Erice: cosa vedere in uno dei borghi più belli della Sicilia
Si chiama Erice, si legge magia. Immersa nella bellissima Sicilia, questa località affascina per la sua atmosfera mitologica (il nome dice tutto) e per la sua straordinaria bellezza. La cittadina, maestosa, si erge a ben 751 metri di altezza, offrendo così a chiunque voglia visitarla una quiete imperiale lontana dal frastuono quotidiano. Non è un caso se è considerato uno dei borghi più affascinanti non solo della Sicilia tutta, ma dell’intero Stivale. Di Erice ne parlano tutti oggi, ma se ne è parlato anche in tempi ben più antichi: sapevate che anche Gabriele D’Annunzio aveva un debole per lei? Insomma, è una tappa imperdibile per chi si vuole godere bellezza e incanto allo stesso tempo e l’estate, ovviamente, è il periodo in cui la località esplode di magica meraviglia. Andiamo alla scoperta delle “cose” più belle da vedere a Erice, ma la classifica è impossibile farla, perché tutto sarebbe al primo posto.
Che cosa vedere a Erice: le attrazioni da non perdere assolutamente
Per chi non lo sapesse, il borgo medievale di Erice è chiuso al traffico e tutte le viuzze caratteristiche sono percorribili solamente a piedi. Questo dettaglio, in realtà comune alla maggior parte dei borghi antichi, rende la località ancora più suggestiva, con le sue stradine, le sue mura, i suoi ciottoli e le sue strettoie peculiari. Le dimensioni di Erice sono piccole e le distanze non troppo lunghe; questo la rende molto piacevole da visitare e per nulla stancante. Ma che cosa vedere in questo scrigno di storia e poesia? Qui un elenco di alcune delle tappe da non perdere.
Castello di Venere
Simbolo della città e sua principale attrazione turistica, il Castello di Venere sorge sul punto più alto del borgo, dove un tempo si ergeva il celebre tempio dedicato a Venere Ericina, divinità dell’amore e della fertilità. Costruito dai Normanni nel XII secolo, il castello offre oggi una vista spettacolare sulla costa, sulla città di Trapani e sulle isole Egadi. Da non perdere anche il Balio, il giardino pubblico antistante, perfetto per una passeggiata panoramica.
Quartiere Spagnolo
Costruito nel XVII secolo per ospitare la guarnigione spagnola, ma oggi il Quartiere Spagnolo è un interessante sito espositivo e culturale. Ospita mostre temporanee e rappresenta una tappa ideale per conoscere meglio la storia militare del borgo.
Torretta Pepoli
Di stile moresco, la costruzione risale intorno al 1870 per iniziativa del conte Agostino Pepoli (1848-1911), noto studioso e mecenate. In quegli anni divenne luogo di incontro per intellettuali e artisti, tra cui il letterato Ugo Antonio Amico, il musicologo Alberto Favara, l’archeologo Antonino Salinas e il ministro Nunzio Nasi. Dopo il restauro concluso nel luglio 2014, la Torretta è oggi sede dell’Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo. Al suo interno si trova un museo interattivo multimediale che conduce i visitatori in un percorso tra storia, cultura, mito e tradizione, narrato dalla voce del Conte Pepoli in persona.
Porta Trapani
È una porta, un semplice passaggio, ma è uno dei simboli di Erice; quindi, è da segnare tra le cose da vedere quando si fa tappa nel borgo più affascinante della Sicilia. Oltre la porta vi si aprirà Corso Vittorio Emanuele, ma anche l’antica Via Regia, arrivando alla piazza centrale, il cuore del borgo.
Le varie chiese di Erice…e il Duomo
Sapevate che nonostante le sue dimensioni ridotte Erice conta decine di chiese? Si parla addirittura di 60, non tutte però visitabili. Tra le più interessanti da segnare tra le cose da vedere nel borgo siciliano, ci sono:
- Chiesa del Santissimo Salvatore: risale all’inizio del XIV secolo;
- Chiesa di San Martino, ricostruita nel XVII secolo (all’inizio era in stile gotico). È una delle chiese più antiche di tutta Erice;
- Chiesa di Sant’Alberto dei Bianchi: risale al XV secolo ma è stata ristrutturata nei secoli successivi. Dentro si trova la storica statua di Sant’Alberto che risale al 1640 e attribuita a Nicolò Travaglia. Fino al 2015 la statua ha occupato la piazza della Chiesa di San Giuliano.
