Le migliori serie tv da vedere in estate: 10 (+1) titoli imperdibili tra novità e classici da riscoprire
Dall’adrenalina di The Bear alla tensione di Ozark, passando per cult come Sex and the City e Grey’s Anatomy: ecco una guida aggiornata alle serie tv perfette per le giornate estive, tra binge watching e ripassi emozionanti
Estate, tempo di…serie! Le giornate si allungano, le abitudini rallentano, il ritmo si fa più morbido. Che si stia partendo per le vacanze o che si resti in città, è questo il momento perfetto per riscoprire il piacere di guardare una buona serie tv. Una di quelle da gustare senza fretta, una puntata dopo l’altra, con la libertà di riprendere la visione quando si vuole.
Ma è anche il tempo ideale per rivedere, per tornare ai titoli che, con la loro compagnia, ci hanno fatto ridere, pensare, sognare. Alcuni sono oramai piccoli classici, altri sono gemme nascoste da recuperare.
Ecco allora una selezione di serie da “portare” con sé sotto l’ombrellone, sul divano o nella quiete di una serata estiva. Perché ogni stagione ha i suoi racconti, e certi – semplicemente – non smettono di farci viaggiare. Anche davanti a uno schermo!
The Bear (Disney+)
Il genio irrequieto dei fornelli, Carmen “Carmy” Berzatto, torna in quella che è ormai diventata una delle serie più intense e acclamate degli ultimi anni con i dieci nuovi episodi della quarta stagione (e quelli delle precedenti, per recuperare nel caso ve li foste persi) di The Bear, il titolo che ha lanciato nell’olimpo delle star il suo protagonista, Jeremy Allen White. Tra flashback e presente, la narrazione continua a intrecciare memoria e ambizione, a partire da una convinzione ferrea ovvero che “i ristoranti possono rendere felici le persone. Noi possiamo farle felici” e da quel nome, The Bear, che affonda le radici nelle fragilità e nei legami della famiglia Berzatto. Stress alle stelle, ricerca maniacale della perfezione e caos organizzato: il bistrot di Carmy è tornato a far sentire i suoi profumi (e non solo!) e, questa volta, l’obiettivo non è più solo tenere duro, ma arrivare all’eccellenza. La pressione è costante, il ritmo è quello di una cucina in stato d’assedio e ogni preparazione può trasformarsi in una detonazione. Jeremy Allen White offre ancora una volta una prova intensa e vibrante, mentre lo spettatore si chiede se il suo personaggio riuscirà a non implodere prima del dolce…
Grey’s Anatomy (Disney +)
Il medical drama più avvincente – e lungo- della storia della tv continua a godere di una longevità incredibile tanto da avere appena annunciato la sua 22ma stagione. Merito della sua formula vincente in cui medicina d’urgenza e faccende di cuore danno vita a storie al…cardiopalma! Meredith Grey e i suoi colleghi sono specializzandi al Grey Sloan Memorial Hospital, uno degli ospedali con il programma di specializzazione in chirurgia tra i più competitivi e impegnativi degli Stati Uniti. Qui, ogni intervento può segnare il confine tra la vita e la morte, e la pratica sul campo è tanto intensa quanto fondamentale. Sotto la guida attenta e spesso spietata dei chirurghi più esperti, i giovani medici si confrontano con le sfide più dure del mestiere, misurandosi con casi complessi e turni massacranti che mettono alla prova corpo e mente. Nel corso del tempo, ogni medico scoprirà che tutte le scelte – dentro e fuori la sala operatoria – hanno un peso enorme e che la linea tra il giusto e lo sbagliato è spesso sottile. Solo chi vive quel mondo dall’interno può davvero comprendere cosa significhi affrontare la pressione, i dubbi, le paure. E proprio da questa consapevolezza nasce un legame profondo tra i colleghi, un sistema di reciproco supporto che diventa spesso l’unico rifugio possibile. Grey’s Anatomy racconta con lucidità e intensità che né la medicina né le relazioni umane sono mai semplici: la verità, quasi sempre, si nasconde nelle infinite sfumature di grigio.
Baby Reindeer – Miniserie (Netflix)
Una storia vera che lascia il segno. Con Baby Reindeer, Richard Gadd ha trasformato la sua drammatica esperienza personale di stalking in una miniserie che scuote, commuove e interroga. Lo fa con una delicatezza spietata, mescolando vulnerabilità e crudeltà in un racconto che arriva dritto allo stomaco. Perché quella che inizia come un’apparente amicizia si trasforma presto in un incubo fatto di ossessione, manipolazione e perdita di sé. L’identità cede sotto il peso del bisogno, il corpo diventa bersaglio di abusi invisibili ma devastanti e il confine tra vittima e carnefice si fa sfuocato. Baby Reindeer non è solo una serie da guardare ma è un’esperienza emotiva da attraversare, una visione scomoda, e disturbante che non cerca di intrattenere, ma racconta con coraggio e lucidità cosa significa sopravvivere a una violenza silenziosa.
