I migliori libri sulla moda da leggere subito
La moda è cultura, linguaggio ed emozione. Dai fashion book alle biografie, dai reportage ai grandi volumi fotografici, ecco i libri di moda da avere in libreria per conoscere e vivere lo stile in tutte le sue sfumature
C’è qualcosa di speciale nel leggere un libro che parla di moda. Non solo perché entrambe – lettura e moda – condividono la stessa capacità di evocare mondi e suggestioni, ma anche perché le parole permettono di andare oltre ciò che le immagini mostrano, indagando l’essenza di un’arte complessa e affascinante. Scrivere e leggere di moda significa raccontarne l’anima, un concentrato di intuizioni, storie, visioni che difficilmente una passerella da sola potrebbe restituire. Negli anni si è così formata una vera e propria “biblioteca della moda” fatta di volumi scenografici da sfogliare, di biografie appassionanti, di saggi e di manuali che aiutano a decifrare i segni del costume, accanto a quei libri fotografici capaci di immortalare le maison più celebri. Un panorama editoriale sempre più ricco, che dimostra come la moda non sia solo apparenza ma cultura, linguaggio, espressione di un tempo e di un’identità. Per appassionati, studiosi o semplici curiosi, i libri di moda diventano così strumenti preziosi sia che si tratti di scoprire la vita di uno stilista iconico sia di leggere il ruolo dei vestiti nella letteratura. Perché la moda non è solo ciò che indossiamo, ma anche ciò che sappiamo leggere, interpretare e raccontare.
PER AMORE di Giorgio Armani (Rizzoli)
“Questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo d’amore e poterlo trasmettere al mio pubblico, in forma così intima e diretta, pure”. Con questa frase si chiude la raccolta di memorie – o meglio di “pensieri sparsi” – con cui Giorgio Armani, superando la sua celebre riservatezza, ha condiviso con generosità la propria storia, intrecciando vita privata e professionale. Non un azzardo, ma una conferma: tutto, per lui, è nato dall’amore. Moda, famiglia, passioni e affetti diventano così un unico filo conduttore che attraversa ricordi, parole e immagini. Dall’infanzia a Piacenza all’arrivo a Milano, dall’incontro con Nino Cerruti e Sergio Galeotti – socio e compagno che gli aprì nuove prospettive – fino alle intuizioni rivoluzionarie, alla fondazione della sua maison e alla fama internazionale. Sempre fedele a sé stesso, Armani ha raccontato in questo volume con eleganza e misura anche i momenti più difficili, senza indulgere nella morbosità, ricordando le donne della sua vita insieme alle sue altre passioni tra cinema, sport e i suoi luoghi dell’anima. Il risultato è una narrazione sincera, segnata da parole chiave che sono ritornate costantemente nel suo modo di vivere e lavorare, con la speranza che potranno essere d’ispirazione non solo a chi si occupa di moda. Un ricordo prezioso di uno stilista che ha lasciato un’eredità potente e unica e il cui stile ha cambiato per sempre la storia della moda.
FRATELLI. UNA FAMIGLIA ITALIANA di Santo Versace (Rizzoli)
Radici e legami di sangue: da qui parte il racconto di Santo Versace che sceglie la moda come filo conduttore per fare i conti con il passato e guardare al futuro con nuova speranza. È il fratello maggiore a prendersi la responsabilità di raccontare la storia di una famiglia che ha scritto una pagina fondamentale della moda italiana, mescolando ricordi e passioni sul palcoscenico luminoso – e tragico – di casa Versace. Il memoir attraversa la magia dei sogni, lo scintillio delle passerelle, ma anche l’ombra di quel 15 luglio 1997 che segna un punto di non ritorno. Con tono pacato e sincero, Santo rievoca l’inizio in una sartoria di Reggio Calabria, dove la madre Franca trasmette l’arte del cucito a Gianni, il delfino geniale che avrebbe creato l’impero della Medusa. Ma senza l’appoggio e la visione del fratello maggiore, pronto a sacrificare carriere e percorsi diversi per seguirlo al Nord, quell’avventura non avrebbe mai preso forma. Fratello, tutore, custode della memoria: così Santo Versace ripercorre le sorti straordinarie (nel bene e nel male) e le ferite di un’impresa familiare leggendaria, trasformando il dolore in narrazione e regalandosi, con questo libro, la possibilità di vivere un “secondo tempo” più sereno.
