Perché mangiare meno allunga la vita: consigli utili
Un recente studio apparso sulla rivista scientifica “Nature”, condotto sui topi, ha sottolineato perché mangiare meno allunga la vita: infatti, pare che la dieta ipocalorica consenta di vivere di più, indipendentemente dalla presenza di grasso corporeo o dai livelli di glucosio. Ma la stessa teoria può essere applicata agli esseri umani? Scopritelo insieme a noi!
Perché mangiare poco allunga la vita?
La riduzione dell’apporto di calorie può essere di grande aiuto per il nostro organismo: infatti, un’alimentazione di questo genere potrebbe aiutare a ridurre gli stati infiammatori sistemici, che sono alla base dello sviluppo di malattie croniche e di tumori. Ma di che quantità di calorie stiamo parlando? La Società Italiana di Medicina Interna (Simil) ha indicato un 20-40% in meno di calorie introdotte durante una finestra temporale di tempo ristretta. Tuttavia, noi essere umani non possiamo seguire a vita una dieta di questo tipo, giacché a lungo andare un regime alimentare con una restrizione calorica eccessiva potrebbe portare a malnutrizione o altri problemi di salute. Proprio per questo, ci si può approcciare a questo “stile di vita” scegliendo di avere in tavola una dieta flessibile, con un digiuno intermittente o limitato.
I benefici di una dieta equilibrata
Ma quali sono i benefici che si ottengono mangiando di meno? Le cellule, grazie all’apporto limitato di cibo, entrano in una sorta di modalità di protezione che le consente di restare vigili agli attacchi esterni. Allo stesso tempo, agiscono come delle spazzine: attraverso l’autofagia cioè un processo che elimina le componenti più vecchie e inutili. Quindi, con una restrizione calorica il nostro organismo va in una modalità pulizia che rimuove le componenti vecchie e pericolose, stimolando anche la rigenerazione cellulare. La restrizione calorica, quindi, potrebbe allungare la vita agli esseri umani, anche se va detto che il processo deve essere adattato ad ogni singolo individuo. Si crede che l’adozione di questa restrizione calorica possa allungare la vita, ma ad oggi i risultati sugli umani non sono certi, poiché si potranno osservare dei risultati definitivi solo tra qualche decennio. Nel frattempo, però, si possono notare conseguenze interessanti sugli esperimenti svolti in laboratorio sui topi, animali che hanno il DNA più simile all’uomo.
Le conseguenze del mangiare poco anche per il cervello
Ma all’atto pratico, quali sono le conseguenze del mangiare poco? Tramite la restrizione selettiva degli alimenti ultra-raffinati, per esempio tutti quelli industriali con farina bianca e zucchero semolato, si possono diminuire i rischi connessi all’insorgenza di malattie cronico-degenerative e il declino cognitivo. Proprio per questo, è possibile dire che mangiare poco fa bene anche al cervello, poiché lo preserva da una precoce degenerazione. Stando a quanto riferiscono gli specialisti, un approccio idoneo per la restrizione calorica potrebbe essere di alternare i giorni di quasi digiuno a quelli di alimentazione normale. Esiste poi anche la dieta mima-digiuno che prevede per 3-4 mesi, 5 giorni di dieta ipocalorica così da ridurre gli effetti metabolici del digiuno. Infine, tra le proposte più attuali vi è la time-restricted eating: in pratica, ha una durata di 5 giorni e ci si può alimentare a meno di 12-10 ore, sincronizzandosi con la luce del sole. Ad ogni modo, è importante rammentare che prima di intraprendere qualunque decisione a livello alimentare bisogna consultare il proprio medico. In questa maniera, si può avere una visione complessiva per la propria salute, capendo anche se vi sono dei rischi per il proprio caso clinico. A sottolineare questo aspetto è il professore Giorgio Sesti, il presidente della Simil. Quindi, oltre ai nostri consigli utili, vi suggeriamo di parlare sempre con il vostro medico, così da non intraprendere scelte sbagliate: la modifica della dieta, in alcune persone, può anche portare a degli effetti indesiderati. A nostro avviso, la chiave di tutto per vivere meglio e allungare la vita è l’equilibrio: una dieta equilibrata, varia e bilanciata, oltre al giusto movimento, può aiutare a sentirci meglio, ma soprattutto ad evitare di incorrere in malattie croniche come quelle che abbiamo menzionato.
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