Quando la creatinina è alta negli anziani
Prima di parlare di creatinina alta negli anziani fermiamoci un momento a spiegare bene che cos’è la creatinina e quale funzione svolge.
La creatinina è una sostanza che deriva dalla creatina. Viene liberata nel sangue come conseguenza di un lavoro muscolare o a seguito di un danno muscolare. Conoscere il suo valore è molto importante perché indica come funziona la filtrazione renale. Ci sono condizioni che possono sovraccaricare il lavoro renale e quindi aumentare i valori di creatinina. Da citare, per esempio, un’alimentazione sbagliata troppo ricca di proteine e, in particolare di carne, un trauma muscolare, l’ipertiroidismo, una condizione di disidratazione, l’assunzione di farmaci per curare malattie infettive od oncologiche. Ci sono poi malattie croniche come ipertensione o diabete mellito che possono provocare un aumento della creatinina.
Per riassumere e iniziare a comprendere perché alti valori di creatinina nell’anziano possono essere pericolosi è sufficiente dire che l’aumento della concentrazione di creatinina nel sangue è un preciso indicatore di un malfunzionamento dei reni.
Quali devono essere i valori di creatinina negli anziani?
Se i valori di creatinina possono variare da persona e persona e cambiano in base a sesso, età, massa muscolare e peso, è bene conoscere i valori di riferimento che sono tra 0,8 e 1,2 mg/dl. Per gli anziani questo range può essere più basso a causa della normale atrofia muscolare. Ciò si traduce nel fatto che gli anziani potrebbero avere livelli di creatinina più alti senza che questo si traduca in una condizione patologica.
Le possibili cause della creatinina alta
Abbiamo detto che la creatinina alta può essere un segnale di una disfunzione renale. Abbiamo già fatto cenno ad alcune possibili cause. Vediamone altre.
Insufficienza renale e cronica;
infezione a carico dei reni (pielonefriti);
ingrossamento o danno dei vasi renali;
calcoli renali;
scompenso cardiaco, aterosclerosi, complicanze del diabete;
malattie del tratto urinario;
ipertrofia muscolare;
gotta;
miastenia grave.
I sintomi della creatinina alta
Ci sono alcuni segnali che possono essere indicatori di alti livelli di creatinina nel sangue. In primis, uno stato di affaticamento generale accompagnato da gonfiore ai piedi e alle caviglie. Altri indicatori possono essere: prurito e pelle secca o, nei casi più seri, anche crampi muscolari, confusione mentale e respiro affaticato.
Nel caso in cui si manifesti questa sintomatologia occorre rivolgersi al proprio medico che, eventualmente, proporrà degli esami di approfondimento perché sintomi del genere possono essere associati anche ad altri tipi di disturbi.
Consigli pratici in caso di creatinina alta
1. Svolgi esami del sangue e delle urine regolarmente. Vanno ripetuti più volte perché in caso di creatinina alta bisogna verificare nel tempo la funzionalità renale.
2. Controlla quanto bevi e la tua minzione. È importante, infatti, tenere sotto controllo il livello d’idratazione dell’organismo bevendo con regolarità. Attestarsi nella misura di un litro e mezzo il giorno di acqua.
3. Cura l’alimentazione. L’ideale sarebbe seguire la dieta mediterranea. In ogni caso sono da limitare assolutamente cibi troppo salati e/o ricchi di zuccheri raffinati così come anche le bevande alcoliche e il caffè. Evita poi formaggi troppo grassi e consumo eccessivo di carne rossa. Occorre invece incrementare il consumo di frutta e verdura.
4. Fai movimento ma con moderazione. È consigliata la camminata a passo normale in orari non caldi. Occorre evitare, invece, l’attività fisica intensa.
L’invecchiamento del rene segnalato dalla creatinina alta
L’avanzamento dell’età porta con sé una perdita della massa funzionale del rene e, di conseguenza, una riduzione della filtrazione glomerulare, sua funzione principale. Ciò accade perché, come per gli altri organi, anche il rene invecchia e perde quindi alcune delle sue funzionalità tra cui l’eliminazione della creatinina.
Gli anziani che possiedono una minore massa muscolare evidenziano quindi spesso un livello di creatinina alta che può significare una funzione renale diminuita anche del 50%.
L’importanza della diagnosi precoce
Per tutto quanto detto sin qui è fondamentale lavorare di prevenzione perché, nei primi stadi, la malattia renale cronica, è silente. Il problema, infatti, è che quando si manifesta in maniera evidente c’è già una compromissione renale evidente. Quello che può accadere se la funzione renale è compromessa è che le sostanze tossiche di scarto non possono essere eliminate e circolano liberamente nel sangue raggiungendo gli altri organi e creando un danno.
È per questo che chi ha una malattia renale cronica ha anche altre precise caratteristiche legate all’invecchiamento precoce: fragilità ossea, scarsa massa muscolare, alta incidenza di eventi cardiovascolari, alterazioni del sistema immunitario, predisposizione a sepsi e tumori.
Per prevenire una condizione del genere è stata istituita la Giornata Mondiale del Rene in cui si cerca di trasmettere alla popolazione l’importanza della prevenzione delle patologie nefrologiche tramite esami del sangue e delle urine da svolgersi periodicamente. Sono importanti anche altri tipi di esami diagnostici come l’ecografia del rene, che può indicare in maniera precoce se c’è un problema importante.
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