PRADA – UNA STORIA DI FAMIGLIA di TOMMASO EBHARDT (Sperling&Kupfer)
L’amore per un uomo, e insieme l’amore per la moda e per una storia di famiglia graffiata da una creatività senza pari. Tutto questo e anche di più in un libro ibrido che mette al centro della narrazione una donna straordinaria, Miuccia Prada, capace di trasformare in un impero le potenzialità dell’heritage familiare e di diventare la regina indiscussa del panorama fashion. Impossibile da definire, unica nel suo genere: designer ma anche imprenditrice, stilista e mecenate, milanese doc e parte rosa di una coppia iconica, quella che ha formato con Patrizio Bertelli, che ha riscritto le regole dello stile, anche dal punto di vista imprenditoriale. Raccontarne la storia partendo da una sfilata e affrontando la consueta riservatezza che avvolge la dimensione privata della signora della moda italiana è una sfida vinta da Ebhardt. Che, percorrendo le tappe della costruzione della visione Prada, mette ordine tra le sue passioni e il suo processo creativo, indagando la sua folle passione per l’arte e raccontando il coraggio di una donna che ha messo in discussione il lusso e i canoni tradizionali. Vincendo, naturalmente.
LA MODA NON È UN MESTIERE PER CUORI SOLITARI di Patrizia Sardo Marras (Bompiani)
Un libro poliedrico, che sfugge a ogni definizione: romanzo di formazione di una ragazzina sarda con il desiderio bruciante di conoscere il mondo e insieme memoir di una straordinaria avventura imprenditoriale firmata Antonio Marras; ironica riflessione sui meccanismi seducenti e impietosi della moda, e, soprattutto, racconto di un sodalizio umano e creativo senza eguali. Con tono brillante, ironico e affettuoso, Patrizia Marras conduce il lettore dentro una storia che parte da un piccolo negozio di tessuti nel cuore di Alghero e approda sotto i riflettori delle passerelle internazionali. A fare da bussola in questo viaggio di vita e di stile la capacità di restare fedeli alle proprie radici e, al tempo stesso, l’audacia visionaria che trasforma un sogno in realtà. Ma il segreto, confessa Patrizia, è soprattutto l’amore: un legame di coppia che si dilata in famiglia per diventare un crogiolo di energie, emozioni e invenzioni da cui prendono forma collezioni di moda intrise di poesia. Perché, in fondo, la moda non è un mestiere da solitari, ma una continua avventura da condividere.
DIARIO INCOMPLETO DI GIORNALISMO E DI MODA di Carla Vanni (Rizzoli)
L’autobiografia, dichiaratamente incompleta, di chi, per oltre cinquant’anni, è stata l’anima dello “Stile Grazia”. Carla Vanni, entrata per caso nel 1958 nella redazione del settimanale, ne diventa direttrice e figura centrale, testimone privilegiata di un periodo irripetibile della moda e dell’editoria italiana. Nel libro intreccia il racconto dall’interno del mondo dei giornali con la nascita del Made in Italy e l’ascesa dei grandi stilisti – da Armani a Krizia, da Versace a Dolce & Gabbana, da Ferré ai Missoni e alle Fendi – che negli anni sono diventati anche amici. Milano, con il suo clima culturale e creativo, resta lo sfondo di una storia che mescola passerelle, redazioni e vita privata. Senza seguire un ordine cronologico, Vanni affida alla memoria immagini e momenti: le estati a Pantelleria con Giorgio Armani, le tavolate gioiose con Rosita e Tai Missoni, le serate magiche a Sabaudia con Carla Fendi, le complicità con Camilla Cederna e Mariuccia Mandelli. E ancora, i corridoi della Mondadori – amati e detestati – e i ritratti di personaggi come Lagerfeld, Tabucchi, Muti, Mastroianni, Monica Vitti. Un mosaico di ricordi che restituisce la voce di una protagonista assoluta del costume italiano e di un giornalismo oramai scomparso.