Inventing Anna (Netflix)
Inventing Anna è la miniserie che racconta l’incredibile storia – vera quanto surreale – di Anna Sorokin, una giovane donna russa che si è fatta strada nell’alta società newyorkese fingendosi l’ereditiera tedesca Anna Delvey. Ennesima creatura di quel genio di Shonda Rhimes, la serie ricostruisce l’ascesa e la caduta di una truffatrice affascinante e spregiudicata, capace di conquistare la fiducia – e il denaro – di banche, hotel di lusso e membri dell’élite metropolitana con un misto di carisma, ambizione e menzogne ben confezionate. In parallelo, segue la giornalista Vivian Kent (liberamente ispirata alla reporter Jessica Pressler) decisa a ricostruire l’identità sfuggente di Anna e a rispondere alla domanda che tutti si pongono: chi è davvero questa ragazza che ha ingannato un’intera città? Inventing Anna ci mostra quanto sia sottile il confine tra verità e finzione in un mondo dove l’apparenza è tutto.
Sex and the city e And just like that (Sky)
Sex and the City è stato molto più di una serie tv ma un manifesto generazionale che ha ridefinito l’idea stessa di femminilità nella New York degli anni Novanta. Al centro, quattro donne libere e indipendenti – Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha – alle prese con relazioni, lavoro, sesso e sogni, raccontati con ironia tagliente, look iconici e dialoghi indimenticabili. Oggi, con And Just Like That, il racconto prosegue dove si era interrotto con le due pellicole tratte dalla serie, ma con nuove consapevolezze. Le quattro amiche tornano in scena non più come giovani alla ricerca di sé, ma come donne adulte che affrontano le sfide della maturità tra lutti, cambiamenti, nuovi amori e la fatica – bellissima e imperfetta – di reinventarsi. La città è sempre New York, ma il tempo è cambiato, e con lui anche il modo di raccontare il desiderio, la diversità e l’intimità. Se Sex and the City era una celebrazione sfavillante della libertà, And Just Like That è un diario più intimo, a tratti malinconico, ma ancora capace di far sognare. Tra tacchi vertiginosi, vecchie amiche e nuove sfide, la serie ci ricorda che la vita, proprio come l’amore, non finisce mai di stupirci. E che vestirsi bene fa sempre la differenza!
Gomorra la serie (Sky)
Cruda, spietata e profondamente realistica Gomorra – La Serie ha riscritto le regole della serialità italiana, portando sullo schermo il volto più oscuro e autentico della criminalità organizzata. Liberamente ispirata all’omonimo libro di Roberto Saviano, racconta dall’interno le dinamiche del potere camorristico attraverso lo sguardo di chi quel mondo lo vive, lo subisce o lo domina. Protagonisti sono Genny Savastano, figlio del boss, e Ciro Di Marzio, “l’immortale”, il soldato che sogna di diventare re. Intorno a loro, un intreccio di alleanze, tradimenti, guerre di quartiere e ambizioni personali in cui la violenza non è mai gratuita ma diventa uno strumento di controllo e sopravvivenza. Con una regia tagliente, dialoghi essenziali e un realismo che non concede sconti, Gomorra non offre redenzione, ma un’immersione profonda in un sistema in cui il confine tra vittima e carnefice è sempre più sottile. È una saga criminale, ma anche un racconto umano e politico che mette in scena la decadenza del potere e il prezzo da pagare per conquistarne un frammento. In un mondo dove tutto si compra e tutto si tradisce, l’unica legge che conta è ancora quella della forza?
