speculative, responsabili di conseguenze molto negative per gli investitori. In queste fasi del mercato si assiste a momenti di euforia in cui il prezzo di un bene cambia rapidamente, andando oltre il suo valore reale, portando successivamente a una fase discendente che comporta ripercussioni molto negative. Approfondiamo di seguito come e perché nascono le bolle speculative e altri aspetti utili per conoscere al meglio questo fenomeno.
Cosa sono le bolle speculative
La bolla speculativa si manifesta quando il prezzo di un bene cresce in modo anomalo e ingiustificato rispetto al suo valore, spinto da un aumento repentino della domanda, alimentato da una diffusa euforia e aspettative di guadagni rapidi. Questa dinamica dura però poco nel tempo, con il picco che viene susseguito dal crollo improvviso, portando allo scoppio della bolla, responsabile di perdite ingenti per gli investitori. Si tratta di un fenomeno insidioso che può colpire diversi mercati, coinvolgendo azioni, obbligazioni, titoli, criptovalute, immobili e beni materiali. La parola bolla descrive quanto questo fenomeno sia fragile, infatti, proprio come una bolla di sapone, i prezzi si gonfiano velocemente e senza basi per poi scendere all’improvviso.
Guardando alla storia, la prima bolla speculativa va ricondotta al caso della tulipomania: siamo nei Paesi Bassi nel XVII secolo quando questi fiori esotici divennero uno status symbol. La crescente domanda di tulipani e la speculazione dei commercianti sul loro prezzo fecero impennare il loro prezzo in modo incessante e consistente, tanto che raggiunsero livelli insostenibili. Ben presto il mercato ebbe una battuta d’arresto e crollò, portando molti investitori a ingenti perdite.
Le cause delle bolle speculative
Per quanto riguarda le cause alla base del fenomeno rientra in primis l’euforia irrazionale degli investitori. A fronte di dinamiche psicologiche ed emotive, questi sono spinti a investire in un asset con l’intento di ottenere guadagni rapidi, senza tenere però conto di come i prezzi siano sovrastimati. Così la domanda cresce, gli investitori aumentano e i prezzi salgono, attirando ancora più richieste e alimentando un circolo continuo che si autoalimenta.
L’effetto gregge porta nel mercato un numero crescente di investitori spinti da comportamenti di imitazione delle mosse altrui, facendo crescere sempre più l’euforia a cui si aggiunge una fiducia eccessiva nell’aumento dei prezzi.
Tra gli altri fattori che alimentano la bolla troviamo accesso troppo semplice al credito: i prestiti a tassi di interesse bassi offerti dalle banche alimentano il fenomeno, visto che la facilità di accesso a prestiti con cui acquistare gli asset ne fanno crescere la domanda e di conseguenza aumentano i prezzi.
Il fenomeno viene anche determinato dalla speculazione eccessiva degli investitori, che spinti dall’idea di ottenere guadagni rapidi, comprano un asset con lo scopo di rivenderlo velocemente a un prezzo superiore al suo valore intrinseco, comportamento che contribuisce a rendere i prezzi insostenibili. In questo contesto si parla del greater fool, fenomeno per il quale non si compra per il valore reale, ma nella speranza di rivendere l’asset a qualcuno che sia disposto a pagare ancora di più.
La bolla può anche crearsi in seguito a innovazioni di mercato e nuove tecnologie, che creano la speranza di consistenti guadagni futuri, come accaduto per esempio negli anni ’90 con le dot-com, quando le azioni di molte aziende di tecnologia lievitarono rapidamente, malgrado mancassero basi economiche stabili che ne supportassero i prezzi.
Come si formano le bolle speculative
Il valore di un asset dipende da fattori tangibili. Quando si verifica una bolla assicurativa questi vengono persi di vista, oscurati dall’entusiasmo degli investitori che porta a ipotizzare grandi guadagni destinati a crescere nel futuro. Di solito, questo evento si verifica per via di un evento scatenante che attira l’attenzione degli investitori, come una scoperta economica oppure un nuovo prodotto, spingendo a entrare nel mercato. Di conseguenza i prezzi aumentano creando un circolo vizioso che vede investire sempre più in quel dato asset. L’overconfidence degli investitori li porta a entrare nel mercato creando una fase di boom ed euforia, in cui si verifica un entusiasmo collettivo basato sulla speranza di guadagni rapidi piuttosto che sull’analisi effettiva di utili e potenziale di crescita.
