Remainders: cosa sono e perché conviene acquistarli
L’editoria è un mondo complesso e variegato, che si trova a fare i conti con costi importanti e non di rado nascosti, come quelli legati alla stampa.
È infatti noto, tra gli addetti ai lavori, che il fallimento o il successo di una casa editrice si sviluppa su un filo sottile. Al centro c’è un aspetto ben preciso: la capacità, da parte dell’editore, di prevedere il numero più opportuno di copie da stampare.
Entrambi gli eccessi sono nocivi, perché in caso di sottostima si perdono vendite preziose e un calo di fiducia in chi legge qualora vi fossero dei ritardi; in caso di sovrastima il danno economico è ingente e può concretamente portare alla chiusura dell’impresa. Se si considera che la maggior parte delle case editrici italiane presenta dimensioni medio-piccole tale eventualità è molto meno remota di quanto non possa sembrare.
Questa constatazione è anche alla base del fatto che è facile che una certa edizione o volume possa finire, persino in tempi alquanto rapidi, fuori catalogo e in quanto tale non più reperibile, vuoi perché è stata stampata una nuova edizione o perché il libro è stato completamente ritirato per varie ragioni.
Questa categoria di libri ha un nome, ovvero “Remainders”. Prima però di rinunciare a trovare un certo libro o edizione vale la pena fare un tentativo sul web. Ci sono alcuni portali specializzati che mettono a disposizione tali titoli sotto forma di libri scontati, dando modo di reperire ciò che si sta ricercando, risparmiando sul prezzo fino al 50%. E facendo una scelta etica, intelligente e sostenibile. Scopriamo qualcosa di più sui Remainders.
Cosa significa “remainder” nel mondo dei libri
Ma perché si chiamano proprio “Remainders”, questi libri? Il termine inglese “reminder”, secondo quanto si apprende dal Dizionario di Inglese del Corriere della Sera può avere diverse accezioni.
Le più comuni sono due: sollecito e memoria, per la precisione “un modo di rammentare”. In editoria, però, sottintende un’altra cosa.
Si tratta di una pratica che potremmo definire “svuota magazzino”, in cui l’editore cede dei blocchi di libri a determinate librerie o catene con prezzi generalmente ridotti nell’intento di liberarsene. L’alternativa è il macero: una pratica che è molto più praticata di quanto non si possa pensare, purtroppo, ma che rappresenta letteralmente l’ultima spiaggia.
Parliamo infatti di volumi generalmente fuori catalogo e in quanto tali non più disponibili in commercio, oppure ancora in catalogo ma per i quali è stata fatta una sovrastima nelle previsioni di vendita.
Tornando al termine, l’uso proviene dal panorama editoriale anglosassone, dove questo tipo di volumi risultano riconoscibili grazie a una riga nera tracciata con un pennarello e posta lungo la parte inferiore, nella zona vicina al dorso. Un modo per rimarcare, ricordare, portare alla memoria che si tratta di questa tipologia di volumi.
Perché un libro diventa remainder
L’editoria è uno dei settori più complessi dell’economia, oltre che il primo della storia ad aver dato luogo al concetto moderno di azienda. Questo perché ci si trova a fare i conti con costi altissimi e margini ridotti ai minimi termini: provate a visitare non tanto una casa editrice quanto piuttosto una tipografia e potrete rendervene conto personalmente.
Spesso si tende a lamentarsi o perlomeno a sviluppare delle perplessità in merito ai costi di un determinato volume, ma gli addetti ai lavori sanno bene quanto lavoro c’è dietro. E quanto i guadagni, fatta eccezione per i testi che superano le 2.000 copie, ma sarebbe meglio dire 5.000, tendono a essere contenuti.
Detto ciò, le ragioni pratiche che possono portare un libro a diventare un remainder sono quelle che seguono:
- Sovrapproduzione. Il libro, a prescindere che sia o meno in catalogo, è stato prodotto in un numero di copie di gran lunga superiore rispetto al numero di vendite effettive in un dato periodo.
- Fuori catalogo o magazzino. Il libro è fuori catalogo oppure ne sono rimaste delle scorte in magazzino, non per forza ingenti come nella situazione precedente.
- Non venduto nella tiratura originale. Si tratta principalmente di edizioni particolari. Significa, sostanzialmente, che il libro si può reperire in commercio, ma non più in una certa tiratura originale. Precisiamo che con tale termine, come evidenziato dal Vocabolario Treccani, si intende “il numero di copie che si stampano con una stessa composizione o matrice”.
Remainders: vantaggi per il lettore
I remainders sono libri scontati, nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di edizioni che, per ragioni differenti da quelle iniziali, hanno acquisito una valutazione superiore nel tempo.
Questo è un vantaggio non da poco per il lettore, dal momento che non si tratta di volumi usati, ma nuovi, che vengono però acquistati a prezzi più bassi rispetto a quando sono usciti. Se si considera che lo sconto massimo generalmente applicato a un volume è pari al 5%, e che con un remainder può raggiungere il 50%, è facile comprendere quanto il divario tenda a essere degno di nota.
Infine, i remainders sono spesso titoli che si trovano fuori dai circuiti tradizionali. Chi legge potrà scoprire opere a cui non avrebbe pensato e persino avuto accesso, trovando grande soddisfazione.
Come riconoscere un remainder
Riconoscere un remainder non è difficile. Accanto al prezzo contenuto e al fatto che si tratta palesemente di un volume nuovo di zecca si possono riscontrare dei piccoli segni, come dei tagli sulle pagine, un timbro oppure delle piccole incisioni.
I remainders sono una soluzione pienamente legale e persino stimolata a livello governativo, come confermato all’interno della Legge 128 del 27 luglio 2011. Occorre pertanto aspettarsi libri a tutti gli effetti nuovi, con piccoli segni distintivi che li rendono riconoscibili.
Una scelta intelligente e sostenibile
I remainders rappresentano una scelta intelligente e sostenibile non solo perché si accede a libri scontati in ottime condizioni, ma perché, evitando che questi volumi vadano al macero, si riducono gli sprechi.
I libri acquisiscono una nuova vita, contribuendo a una circolazione ulteriore delle idee. Parliamo perciò di una misura etica, consapevole e proficua per tutte le parti.
Una soluzione win win, insomma, perché mette d’accordo editore, lettore e chi ha scritto quel libro, valorizzandone la preziosità, l’unicità, il fatto stesso che sia stato introdotto sul mercato.
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