Come far riprendere una pianta assetata: guida completa
Possedere un angolo verde nella propria abitazione significa contare su un’oasi di puro relax, dove rigenerarsi trascorrendo attimi di benessere. Che siano in uno spazio della casa o del balcone oppure del giardino, le piante rappresentano degli elementi d’arredo unici, capaci di infondere un tocco di colore: abbelliscono gli ambienti e, inoltre, ci permettono di ritrovare il contatto con la natura. Di contro, però, la loro cura comporta impegno e azioni mirate, non potendole lasciare a se stesse. In particolare, dopo il tempo passato fuori casa durante le vacanze estive e un settembre con ancora residui di caldo, capita spesso di ritrovarsi alle prese con piante non proprio al loro massimo della loro forma.
I danni delle temperature elevate ed eventuali irrigazioni scarse possono far sentire i loro effetti negativi sul nostro angolo di natura: per fortuna, con poche mosse è possibile correre ai ripari, risolvendo ben presto la situazione. Per fare ciò è necessario intervenire prontamente, evitando che le condizioni delle nostre piante possano peggiorare. Se ci si ritrova a fare i conti con piante assetate ecco come affrontare la situazione con una serie di azioni mirate grazie alla quali farle riprendere velocemente.
Come identificare una pianta assetata
Coltivare le piante rappresenta un’attività estremamente piacevole e che dà molte soddisfazioni, infondendo benessere e abbellendo gli spazi. Per mantenere il nostro eden domestico sempre rigoglioso, questo deve essere curato con azioni costanti: tra le più importanti spicca l’irrigazione, fondamentale per fare in modo che le nostre piante siano in salute e al massimo del loro vigore. Questa operazione non è sempre semplice anche per le piante più resistenti. Infatti, se da un lato non bisogna esagerare con le quantità d’acqua, cosa che mette a repentaglio l’apparato radicale, dall’altro lato anche le irrigazioni troppo esigue sono nemiche delle piante. Dare poca acqua a una pianta oppure farlo sporadicamente potrebbe renderla assetata, situazione che porta a conseguenze molto negative quali per esempio appassimento di foglie e fiori e steli secchi. Per scongiurare tutto questo è importante sapere le esigenze idriche delle piante e riconoscere per tempo quando sono assettate.
Dopo il caldo estivo è ancora più importante rendersi conto se una pianta sia assetata o meno, tenendo conto che a settembre si conserva ancora un certo caldo residuo e le giornate sono ancora soleggiate, dovendo a maggior ragione occuparsi dell’idratazione delle piante, intervenendo prontamente in caso una pianta sia assetata.
Quando si parla di carenza idrica delle piante ci sono una serie di campanelli d’allarme da non sottovalutare tra i quali le foglie secche, molle, ingiallite, bruciate, imbrunite e raggrinzite. Altri segnali sono la defogliazione, le infestazioni, come per esempio da parte del ragnetto rosso, i fiori appassiti, il terreno crepato e secco e la crescita vegetativa rallentata. Se in caso di eccesso idrico la terra appare bagnata e le radici si scuriscono per poi marcire, al contrario in caso di carenza idrica il terriccio è asciutto e le radici sono secche, dovendo intervenire prontamente, evitando che si arrivi all’appassimento totale di foglie e fiori.
I passi per far riprendere una pianta assetata
Dopo le vacanze è molto comune rientrare e ritrovare le nostre piante sofferenti a causa di una carenza idrica. Se in alcuni casi basta solo ritornare alla vecchia routine di irrigazione, in altre situazioni, invece, è importante mettere in atto una serie di interventi mirati.
Si parte in prima battuta analizzando lo stato in cui verte la pianta che appare assetata per poi procedere con le annaffiature: se ci si trova davanti a uno stato di secchezza importante si deve intervenire con l’irrigazione per immersione. Questa operazione prevede di porre il vaso in una bacinella con acqua a temperatura ambiente, lasciando la pianta in ammollo per circa un’ora. Passato questo tempo, è necessario assicurarsi che il terreno sia reidratato, per poi drenare l’acqua in eccesso in modo tale da evitare i ristagni idrici, responsabili del marciume radicale.
Nel caso opposto, se la pianta ha ricevuto acqua eccessiva, per esempio per via di un funzionamento non corretto dei sistemi di irrigazione, si deve agire subito eliminando il surplus d’acqua nel sottovaso, stoppando le irrigazioni. Qualora il terreno sia troppo zuppo è consigliato anche procedere con il rinvaso.