Arrivati a questo punto gli investitori si rendono conto che i prezzi sono insostenibili rispetto al valore dell’asset, facendo scoppiare la bolla: l’euforia cessa, i prezzi cadono a picco, si scatena la vendita in massa e si torna a livelli precedenti o inferiori al fenomeno. Tra le ragioni che portano allo scoppio della bolla spiccano i prezzi eccessivi che rendono difficili gli investimenti, eventi particolari che generano sfiducia e gli investitori che smettono di credere in un ulteriore aumento dei prezzi, decidendo di trarre profitti dall’asset.
Il processo di formazione di una bolla speculativa segue un percorso preciso che si articola in diverse fasi, individuate dall’economista statunitense Hyman P. Minsky. Il primo step è lo spostamento (displacement) che dà origine a tutto il fenomeno: durante questa fase gli investitori puntano su un asset che promette opportunità di profitto, catturando l’interesse e scatenando il boom speculativo.
Il secondo passaggio è quello del boom, dove interesse e domanda crescono, spingendo le persone a investire su un asset e con l’aumento degli investitori il mercato conosce uno slancio. In questa fase coloro che investono sono guidati dall’ottimismo e si fanno prendere dalla paura di perdere l’occasione.
La terza fase è quella dell’euforia in cui i prezzi lievitano, l’ottimismo dilaga e la prudenza si dissolve. Gli acquisti sono mossi dalla speranza di vendere gli asset a un prezzo maggiore, più che dal loro valore reale.
La quarta fase è quella della presa di profitto, in cui i piccoli investitori entrano nel mercato, mentre i più esperti incassano i profitti e i prezzi massimi iniziano a essere raggiunti soltanto nel breve periodo. Nonostante ciò non si assiste al crollo del mercato e gli investimenti continuano.
La quinta fase è quella del panico, in cui la situazione muta rapidamente: un evento oppure una notizia porta a repentine vendite in massa, la perdita di fiducia nel mercato e al crollo dei prezzi. Nessun investitore vuole più comprare e la bolla scoppia.
Le implicazioni delle bolle speculative e come affrontarle
Gli effetti delle bolle speculative sono molteplici e molto impattanti. Dal punto di vista degli investitori che hanno acquistato asset a prezzi gonfiati il fenomeno comporta perdite irreparabili. Quando avviene lo scoppio della bolla i prezzi crollano e anche gli investitori più esperti possono risentire di tutto ciò, visto che la sua dinamica è rapida e non prevedibile.
Dal punto di vista dell’economia questa dinamica può incidere negativamente sull’occupazione, comportando rallentamenti e chiusure delle aziende, e una diminuzione dei consumi. Inoltre, si possono innescare periodi di recessione, come accaduto negli Stati Uniti con la crisi del 2008 connessa alla bolla speculativa immobiliare.
Altri effetti negativi sono le crisi bancarie, che causano perdite ingenti per via di prestiti non recuperabili, e l’affermarsi di una generale instabilità, tenendo conto che il crollo di un settore può influenzare a catena altri mercati. Dal punto di vista psicologico dilagano sentimenti come sfiducia, paura e scetticismo nei confronti del mercato, affermandosi un clima di incertezza generale, con le famiglie più in difficoltà ancora più in affanno, a causa della perdita di lavoro e risparmi.
Le conseguenze psicologiche ed economiche delle bolle speculative sono quindi molto pesanti. Per prevenire il loro impatto è cruciale mettere in atto una serie di misure quando ci si approccia al mondo degli investimenti, come per esempio avere una buona educazione finanziaria, comprendendo le dinamiche del mercato e sapendo fiutare prezzi sopravvalutati e segnali di euforia.
Diversificare il proprio portafogli di investimenti è un’altra strategia utile per evitare gravi perdite, come anche non farsi guidare dall’emotività e non seguire la massa. Quando si investe è necessario essere prudenti, controllando sempre il rischio, individuando strategie di uscita e monitorando il mercato e la propria posizione. Dal lato delle istituzioni è possibile intervenire per arginare il fenomeno, ad esempio limitando le speculazioni eccessive e modulando i tassi di interesse.
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