Lipedema: cos'è, come riconoscerlo e trattamenti
Negli ultimi mesi è diventato un argomento cliccatissimo e sono tanti i contenuti social pubblicati in merito. Il lipedema è infatti una patologia più diffusa di quanto si pensi, e oltre a essere un problema fisico visibile a occhio nudo, può diventare un problema psicologico non di poco conto, anzi. Ma come si presenta, come si riconosce e come, eventualmente, si può trattare? Qui proveremo a offrire tutte le risposte più utili al tema, cercando di normalizzare la patologia e comprendere in modo empatico tutte coloro che la soffrono.
Che cos’è il lipedema
Il lipedema è una malattia cronica del tessuto adiposo che colpisce prevalentemente le donne e si manifesta con un accumulo simmetrico e sproporzionato di grasso agli arti inferiori, anche se in certi casi può colpire anche le braccia. Non si tratta semplicemente di “peso in eccesso”: il tessuto adiposo affetto è spesso dolente, facilmente ecchimotico e poco o per nulla responsivo a dieta ed esercizio fisico. Quest’ultimo tassello è letteralmente quello che rende il lipedema un problema anche psicologico: quando si fa di tutto per cercare di risolverlo ma il corpo non risponde e la situazione non migliora, la reazione è spesso di sfiducia, quasi di rassegnazione. Eppure, bisognerebbe provare a entrare nell’ottica che l’attività fisica, i trattamenti e tutto ciò che comprende il benessere, sono e saranno sempre un modo per stare e sentirsi bene, al di là dell’occhio estetico, che purtroppo oggi pesa e non poco.
Perché è spesso diagnosticato tardi
Molte donne convivono anni con gambe “a pera”, dolore o sensazione di pesantezza senza che il fenomeno venga riconosciuto: il lipedema viene frequentemente scambiato per obesità o per linfedema, con conseguente ritardo nella diagnosi e nell’accesso alle terapie. L’assenza di un singolo esame diagnostico e la variabilità dei segni clinici contribuiscono alla sottostima della condizione.
Come riconoscerlo: sintomi chiave del lipedema
Sui social si è creata una confusione tale che anche chi oggettivamente non ha lipedema, afferma di averlo. Questo è il risultato di una comunicazione poco trasparente, motivo per il quale serve fare chiarezza su quali siano oggettivamente i sintomi da tenere in considerazione per capire se si è in presenza della patologia oppure no. Chiaro è che ogni caso è da valutare in modo soggettivo.
I segnali a cui prestare attenzione sono:
- Accumulo simmetrico di grasso su cosce, fianchi, glutei e talvolta polpacci e braccia;
- Dolore alla pressione e sensazione di pesantezza o bruciore agli arti;
- Facile formazione di lividi anche per traumi minimi;
- Pliche e noduli sottocutanei che al tatto possono ricordare “riso” o “piselli”;
- Scarso o nullo effetto di dieta ed esercizio sulle aree colpite (perdita di peso concentrata su tronco).
Questi elementi, raccolti dall’anamnesi e dall’esame obiettivo, guidano il medico verso la diagnosi; in alcuni casi si ricorre a ecografia, risonanza magnetica o linfoscintigrafia per distinguere il lipedema dal linfedema o valutare il coinvolgimento del sistema linfatico.
Stadi del lipedema
Il lipedema viene comunemente suddiviso in tre stadi morfologici: lo stadio1, lo stadio 2 e lo stadio 3. Nello stadio 1 la cute appare liscia, mentre il tessuto sottocutaneo è morbido ma in eccesso. Nello stadio 2, invece, la pelle presenta irregolarità, e il tessuto adiposo presenta nodularità. Nello stadio 3, infine, ci sono delle alterazioni lobulate pronunciate e una possibile compromissione funzionale e un aumento del rischio di sovraccarico linfatico. Con l’avanzare degli stadi aumentano dolore, limitazione della mobilità e impatto sulla qualità di vita.
