Licenza di pesca sportiva: chi deve farla e quanto costa nel 2025
In una società che ci vuole sempre un passo in avanti, intrappolati nel vortice della frenesia quotidiana, passare il tempo all’aria aperta ci permette di rilassarci, riprendendo fiato e allontanandoci dallo stress e dalla routine incessante, il tutto ritrovando il contatto con la natura. In questa direzione un’attività outdoor ricca di benefici è la pesca, grazie alla quale dire addio allo stress, percependo una certa calma già dopo pochi minuti che la si pratica. Per svolgere questa attività, oltre a conoscere le attrezzature da possedere, è importante essere ben informati sugli obblighi da rispettare. Approfondiamo di seguito la licenza necessaria se si pratica la pesca sportiva e i dettagli utili da conoscere.
Pesca sportiva: in cosa consiste
Toccasana per la mente, la pesca racchiude numerosi benefici. Che si peschi in acqua salata o dolce, questa attività riduce l’ansia, infonde calma e aumenta la concentrazione e le capacità di ragionamento. Fin dai tempi remoti la pesca si è diffusa in tutto il mondo allo scopo di procacciarsi il cibo, evolvendosi nei secoli in uno sport praticato da tantissimi appassionati, intorno al quale ruotano associazioni e gruppi e regole ben precise. Quando si pratica questa attività non a scopo di lucro, ma per divertimento, relax o competizione non si parla di pesca commerciale. In questo caso ci si può dedicare alla pesca ricreativa, ovvero un hobby a scopo lucido e senza competizione, oppure alla pesca sportiva, praticata in gare sotto l’egida di associazioni, club e federazioni.
Abilità, tecnica e passione per la natura si incontrano in questo sport, in cui il pescatore non si appropria del pesce, ma cerca solo la sfida della cattura. Chi pratica questa attività, il pescasportivo, è posto in condizioni di parità con la preda: l’etica alla base di questo sport prevede il rilascio della preda e la non uccisione. Questo tipo di attività è disciplinata da misure e si distingue in diverse tipologie quali pesca dalla barca, subacquea e di superficie, categorie che in Italia fanno parte del medesimo ente sportivo, ovvero, la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS).
Come per la pesca ricreativa, quella sportiva è molto benefica, consentendo rilassarsi all’aria aperta. Molti pescatori che la praticano prendono parte a gare e campionati in cui spesso si compete per ottenere il maggior quantitativo di pesci oppure il pesce più grosso in un tempo prefissato. Tecnica, strategia e conoscenze delle varie specie ittiche ricoprono un peso importante quando si pesca come attività agonistica.
Perché è necessaria una licenza di pesca sportiva e le tipologie
Per praticare la pesca sportiva canna e mulinello non sono sufficienti. Infatti, è imprescindibile avere con sé sempre documenti specifici da presentare nel momento in cui si è soggetti a controlli. A seconda dei casi, è necessario possedere una licenza particolare e in Italia le regole possono variare da regione a regione. Le licenze di pesca si distinguono in diverse tipologie tra cui quella per la pesca in mare che è semplice da ottenere ed è gratuita. Basta collegarsi al portale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, recandosi nella sezione dedicata per poi procedere con la richiesta della licenza, che si dovrà scaricare e portare con sé quando si va a pesca. La dichiarazione non prevede nessun esame e pagamento e la sua durata è di 3 anni.
È previsto invece un iter diverso e più complesso per la pesca in acque interne, ovvero laghi e fiumi, tipologia che si divide in 4 sottocategorie, tra cui la licenza di tipo A professionale, necessaria per le imprese del settore e che prevede un esame di idoneità. Accanto a questa troviamo le licenze di tipo dilettantistico-sportivo, le cui regole variano tra le regioni e che comprendono quella di tipo B (della durata annuale) e quella C temporanea (che dura qualche settimana) entrambe rilasciate dall’ente della regione di residenza. Infine, troviamo quella di tipo D speciale, che in alcuni casi è indirizzata agli stranieri, in altri consiste in un permesso giornaliero.
Chi pratica la pesca sportiva a livello agonistico deve aderire a un’associazione di pesca sportiva parte del FIPSAS, dovendo tesserarsi tramite il portale della Federazione, sostenendo un pagamento di 30 euro. La durata della tessera è di un anno e questa consente di partecipare alle gare e ai corsi della federazione e svolgere pesca sportiva in acque convenzionate con l’ente.
Come ottenere la licenza di pesca sportiva e i costi
Per quanto riguarda i costi delle licenze dilettantistiche questi si aggirano intorno a 50 euro e variano a seconda della regione. Inoltre, bisogna considerare anche costi aggiuntivi, come marche da bollo e contributi associativi. La licenza di tipo D ha un prezzo inferiore rispetto a quella di tipo B.
In base al luogo in cui ci si trova varia non solo il costo della licenza, ma anche la procedura per richiederla. In linea generale ci si deve rivolgere all’ufficio competente pagando quanto previsto per il permesso desiderato: il richiedente deve essere munito di documento d’identità e di un certificato di idoneità sanitaria. Una volta ottenuta la licenza è importante custodirla con attenzione e portarla sempre con sé quando si pesca, mostrandola alle autorità in caso di un controllo.
La licenza di pesca è uno strumento volto a tutelare l’ambiente, grazie al quale si può monitorare l’attività dei pescatori, stimare quanti pescano e il loro impatto sulle specie ittiche. In alcune regioni per le acque salmonicole è necessario un tesserino segnacatture, in cui indicare ogni prelievo di trote e salmonidi, ed esistono zone no kill che richiedono ulteriori permessi aggiuntivi.
Pescare senza la licenza significa esporsi a potenziali sanzioni che possono andare dai 100 ai 1000 euro e vedere sequestrate le proprie attrezzature. In Italia ci sono casi specifici in cui non è obbligatoria la licenza, consultabili sul sito delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali della propria regione di residenza, tra cui rientrano ad esempio i minori di 18 anni accompagnati da un adulto che possiede la licenza, gli over 65 e chi pesca in un’area privata a pagamento.
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