Tornando al caso di una pianta assetata, una volta terminata la procedura dell’irrigazione per immersione è la volta della sua pulizia. Munendosi di forbici accuratamente sterilizzate si devono rimuovere rami, fiori e foglie secche, step imprescindibile per favorire la rigenerazione e lo sviluppo di nuove foglie. In presenza di parti troppo compromesse è necessario eliminarle. Mentre si svolge questo intervento si deve anche ispezionare lo stato generale della pianta, controllando che non siano presenti malattie o parassiti, ad esempio afidi e cocciniglie, intervenendo prontamente con prodotti naturali, come l’olio di neem, o ricorrendo a insetticidi ad hoc. In caso si sia accumulata sulle foglie della polvere questa va rimossa con cura, essendo non solo esteticamente poco gradevole, ma impedendo alle foglie di ricevere il corretto assorbimento di umidità e luce.
A questo punto è necessario controllare che la pianta si trovi ancora in un luogo abbastanza luminoso, ricollocandola se necessario nei pressi di una finestra, evitando però i raggi solari diretti che potrebbero bruciare le foglie. Tra gli altri aspetti utili da in valutare rientra l’umidità, dovendo aumentarla in caso di clima secco, ricorrendo a un umidificatore, ed eventuali segnali di stress come mutamenti nel portamento e nelle foglie, tra cui la comparsa di macchie. Un ulteriore step per far riprendere la pianta è procedere con la concimazione.
Come evitare la disidratazione delle piante
Mantenere le piante in salute e farle risplendere passa dalla prevenzione della disidratazione. Per fare ciò è cruciale assicurare loro il corretto apporto idrico in particolare in periodi di siccità e di temperature elevate: in questa direzione bisogna ricorrere a sistemi di irrigazione adeguati, capaci di fornire il giusto apporto di acqua senza esagerare, tenendo conto che gli eccessi idrici dall’altro lato minano lo stato delle piante, portando al marciume radicale. Tra le soluzioni ottimali spiccano i sistemi di irrigazione a goccia, grazie ai quali irrigare le piante distribuendo l’acqua concentrandosi in particolare sulle radici. Inoltre, questo sistema permette di programmare le irrigazioni in base al momento della giornata, potendo così eseguirle quando le temperature sono inferiori e di conseguenza l’evaporazione è minima, preservando al meglio le piante e allo stesso evitando gli sprechi idrici.
Altra possibilità per mantenere le piante idratate è la pacciamatura del terreno, intervento che si esegue ricorrendo a del materiale organico, come per esempio la corteccia o la paglia, in modo tale che il substrato conservi l’umidità. In generale, è bene proteggere le piante da vento e correnti che possono prosciugare il terreno. Per prevenire la disidratazione, se si ricorre al climatizzatore bisogna fare molta attenzione, visto che gli sbalzi di temperatura sono nemici delle piante, dovendo collocarle a debita distanza dall’aria fredda.
Oltre a tutto questo, bisogna tenere conto come i vasi chiari e in terracotta siano migliori rispetto a quelli in plastica scura, visto che sono più traspiranti e dissipano più calore ed è bene ricorrere a recipienti che siano capienti a sufficienza, visto che vasi troppo piccoli potrebbero portare il terreno ad asciugarsi in modo troppo rapido. Per quanto riguarda il terreno è consigliato aggiungere sabbia grossolana o perlite sul fondo del vaso in modo da migliorare il drenaggio.
Consigli utili per l’irrigazione delle piante
Per quanto riguarda la frequenza delle irrigazioni, queste dipendono molto dal periodo dell’anno e dal tipo di pianta. Tendenzialmente durante il mese di settembre le annaffiature devono essere abbondanti, per mantenere il substrato umido, ma non per forza soventi. Se il clima è ancora caldo è bene irrigare le piante più spesso, la mattina presto e nelle ore del tramonto, evitando le ore centrali in cui essendo più caldo l’acqua evapora prima. Oltre a eseguire le innaffiature nelle ore più fresche della giornata, è bene ricorrere a dell’acqua a temperatura ambiente, tenendo conto che l’acqua troppo fredda potrebbe determinare uno shock termico alle radici.
In caso di clima umido le irrigazioni vanno diminuite, dovendo procedere verificando sempre prima che il terreno sia asciutto. Qualora ci sia molto vento l’acqua evapora più velocemente, dovendo incrementare di conseguenza le irrigazioni, mentre in caso di maltempo e fresco queste vanno ridotte, verificando che l’acqua piovana sia sufficiente per mantenere le piante in salute.
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