Ticket sanitario: cos'è, chi è esentato e chi deve pagarlo
Il ticket sanitario è uno dei temi più dibattuti del sistema sanitario italiano. Spesso nominato, ma non sempre compreso fino in fondo, rappresenta una quota di partecipazione economica che i cittadini devono versare per alcune prestazioni mediche, diagnostiche e farmaceutiche erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Ma come funziona esattamente? Chi deve pagarlo e chi, invece, ha diritto all’esenzione? In questa guida cerchiamo di fare chiarezza, passo dopo passo.
Cos’è il ticket sanitario e perché esiste
Il ticket sanitario nasce con un obiettivo preciso: contribuire al finanziamento del sistema sanitario nazionale e, al tempo stesso, responsabilizzare i cittadini sull’uso delle risorse pubbliche. In altre parole, il ticket non è una tassa, ma una forma di partecipazione alla spesa sanitaria, introdotta in Italia nei gloriosi anni ’80.
Il suo importo varia a seconda del tipo di prestazione e della regione di residenza, poiché la gestione del ticket è competenza regionale. Questo significa che pur essendo regolato da linee guida nazionali, può subire variazioni da territorio a territorio.
Tra i servizi per i quali si paga il ticket rientrano, ad esempio:
- visite specialistiche ed esami diagnostici (come radiografie, analisi del sangue, ecografie);
- farmaci soggetti a prescrizione;
- accessi al pronto soccorso classificati come non urgenti.
Tipologie di ticket sanitario: prestazioni e farmaci
Quando si parla di ticket sanitario, è importante distinguere tra le diverse categorie di prestazioni. Qui una carrellata delle principali.
Ticket per visite ed esami specialistici
Per ogni visita specialistica o esame diagnostico, il cittadino paga una cifra che varia in base al tipo di prestazione. Generalmente, il tetto massimo nazionale è fissato a 36,15 euro, ma le regioni possono applicare un ticket aggiuntivo o una quota fissa per ricetta. Ad esempio, alcune regioni prevedono una quota di 10 euro per ricetta, altre hanno introdotto fasce di reddito che modulano l’importo.
Ticket sui farmaci
Anche i medicinali rimborsati dal SSN (classe A) possono prevedere una quota di partecipazione. In molte regioni il ticket sui farmaci si calcola in base al prezzo di riferimento o alla fascia di reddito del cittadino.
Se il paziente sceglie un farmaco di marca più costoso rispetto al generico equivalente, dovrà pagare la differenza.
Ticket al pronto soccorso
Il ticket al pronto soccorso è dovuto solo per gli accessi considerati non urgenti (codice bianco o verde, a seconda del caso). Gli accessi classificati come urgenti o gravi, invece, sono sempre gratuiti.
La cifra da pagare, anche in questo caso, è stabilita a livello regionale e può variare dai 25 ai 50 euro.
Chi è esentato dal pagamento del ticket sanitario
Uno degli aspetti fondamentali del sistema ticket riguarda le esenzioni, ossia tutti quei casi in cui il cittadino non deve pagare nulla. Le esenzioni possono essere per reddito, per patologia, per invalidità o per età.
Esenzione per reddito
È una delle più diffuse e riguarda coloro che hanno un reddito annuo inferiore a una determinata soglia, stabilita a livello nazionale ma verificata dalle regioni. In linea generale, sono esenti:
- i disoccupati e familiari a carico con reddito inferiore a 8.263,31 euro (11.362,05 se con coniuge, più 516,46 euro per ogni figlio a carico);
- i pensionati al minimo con più di 60 anni e redditi nei limiti previsti;
- i titolari di pensione sociale o assegno sociale.
Per ottenere l’esenzione è necessario presentare autocertificazione o documentazione all’ASL di competenza o al proprio medico di base.
Esenzione per età
In alcune fasce di età, i cittadini possono beneficiare dell’esenzione automatica, se rientrano anche nei limiti di reddito. Ad esempio, sono generalmente esenti: i bambini sotto i 6 anni con reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro e gli over 65 con reddito familiare entro la stessa soglia.
