Viaggio a New York, per vivere l’emozione dell’NBA
1984, un anno da ricordare nella storia dello sport americano: quello dell’esordio più importante di sempre nel basket a stelle e strisce, destinato a dare volto, forma e fama a un mito. A Michael Jordan, colui che più di ogni altro ha cambiato il modo di giocare a basket, elevando quella che fino a non molti anni prima era una competizione dove i neri erano emarginati, in una disciplina entusiasmante, identitaria, che riscontra estimatori in tutto il mondo.
L’NBA non è solo Jordan, ma molto deve a giocatori del suo calibro, e ce ne sono davvero tanti, alcuni con storie che si intrecciano con quella del Belpaese, come nel caso dell’indimenticato Kobe Bryant.
Ed è alla luce delle sue luci che un viaggio nella Grande Mela si rivela l’occasione per vedere una partita dal vivo: un’esperienza entusiasmante ma che richiede di muoversi per tempo, visto che gli eventi più importanti registrano presto il tutto esaurito. Anche se i biglietti NBA New York non sono disponibili, nel momento in cui scriviamo, meglio lasciare i propri contatti e avere così l’opportunità di attivarsi al momento giusto.
Ne vale la pena? Sì, perché se New York è pur sempre New York, anche l’NBA è pur sempre l’NBA, persino da quando Jordan non gioca più. Il mito del basket americano continua.
L’NBA in pillole
Per comprendere al meglio il “fenomeno NBA”, l’ideale è partire dall’inizio, dalle sue origini e dal significato del nome. NBA è infatti l’acronimo di National Basketball Association ed è la lega professionistica del basket statunitense. Venne fondata proprio a New York il 6 giugno 1946, con un nome diverso da quello attuale: BAA, ovvero Basketball Association of American.
La sigla attuale, ovvero NBA, è stata invece coniata tre anni dopo, a seguito della fusione tra BAA e NBL: un’altra lega professionistica in vigore negli States; NBL sta per National Basketball League.
Non è stata l’ultima fusione che ha caratterizzato il basket americano. Nel 1976 la NBA ha inglobato la ABA (American Basketball Association) ed è stata questa la svolta che ha permesso l’arrivo di performer del calibro di Julius Erving, al secolo Doctor J, colui che ha ispirato Michael Jordan. Correva l’anno 1976 e il basket statunitense muoveva i suoi primi passi verso l’Olimpo, verso il Dream Team e i tanti nomi che, ormai da diversi anni, non smettono di far sognare milioni di persone.
L’NBA rappresenta oggi il sogno di qualsiasi giocatore: non a caso riunisce sotto il suo tetto i migliori sportivi e tecnici mondiali, tra cui alcuni italiani.
Una città, due squadre
New York è una tra le città più importanti d’America, quando si parla di NBA, rappresentando una delle capitali del basket mondiale. Ciò è dovuto in primo luogo all’impatto storico che ha avuto nell’affermazione di questo sport, ma anche ad altri fattori di natura culturale, tra cui la concentrazione imponente di playground che si trovano sparsi lungo l’intera superficie.
Ma soprattutto la Grande Mela è la città di due squadre top level, acerrime rivali da sempre: i Knicks e i Nets. Due storie diverse, due anime diverse della stessa metropoli, entrambe iconiche e affascinanti. Conosciamole un po’ di più.
Dietro le quinte dei Knicks: la bellezza del MSG
L’anno di fondazione dei New York Knicks è il 1946. Parliamo di una delle squadre più longeve e gloriose della storia della palla a spicchi; fino a questo momento hanno vinto l’anello due volte. La loro sede è presso il Madison Square Garden, nel cuore di Manhattan, tra la trentunesima e la trentatreesima strada.
Considerato lo stadio per eccellenza, vanta una capienza di 19.000 posti e si raggiunge facilmente sia tramite taxi che utilizzando la metropolitana. La stessa storia del Madison Square Garden, conosciuto altresì come MSG o The Garden, rende meritevole il fatto di vedere una partita dal vivo in quello che è a tutti gli effetti un luogo magico.
The Garden non è sempre stata la casa dei Knicks. Lo stadio iniziale è stato edificato nel 1879 e veniva usato soprattutto come circo, per poi essere demolito nel 1890 così da rendere possibile la costruzione di un nuovo impianto. L’MSG si è trasferito tra la cinquantesima e l’ottava strada nel 1925; la struttura odierna risale al 1969 ed è ubicata sopra la Pennsylvania Station. È visitabile in un tour esperienziale che vale assolutamente la pena, accedendo persino agli spogliatoi.
Tra i giocatori più iconici dei Knicks segnaliamo Pat Ewing, ancora oggi considerato il migliore marcatore della storia newyorchese, capace di lasciare indietro, in questa speciale classifica nomi del calibro di Willis Reed e Walt Frazier.
I Brooklyn Nets e la loro casa
L’altra anima del basket della Grande Mela sono i Brooklyn Nets, la cui storia parte proprio dalla rivalità con i Knicks, agli anni in cui l’NBA era ancora ABA. Era il 1966 e Arthur J. Brown sperimentava un tentativo audace: quello di portare una squadra alternativa sulla scena newyorchese, riscontrando l’opposizione dei Knicks, che non desideravano perdere il proprio ruolo privilegiato.
È così che nascono i Nets, che inizialmente si accasano nel New Jersey, per poi tornare nelle vicinanze di New York, a Commack. Diventano celebri a distanza di circa sei anni, con l’arrivo di Dr. J, ovvero Julius Erving e con lui la conquista di due titoli.
Un’ascesa stoppata bruscamente dalla nascita dell’NBA, e con lei le vicende legali con i Knicks, che contestavano ai Nets di aver invaso il loro territorio, sostanzialmente, quello dell’area metropolitana della Grande Mela, ottenendo un risarcimento astronomico pari a 4 milioni di dollari.
La nuova casa dei Nets a Brooklyn, diventa il Barclays Center. I Nets si affermano sulla scena grazie a diversi campioni di cui il più iconico rimane Dr. J; l’uomo immagine della squadra è invece incarnato dal rapper Jay-Z.
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