Manovra 2026: stop all’età pensionabile per lavori gravosi, sgravi fiscali e sostegno a famiglie e salari
Il governo ha presentato alla Commissione Ue il Documento programmatico di Bilancio, anticipando le linee guida della prossima manovra economica. Tra gli interventi principali, lo stop all’aumento dell’età pensionabile per i lavori gravosi e usuranti, sgravi fiscali per alcune fasce di reddito, incentivi ai salari e nuovi aiuti a famiglie, caregiver e lavoratrici madri. Il pacchetto economico punta a sostenere i redditi, proteggere chi svolge lavori pesanti e rafforzare le misure sociali.
Pensioni: stop per lavori gravosi e usuranti
Una delle novità più attese riguarda le pensioni. Secondo il documento, nel biennio 2027-2028 l’aumento graduale dell’età pensionabile rimarrà limitato ai soli lavori non usuranti. Per i lavoratori impegnati in attività gravose o rischiose, i requisiti di accesso al pensionamento non subiranno incrementi. Questa misura punta a tutelare chi svolge professioni che comportano un elevato carico fisico o stress psico-fisico, garantendo un’uscita anticipata dal lavoro.
Il provvedimento si inserisce nel quadro dell’adeguamento all’aspettativa di vita, che rimane valido per tutti gli altri lavoratori. In pratica, chi svolge attività usuranti non dovrà attendere l’aumento automatico dei requisiti pensionistici, una decisione che potrebbe interessare centinaia di migliaia di persone nel prossimo biennio.
Copertura della manovra: Pnrr e tagli ai ministeri
Per finanziare le nuove misure, il governo punta su diverse fonti. La prima è la rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che consentirà di liberare circa 5 miliardi di euro nel 2026, pari allo 0,22% del Pil. A questi si aggiungono tagli alla spesa dei ministeri, che valgono circa 2,3 miliardi (0,1% del Pil), con ulteriori risparmi previsti fino a circa 3 miliardi nel 2028.
La strategia punta a ottimizzare la spesa pubblica senza ridurre i servizi essenziali, concentrandosi su interventi più mirati e sull’efficienza amministrativa.
Riduzione Irpef per alcune fasce di reddito
La manovra prevede anche interventi fiscali per i lavoratori. La seconda aliquota Irpef scenderà dal 35% al 33%, beneficiando principalmente i redditi medi. Il vantaggio per i redditi più alti sarà limitato, così da rendere la misura più equa e sostenibile per le casse dello Stato.
Secondo il governo, questa riduzione contribuirà a stimolare i consumi in modo graduale, favorendo la crescita interna senza generare squilibri eccessivi nel bilancio pubblico.
Incentivi a salari e rinnovi contrattuali
Il Documento programmatico sottolinea l’importanza di un adeguamento salariale al costo della vita, collegando produttività e salario. Nel settore privato sono previsti sgravi fiscali sui rinnovi dei contratti e sui premi di risultato, mentre nel settore pubblico è stata prevista un’agevolazione sul trattamento accessorio.
Queste misure mirano a rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e a incentivare la produttività, soprattutto in un contesto economico caratterizzato da inflazione e rincari.
Misure per famiglie, caregiver e lavoratrici madri
Sul fronte sociale, il governo punta a sostenere le famiglie e chi svolge attività di cura. Il pacchetto prevede il finanziamento della riforma del ruolo di cura dei caregiver familiari, il potenziamento del bonus per le lavoratrici madri con almeno due figli e redditi fino a 40mila euro, e il rifinanziamento biennale della “Carta dedicata a te”, destinata all’acquisto di beni di prima necessità.
L’Isee sarà inoltre esteso, con un aumento delle soglie di esclusione della prima casa e maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei con due o più figli. L’obiettivo è garantire un sostegno più mirato alle famiglie numerose e ai redditi medi-bassi.
Contributi da banche e assicurazioni
Un’altra fonte di finanziamento proviene dal settore finanziario. Banche e assicurazioni contribuiranno con circa 4,4 miliardi nel 2026, pari allo 0,19% del Pil, con una riduzione prevista allo 0,10% nel 2028. Nei tre anni di programmazione, la misura genererà oltre 11 miliardi di euro complessivi, contribuendo in modo significativo alla copertura delle nuove spese.
Proroga dei bonus edilizi
Infine, la manovra proroga per tutto il 2026 le detrazioni per gli interventi edilizi, mantenendo le stesse condizioni del 2025. Restano confermate anche le esenzioni Irpef sui redditi dominicali e agrari, incentivando gli investimenti nel settore e sostenendo le famiglie che realizzano lavori di ristrutturazione.
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