Esenzione per patologia o invalidità
Chi soffre di patologie croniche o rare, o presenta una invalidità riconosciuta, ha diritto a esenzioni totali o parziali. L’elenco delle malattie che danno diritto all’esenzione è definito da un decreto ministeriale e comprende, ad esempio, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa grave, la sclerosi multipla, la celiachia e molte altre condizioni. In questi casi, l’esenzione riguarda solo le prestazioni correlate alla patologia riconosciuta.
Altri casi in cui il ticket non è previsto
Il ticket sanitario non si applica alle prestazioni legate a situazioni di particolare interesse sociale. Rientrano tra queste la tutela della maternità, la prevenzione dell’HIV per soggetti a rischio, le attività di donazione di sangue, organi e tessuti, la cura dei danneggiati da vaccinazioni o trasfusioni e la somministrazione dei vaccini previsti dal Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale per le categorie destinatarie.
Come verificare e richiedere l’esenzione dal ticket
Ogni cittadino può verificare la propria posizione di esenzione sul portale della propria ASL o attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), consultabile facilmente online o tramite app dedicata. Se si ha diritto all’esenzione ma questa non risulta registrata, è possibile presentare una richiesta presso lo sportello dell’ASL, allegando i documenti necessari.
Per le esenzioni per reddito, la verifica avviene spesso in automatico attraverso l’incrocio dei dati dell’Agenzia delle Entrate con quelli del Ministero della Salute. In caso di errori o mancata registrazione, basta compilare un modulo di autocertificazione.
È importante però ricordare che dichiarazioni mendaci sull’esenzione comportano sanzioni economiche e la restituzione delle somme dovute.
Differenze regionali nel ticket sanitario
Uno dei punti chiave del sistema sanitario italiano è la competenza regionale in materia di ticket.
Ogni regione, infatti, può stabilire autonomamente quote aggiuntive, fasce di reddito o criteri di esenzione ulteriori rispetto a quelli nazionali. Questo significa che due cittadini residenti in regioni diverse potrebbero pagare importi differenti per la stessa prestazione.
Esempi concreti: come cambia a seconda della regione
In Lombardia esistono fasce di reddito che determinano quote aggiuntive sul ticket, mentre in Emilia-Romagna dal 2023 è stato introdotto un sistema di esenzione più ampio per redditi fino a 100.000 euro. In Lazio, invece, alcune categorie di esenti per reddito sono aggiornate ogni anno in automatico.
Per questo motivo è sempre consigliabile consultare il sito web della Regione di appartenenza per informazioni aggiornate.
Ticket sanitario e spese detraibili nel 730
Un aspetto spesso trascurato riguarda la possibilità di detrare il ticket sanitario nella dichiarazione dei redditi.
Tutte le spese sanitarie, compresi i ticket per visite, analisi o farmaci, sono detraibili al 19% se superano la franchigia di 129,11 euro annui. Per ottenere la detrazione, è fondamentale conservare scontrini e ricevute, anche in formato digitale.
Il futuro del ticket sanitario: verso una riforma?
Negli ultimi anni si è parlato più volte di una possibile riforma del sistema dei ticket, con l’obiettivo di uniformare le regole tra le regioni e alleggerire il carico per le fasce più deboli. Il Ministero della Salute ha più volte proposto un ticket unico nazionale, ma la complessità delle competenze regionali ha finora rallentato il processo.
Nel frattempo, alcune regioni stanno sperimentando sistemi di esenzione automatica basati su dati fiscali e sanitari integrati, per ridurre burocrazia e disuguaglianze.
Il ticket sanitario resta uno strumento essenziale per sostenere il sistema pubblico, ma anche un tema delicato, che tocca la giustizia sociale e l’equità tra i cittadini. Conoscere le regole, le esenzioni e le differenze regionali è fondamentale per evitare errori e per esercitare i propri diritti in modo consapevole.
Quindi, per riassumere: il ticket non va visto solo come una cifra da pagare allo sportello; è il riflesso di un patto di solidarietà tra cittadini e Stato, su cui poggia l’intero sistema di sanità pubblica italiana.
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