A casa tutti bene la serie (Sky)
Dal film corale di Gabriele Muccino nasce una serie che scava senza filtri nelle complesse dinamiche di una famiglia allargata, i Ristuccia, proprietari del celebre ristorante San Pietro a Roma. Muccino, maestro nell’orchestrare drammi familiari e tensioni emotive, sviluppa in due sole stagioni un intreccio di relazioni segnate da gelosie, rivalità, amori clandestini e segreti mai davvero sepolti. Tutto inizia con un evento drammatico che riporta a galla ferite mai rimarginate, mentre il passato riemerge in modo inaspettato facendo lo slalom tra verità taciute, un cadavere nascosto nella villa al mare e legami che si spezzano sotto il peso del non detto. La crisi familiare diventa il riflesso di una crisi più profonda, personale e sentimentale, tra matrimoni in bilico, figli ribelli e nuove passioni. A tenere tutto insieme, un cast corale di altissimo livello e una colonna sonora coinvolgente, firmata – tra gli altri – da Lorenzo Jovanotti. Una saga familiare intensa e contemporanea, dove nessuno è innocente e ogni legame d’amore porta con sé una scintilla di distruzione.
Ozark (Netflix)
Denaro, autorità e controllo sono solo alcune delle tematiche chiave intorno alle quali ruotano le 4 stagioni di una serie ambientata in una provincia americana tutt’altro che rassicurante. Ozark racconta la discesa – o forse l’ascesa, a seconda del punto di vista – della famiglia Byrde in un mondo dove il crimine non lascia scampo. All’apparenza, Marty e Wendy Byrde sono due comuni genitori della middle class di Chicago, con due figli, Charlotte e Jonah. Ma quando Marty, consulente finanziario, si ritrova coinvolto in un colossale giro di riciclaggio di denaro per un cartello messicano, la famiglia è costretta a fuggire e ricominciare in una località lacustre nel Missouri, gli Ozarks. Quella che nasce come una soluzione d’emergenza per restare vivi diventa presto un’ambiziosa scalata al potere, fatta di alleanze pericolose, tradimenti, violenza e compromessi morali sempre più insostenibili. In Ozark, ogni scelta ha un prezzo e ogni errore innesca un effetto domino che travolge tutto e tutti. Il denaro non è mai solo denaro, ma potere, sopravvivenza, condanna. I Byrde si muovono in un sistema feroce, dove i più deboli soccombono e i forti non possono permettersi nemmeno un’esitazione. La tensione è costante, l’atmosfera cupa e magnetica. Un grande racconto americano sulla colpa, il controllo e il costo di sentirsi invincibili.
Ted Lasso (Apple Tv+)
3 stagioni con la quarta che verrà messa in produzione a giorni, per una comedy gentile che restituisce uno sguardo diverso sul mondo dello sport. Ma qual è il plot da cui è nato il suo successo? Ted Lasso è un tranquillo allenatore di football americano universitario, con poche vittorie alle spalle ma un’incrollabile fiducia nell’essere umano. Un giorno viene chiamato, senza avere alcuna esperienza, ad allenare una squadra di calcio inglese in crisi, l’AFC Richmond, che rischia la retrocessione in Premier League. Dietro questa scelta apparentemente insensata c’è Rebecca Welton, la nuova proprietaria del club, decisa a distruggerlo per vendicarsi dell’ex marito che amava solo la sua squadra. Il suo piano è quello di affidarla a qualcuno di totalmente inadatto. Peccato che Ted, con il suo approccio gentile, la sua ironia e un sorprendente talento per motivare le persone, si riveli tutt’altro che uno sprovveduto al punto che, contro ogni previsione, conquista lo spogliatoio (e il pubblico) non tanto con la tattica, quanto con empatia e umanità. Perché a volte la vera rivoluzione comincia col credere negli altri.
Downtown Abbey (Amazon prime)
Nel cuore dello Yorkshire, la tenuta dei Crawley è un microcosmo pulsante di vite intrecciate. Robert Crawley, Conte di Grantham, con sua moglie Cora e le tre figlie Mary, Edith e Sybil, vivono tra le mura di Downton Abbey, mentre la vita dei loro domestici — da Carson a Mrs. Hughes, da Bates ad Anna — si mescola a quella della famiglia, creando legami che sono più di semplici rapporti di lavoro. Siamo nell’Inghilterra di re Giorgio V, tra il 1912 e il 1926, un periodo segnato dalla Grande Guerra, da trasformazioni sociali e da difficoltà economiche che scuotono l’intero Paese. I Crawley affrontano tutto questo con coraggio, ma anche con le complicazioni dei sentimenti e delle passioni umane. Downton Abbey incanta perché sa fondere storia e dramma sociale con momenti di brillante ironia — non ultimo grazie all’inimitabile Lady Violet interpretata da Maggie Smith — e sfumature poetiche di amore e famiglia. Raccontando di un’Inghilterra che fu, la serie parla con forza anche al presente, esplorando le fratture e le ricomposizioni dei legami, sia familiari che di amicizia, puntando su una narrazione appassionata e profonda, costruita su valori universali e senza tempo.
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