KARL di Marie Ottavi (Edizioni L’Ippocampo)
La vita di Karl Lagerfeld ha davvero i tratti di un romanzo. Stilista, fotografo, esteta, collezionista appassionato, un genio inafferrabile, amato e temuto, che la giornalista francese Marie Ottavi racconta in un’imponente biografia di oltre seicento pagine. Pagine fitte di citazioni, immagini e aneddoti che restituiscono non solo il ritratto intimo e professionale di un protagonista assoluto della moda, ma anche una panoramica sul sistema che lui stesso ha contribuito a plasmare, segnandone in maniera definitiva l’evoluzione. Curioso, instancabile e visionario, Lagerfeld non smetteva mai di nutrirsi di passioni diverse -arte, letteratura, design- perchè tutto alimentava la sua sfrenata e inesauribile creatività. Con la sua mente acuta e il suo spirito anticonformista ha ridefinito le regole dello stile, trasformandosi in icona immortale. Esteta rigoroso ma anche uomo capace di sentimenti profondi, ha lenito le ferite personali sublimandole in un’estetica del bello assoluto, fino a imporsi come uno dei creativi più eclettici e influenti del nostro tempo.
VALENTINO ROSSO a cura di Charlie Porter (Assouline)
Cinquecentocinquanta sfumature di rosso sono quelle che la maison Valentino ha utilizzato nelle sue collezioni couture per dar vita a creazioni entrate di diritto nella leggenda, opere che non chiedono presentazioni ma solo contemplazione. A raccoglierle in un viaggio unico tra passato e presente è un volume speciale, cucito a mano come un abito d’alta moda, che ripercorre oltre cinquant’anni di storia della maison attraverso abiti e accessori segnati dal suo colore feticcio per eccellenza. Rosso come passione, seduzione, potenza; rosso come un codice che racchiude l’universo di Valentino Garavani e, al tempo stesso, si apre al futuro sotto la guida di Alessandro Michele. L’archivio della maison, organismo vivo e pulsante, diventa così lo spazio in cui i tesori del passato continuano a raccontare nuove storie. Questo libro è la risposta alla domanda più semplice e insieme più cruciale: quanto Rosso Valentino vive (e vivrà) nelle nostre creazioni?
PROCESSO ALLA MINIGONNA di Oriana Fallaci (Rizzoli)
“La moda non dipende mai da un disegnatore o da una sarta. Essi non sono che interpreti casuali e sostituibili. La moda nasce da sé, da un bisogno che è già nell’aria, e prende forma quando la gente sta inconsciamente aspettando qualcosa di nuovo”. Oriana Fallaci racconta in questo libro prezioso i suoi incontri con i couturier del Novecento (soprattutto francesi), divertendosi a ironizzare sulle regole dell’eleganza ma facendo anche un affresco della società che cambia, dell’emancipazione femminile e della moda con le sue rivoluzioni. Scritti tra il 1955 e il 1966, questi testi rappresentano un concentrato di ironia tagliente e intelligenza capace di restituire l’immagine di un’epoca: l’evoluzione della donna, i tic del fashion system – allora dominato dai francesi, arbitri indiscussi dell’eleganza – con il loro apparato di uffici stampa e quella distanza studiata per rendere lo stilista figura quasi intoccabile. Una distanza che a Oriana Fallaci, ex staffetta partigiana e inviata di guerra, non ha mai fatto paura. Anzi, l’ha messa alla berlina con sarcasmo, dichiarando spesso di “non capirci nulla di moda”. Ed è proprio questa sua estraneità a rendere ancora più unico il suo racconto, accompagnato da uno sguardo lucido e implacabile su un mondo che, nel frattempo, si è trasformato radicalmente. Se allora la moda era potere e aura di mistero, oggi gli stilisti si alternano da una maison all’altra a ritmi frenetici, privati del tempo necessario per costruire un immaginario duraturo. Chissà che cosa ne avrebbe pensato lei…
I RACCONTI DELLA MODA di Maria Luisa Frisa (Einaudi)
È la forma d’arte più contraddittoria di tutte. Visionaria e insieme classica, pop ma anche snob, fieramente ignorata da moltieppure capace di muovere il mondo. La moda è un prisma: cultura e industria, sogno irraggiungibile e necessità quotidiana, haute couture e fast fashion. Ma in tutti questi anni, come l’ha raccontata la letteratura? Lo sa Maria Luisa Frisa, dalla studiosa di moda e voce autorevole e brillante del panorama del costume che, nella sua raccolta, riunisce storie, estratti e reportage firmati da autori come Joyce Carol Oates, Michela Murgia, Pier Vittorio Tondelli e Jhumpa Lahiri. Accanto a loro, voci riscoperte o tradotte per la prima volta, tra cui Irene Brin, Lucio Ridenti e Steven Millhauser. Una costellazione di sguardi diversi per epoca, paese e prospettiva che Frisa ricompone come un inevitabile autoritratto, dando vita a un affresco variopinto e sincopato proprio come una passerella.
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