Fosforo nel corpo: ruolo, carenze e alimentazione consigliata per over 60
Il fosforo è uno dei minerali più importanti e abbondanti del nostro corpo. Come il calcio, questo elemento prezioso occupa un ruolo centrale per molte funzioni vitali, contribuendo ad esempio al funzionamento del metabolismo e delle membrane cellulari e al mantenimento di ossa e denti. Visto quanto è essenziale, quando si presentano carenze di fosforo si espone la salute a potenziali rischi, percependo sintomi come fatica, perdita di appetito e dolori muscolari e articolari, potendo incappare anche in gravi conseguenze. Nel lungo periodo questa condizione può portare a ripercussioni come osteoporosi, osteomalacia e ritmi cardiaci alterati.
Situazione piuttosto rara, una carenza di fosforo deve essere contrastata con accorgimenti specifici, tra cui rivedere la propria alimentazione, consumando cibi che ne contengano livelli elevati. Approfondiamo di seguito quali sono e altri aspetti utili da tenere in conto quando si parla di fosforo e delle sue carenze.
Fosforo: che cos’è e le sue funzioni
Il fosforo è custodito per l’85% nelle ossa, mentre la parte restante si trova in fluidi extracellulari e tessuti molli. Dopo il calcio, rappresenta il secondo minerale più presente nell’organismo. Indicato con il simbolo chimico P, si tratta di un elemento minerale presente nel corpo sotto forma di fosfato e che può essere organico oppure inorganico. Mediamente, in un adulto il fabbisogno giornaliero di fosforo è di 800 mg.
Per quanto riguarda le sue funzioni, questo elemento chimico è fondamentale praticamente in tutti i processi biologici. In particolare, è un alleato per la salute di ossa e denti: combinandosi con il calcio, forma idrossiapatite, componente minerale che conferisce loro struttura, resistenza e mantenimento. Inoltre, il fosforo fa parte dell’ATP, l’adenosina trifosfato, molecola che fornisce alle cellule energia: il minerale è quindi centrale per le funzioni connesse al metabolismo (regolando diverse reazioni enzimatiche), la sintesi molecolare e il movimento.
Il fosforo consente di mantenere il ph fisiologico, le membrane cellulari e fa parte dei fosfolipidi, elementi delle membrane cellulari. Inoltre, è una componente del materiale genetico: essendo presente nell’RNA e nel DNA, è cruciale per la crescita delle cellule e la loro riparazione. Il minerale consente anche il funzionamento di vitamine del gruppo B ed enzimi.
Carenza di fosforo: cause, sintomi e rischi
Il fosforo è estremamente importante per l’organismo e, pertanto, quando è carente si percepiscono sintomi fastidiosi, esponendo la salute a potenziali rischi. Questa situazione è piuttosto rara, visto che il minerale è presente in tantissimi cibi e un’alimentazione equilibrata ne garantisce il giusto apporto. Tuttavia, può presentarsi a ogni età per una serie di fattori.
Conosciuta anche come ipofosfatemia, tra le cause più comuni di una carenza di fosforo spiccano la malnutrizione, il consumo eccessivo di alcool, la diarrea cronica, i disturbi dell’assorbimento intestinale, la sindrome della rialimentazione, alcune malattie renali, l’iperparatiroidismo, il diabete non tenuto sotto controllo e l’assunzione di determinati farmaci, come diuretici e antiacidi.
La carenza di fosforo può presentarsi con una serie di sintomi anche impattanti: tra questi ci sono dolori alle ossa, debolezza dei muscoli, difficoltà respiratorie, perdita dell’appetito, anemia emolitica, confusione mentale, problemi cardiaci e rabdomiolisi. A lungo termine questa situazione può portare a conseguenze più gravi come danni neurologici, funzioni immunitarie compromesse, osteomalacie, rischio di fratture ossee e nei bambini crescita rallentata.
I sintomi della carenza di fosforo possono essere confusi con altre condizioni: quindi, per diagnosticare questa condizione è necessario sottoporsi a valutazioni specifiche, come le analisi del sangue con cui misurare i livelli di fosforo sierico.
Eccesso di fosforo: le implicazioni
Quando si parla di fosforo, oltre alla sua carenza, anche un suo eccesso può generare problemi all’organismo. Questa condizione, nota come iperfosfatemia, insorge in presenza di livelli di fosforo nel sangue troppo elevati. Le cause principali includono l’assunzione di alimenti ricchi di additivi, l’uso di integratori lassativi con fosfato, un’insufficienza renale, patologie ormonali o metaboliche.
Per quanto riguarda i sintomi tra questi rientrano crampi muscolari, dolori alle articolazioni, nausea, vomito, diarrea, pruriti, irritazione alla pelle e ridotti livelli di calcio nel sangue. L’iperfosfatemia può aumentare i rischi cardiovascolari, ridurre la massa ossea, indurire le arterie e peggiorare le funzioni renali.
Quali alimenti consumare per avere un giusto apporto di fosforo
In caso di una carenza di fosforo è necessario partire dall’alimentazione, integrando nella propria dieta determinati cibi, tenendo conto che molti contengono il minerale. Tra gli alimenti più ricchi di fosforo ci sono il pesce, soprattutto salmone, spigola, orata e merluzzo, le uova, i legumi, ad esempio piselli, soia, fagioli e lenticchie, la frutta secca, i semi, la carne e le verdure, come pomodori, cavolfiore e asparagi. Inoltre, i latticini contengono un alto contenuto di fosforo, tra cui yogurt, latte e formaggi, come anche pasta e pane integrale, soprattutto i cereali con crusca di frumento.
Visto che il fosforo è presente in molti alimenti, può essere integrato facilmente anche da chi segue un’alimentazione vegana e vegetariana. In generale, per soddisfare il fabbisogno di fosforo dell’organismo è importante mangiare alimenti freschi, di stagione e poco processati, non saltare i pasti ed evitare di essere disidratati.
Altri consigli utili per riequilibrare i livelli di fosforo nell’organismo
Nella maggior parte dei casi, un’alimentazione equilibrata basta per apportare o ristabilire i giusti livelli del minerale, ma in alcuni casi possono essere utili anche integratori specifici, come fosfato di sodio o di potassio, oppure prodotti multivitaminici, da assumere sempre sotto il controllo del medico.
Oltre all’alimentazione e all’integrazione, tra le buone abitudini per contrastare una carenza di fosforo c’è anche il limitare il consumo di alcool e svolgere regolarmente attività fisica. È importante sottolineare come ogni caso sia diverso e, proprio per questo, è sempre opportuno rivolgersi a un medico specialista, per individuare la strada più adeguata con cui correggere la carenza di fosforo.
Lo stesso vale nel caso di un eccesso di fosforo, potendo assumere su indicazione di uno specialista integratori ad hoc e in questo caso riducendo il consumo di alimenti che contengono alti livelli del minerale, cibi industriali ricchi di additivi e bibite gassate.
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