- Chiesa di San Giuliano: era una chiesa parrocchiale poi riedificata tra il 1612 e il 1615, diventando più imponente con le sue tre navate. Il campanile, invece, fu edificato nel 1770, diventando il simbolo di tutta la struttura, il suo punto di fermo riconoscimento.
Impossibile non menzionare il Duomo di Erice (Real Chiesa Madrice Insigne Collegiata), situato davanti alle mura ciclopiche del periodo elimo-fenicio. Visitare il Duomo è possibile tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, ma nel periodo che va da novembre ad aprile gli orari cambiano: le porte si chiudono dalle 13:30 alle 14:30.
Le strade di pietra, le mura antiche, le botteghe artigiane: cosa vedere a Erice
Passeggiare per Via Vittorio Emanuele e per le viuzze laterali significa perdersi in un dedalo affascinante dove ogni angolo è fotogenico. Non mancano le botteghe artigiane dove acquistare ceramiche, tappeti tessuti a mano e dolci tipici. In particolare, il famoso “genovese” ericino, un dolcetto di pasta frolla ripieno di crema pasticcera, è una delizia da provare sul posto.
Le passeggiate dentro Eriche sono una vera magia per gli occhi, specie perché si respira proprio l’antichità del borgo e la sua maestosa bellezza rimasta intatta. Le mura antiche, ad esempio, raccontano ciò che era Erice e ciò che rimane della sua nascita. In particolare, è nel terzo torrione, proprio dopo Porta Spada, che la storia si tocca con mano e si legge con lo sguardo. Lì, infatti, ci sono ancora incise delle lettere fenicie, mentre lungo tutta la cinta muraria è possibile ammirare le tre porte di accesso al borgo, resti di torri e anche delle cortine. Un tuffo nel passato che fu Erice, con i piedi sulla terra del presente che è oggi: bellezza assoluta.
Che cosa mangiare a Erice: i cibi tipici del borgo più bello della Sicilia
A Erice non mancano i locali dove gustare piatti della tradizione: ce ne sono per tutti i gusti, dai più semplici ed economici a quelli più ricercati e raffinati. Tra le specialità da provare segnaliamo il cous cous, tipico della zona di Trapani, e le busiate al pesto trapanese, una variante locale del pesto arricchita con mandorle e pomodoro. Noi li abbiamo assaggiati al ristorante La Pentolaccia.
Imperdibile anche una tappa alla storica Pasticceria Maria Grammatico, vera icona della pasticceria siciliana più autentica. Le sue vetrine sono una tentazione irresistibile, ma tra tutte le delizie vi suggeriamo di provare le celebri genovesi ericine. Ottime anche quelle della Pasticceria San Carlo.
Come arrivare a Erice
Per arrivare a Erice il punto di partenza migliore è Trapani (sono solo 13 km). In auto il tempo sarà di circa mezz’oretta e la strada panoramica da percorrere sarà ottima per scattare qualche bella foto ricordo. L’alternativa è anche la funivia, l’opzione più scenografica, Si parte da Casa Santa (Trapani) e in circa 10 minuti si arriva al centro storico. Volendo c’è anche una terza opzione, ossia il bus. I collegamenti da Trapani tramite AST sono quotidiani. Dulcis in fundo, ma non per minore importanza, c’è anche l’alternativa “escursione”. Esistono infatti escursioni organizzate per visitare l’antico borgo di Erice partendo sempre da Trapani. La durata è di circa 4/5 ore e si può fare o al mattino, o al pomeriggio.
Erice è il luogo ideale per chi cerca qualcosa di autentico, lontano dai cliché del turismo di massa. È un tesoro fatto di simboli, di pagine da sfogliare, di angoli da scoprire nel sorso di una passeggiata. Se capitate nella Sicilia occidentale, questo borgo è la ciliegina sulla torta che vi farà innamorare di nuovo.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.