Lipedema, obesità e linfedema: le differenze
Distinguere il lipedema dall’obesità e dal linfedema è fondamentale perché cambia l’approccio terapeutico. Nell’obesità il grasso è distribuito in modo più uniforme, nel linfedema il gonfiore è spesso asimmetrico e coinvolge mani o piedi ed è dovuto a un accumulo di linfa. Il lipedema, invece, è tipicamente bilaterale e simmetrico, con pelle e tessuti dolenti e con mani/piedi normali nelle fasi iniziali. Tuttavia, le tre condizioni possono coesistere.
Come si cura il lipedema? Trattamenti conservativi: cosa funziona e cosa no
Non esiste una cura definitiva del lipedema ma è possibile migliorare sintomi e qualità di vita con misure conservative. Tra queste, ci sono:
- Terapia fisica decongestiva (drenaggio linfatico manuale, bendaggi e pressoterapia) per migliorare la circolazione e ridurre dolore e gonfiore;
- Calze e indumenti compressivi per sostenere i tessuti e limitare il fastidio durante la giornata;
- Esercizio fisico mirato (nuoto, cammino, esercizi di resistenza leggera) per mantenere la mobilità e la funzionalità;
- Gestione del peso e cura della pelle; counseling e supporto psicologico spesso necessari per l’impatto emotivo.
Queste misure non eliminano l’eccesso di tessuto adiposo caratteristico del lipedema, ma rappresentano la base della gestione clinica. Dopo una corretta diagnosi, provare a migliorare la situazione per sentirsi bene è il primo passo, e dovrebbe essere routine quotidiana: il benessere parte dalle piccole azioni giornaliere.
Liposuzione e altre opzioni chirurgiche: quando sono indicate
Negli ultimi anni la liposuzione selettiva dei tessuti di lipedema ha assunto un ruolo sempre più importante: linee guida statunitensi recenti riconoscono la liposuzione come l’unica tecnica al momento in grado di rimuovere in modo efficace il tessuto patologico e migliorare dolore, mobilità e qualità di vita in pazienti selezionate. Tuttavia, raccomandazioni e approcci variano: alcuni organismi (in particolare in Regno Unito) chiedono prudenza e raccomandano interventi in contesti di ricerca fino a ulteriore consolidamento delle evidenze. La scelta del candidato, la tecnica (tumescent, acqua-jet, vibrazionale), la competenza del chirurgo e il follow-up compressivo post-operatorio sono fattori decisivi per il successo.
Lipedema: cosa fare dopo avere riconosciuto i sintomi
Se la paziente riconosce i sintomi del lipedema e li associa alla sua condizione attuale, è importante che si rivolga al medico di base per una valutazione iniziale e per l’invio a specialisti (dermatologo, chirurgo vascolare, fisiatra o servizio di linfologia) tutti i dati. Poi, è bene rivolgersi a centri o professionisti con esperienza specifica in lipedema e informarsi sulle opzioni di trattamento disponibili. Il professionista indicherà le soluzioni migliori a seconda del quadro clinico.
L’impatto sulla vita quotidiana e il ruolo del supporto
Il lipedema non riguarda soltanto l’aspetto fisico: dolore cronico, limitazione delle attività, stigma sociale e frustrazione per interventi dietetici inefficaci pesano molto. Informazione, diagnosi precoce, accesso a terapie conservative e, quando indicato, a interventi specialistici, insieme a un adeguato supporto psicologico, riducono l’isolamento e migliorano la qualità di vita. È per questo che è importantissimo rivolgersi a chi di dovere senza farsi confondere le idee dai tanti, troppi, contenuti che si trovano online. Sono situazioni delicate che richiedono la giusta preparazione. Il lipedema è una patologia riconosciuta ma purtroppo è ancora troppo poco nota: si confonde con cellulite, se ne fa una questione di sola obesità o conseguenza di una scarsa attività fisica o di una scorretta alimentazione. Non è così, ed è per questo che riconoscerla fa la differenza anche per una questione di approccio per tentare di migliorarla. Non è un’etichetta e non deve essere un limite alla vita: basta rivolgersi a persone esperte e la strada, piano piano, diventerà sempre più in discesa.
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