Cedolino pensione di settembre 2025: data di pagamento e rimborsi

Con l’arrivo di settembre si torna alla routine. Se c’è chi parte in questo periodo, moltissimi sono invece rientrati dalle vacanze, riprendendo in mano la quotidianità e la gestione domestica. Tra gli aspetti da tenere in considerazione in questo periodo spicca quello previdenziale, tenendo conto che questo momento è molto interessante per i pensionati. Infatti, nel cedolino della pensione di settembre 2025 accanto al consueto importo mensile si aggiungono conguagli, trattenute e rimborsi, che insieme possono avere un peso significativo. Scopriamo nel dettaglio tutto quello da sapere sui cedolini della pensione di settembre.

Cedolino pensione settembre 2025: cosa cambia

Quando si parla di pensione, le domande che ci si pone sono tante. Milioni di cittadini ogni mese si chiedono come e quando riceveranno la pensione, se ci saranno degli aumenti o delle trattenute e come si consulta il cedolino. E in questo settembre 2025 le cose non cambiano: in Italia oltre 16 milioni di pensionati si stanno interessando al tema, mentre il governo pondera un possibile innalzamento dell’età pensionabile.

Tra le novità del periodo spicca il fatto che il cedolino di settembre è più corposo per alcuni pensionati. In particolare, a far aumentare l’importo del trattamento è il conguaglio da modello 730/2025. Questo vale in presenza di alcuni fattori quali: aver presentato la dichiarazione dei redditi entro il 30 giugno, indicato l’Istituto previdenziale come sostituto d’imposta nel cedolino ed essere a credito Irpef. In questo caso nella pensione di settembre possono essere incluse restituzioni relative agli importi trattenuti nel 2024 e a quelli effettivamente dovuti. Chi presenterà la dichiarazione il 30 settembre potrà usufruire dei rimborsi nei mesi successivi.

L’importo della pensione può variare rispetto al solito anche per le addizionali regionali e comunali relative al 2024, che possono riportare differenze tra quanto pagato l’anno scorso e quanto dovuto effettivamente. Bisogna prestare però attenzione all’addizionale comunale 2025: questa viene riscossa in anticipo ed è suddivisa in nove rate, da marzo a novembre, e pertanto una parte viene trattenuta anche a settembre, incidendo sul totale della pensione.

Altro aspetto da non sottovalutare è il recupero delle indennità una tantum del Bonus Draghi del 2002 erogato per far fronte alla crisi energetica. In alcuni casi questa misura straordinaria è stata corrisposta a beneficiari che non ne avevano diritto. L’INPS ha avviato i controlli e il recupero delle somme indebite a partire da settembre, trattenendo una quota di 50 euro al mese dalle pensioni fino al totale rimborso.

Altre novità per le pensioni di settembre 2025

Nel cedolino di settembre 2025 è possibile ricevere anche la quattordicesima, se questa non è stata corrisposta a luglio, scenario possibile per coloro che hanno perfezionato dopo il 31 luglio i requisiti anagrafici o reddituali. La quattordicesima è una mensilità aggiuntiva che il governo paga ai pensionati una volta all’anno e spetta a coloro con almeno 64 anni e che vivono sotto una determinata soglia di reddito.

Oltre alle integrazioni e gli arretrati fiscali, parlando di pensione bisogna anche tenere conto di come i trattamenti siano stati aggiornati all’inflazione nell’intento di mantenere il potere di acquisto dei pensionati. In questo 2025 gli importi pensionistici sono stati adattati sulla base dell’indice di rivalutazione ISTAT fissato allo 0,8%. Ciò comporta un aumento delle pensioni minime passate da 598,61 € a 603,40 € lordi mensili ovvero 7.844,20 euro all’anno.

Un’altra novità di settembre in merito alle pensioni è il Bonus Giorgetti, dedicato a coloro che sono in procinto di andare in pensione. Si tratta di un incentivo economico che spetta ai lavoratori che decidono di slittare la cessazione dell’attività professionale, pur avendone i requisiti. La misura prevede uno sgravio contributivo per il lavoratore, che in presenza di determinati requisiti non dovrà versare più la quota di contributi previdenziali all’INPS, aggiunta alla sua retribuzione netta, vedendo così un aumento in busta paga. Per usufruire di questa risorsa è necessario essere dipendenti nel settore pubblico o privato ed entro il 31 dicembre 2025 avere i requisiti per la Quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi, oppure per la pensione anticipata ordinaria, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Pagamento delle pensioni a settembre 2025

La data per il saldo delle pensioni di settembre 2025 è stata fissata per lunedì 1, giorno in cui gli importi sono stati versati direttamente sul conto oppure sulla carta prepagata. Per coloro che invece ritirano i contanti presso gli uffici postali il pagamento è avvenuto tra 1 al 6 settembre, seguendo l’ordine alfabetico per cognome. Quest’ultima modalità è consentita solo per importi fino a 1000 euro: sopra questa cifra è necessario per forza l’accredito tramite versamento su conto corrente.

Per verificare che l’importo della pensione ricevuta sia esatto e controllare eventuali aggiunte o trattenute è necessario consultare il cedolino della pensione, documento molto importante emesso dall’INPS. Questo illustra la composizione del trattamento pensionistico nel dettaglio, riportando le trattenute fiscali e previdenziali, l’importo lordo e altre voci che comportano la formazione del compenso totale netto. Consultarlo regolarmente è cruciale per verificare che il compenso erogato sia corretto e monitorare eventuali variazioni. Recandosi nella propria area riservata sul sito dell’ente, ricorrendo a SPD, CIE o CNS, si potrà accedere al cedolino: selezionando il menù prestazioni, si dovrà scegliere poi la voce pagamenti riuscendo così a consultare gli accrediti aggiornati.