Come fare amicizia ed educare un gattino

Un gatto è un dono prezioso, è una spalla di vita, è un compagno con cui condividere attimi giocosi ed è un amico affettuoso, ma allo stesso tempo indipendente, dolce e riservato. Quando un gattino entra in una nuova dimora è un momento carico di emozioni non solo per i suoi umani, ma anche per il felino stesso che dovrà prendere confidenza con l’ambiente circostante, adattandosi alla sua nuova quotidianità. Il processo mediante il quale il gatto si abitua alla vita comune è denominato come socializzazione: in questo percorso il micio familiarizza con le persone, gli altri animali, i suoni, l’ambiente e le diverse esperienze. Durante questa fase impara a relazionarsi con il mondo, fidandosi dei suoi nuovi umani, apprendendo aspetti della quotidianità particolari come dove mangiare, fino a che punto può spingersi giocando, l’uso della lettiera e il fatto che gli elettrodomestici generano rumori.
Nella migliore delle ipotesi la socializzazione del gatto si verifica nei primi 3 mesi di vita e più positive sono le esperienze che vive in questa fase più sarà sicuro, a suo agio e rilassato negli anni a venire. Se la socializzazione non è positiva per il felino, questo potrebbe presentare problemi a livello comportamentale, finendo per avere una timidezza eccessiva, oppure essere ansioso, aggressivo o ancora nervoso e presentare stranezze che impattano anche sulla convivenza tra umano e gatto.
I primi tre mesi di vita sono fondamentali per il gatto: in particolare, tra la quarta e la dodicesima settimana si plasma il suo temperamento. Infatti, non sono solo razza e geni a influenzare il carattere del gatto, visto che le sue prime esperienze hanno un imprinting biologico sulla sua prima fase di vita e il suo corso futuro. Il gattino va lasciato con la madre fino alla dodicesima settimana di vita: la mamma gatta diventa un modello comportamentale di cui imita le azioni e più è rilassata più il micio avrà fiducia negli altri.

Come far prendere fiducia a un gattino?
Una volta che il gattino si allontanerà dalla madre avrà appreso i principali insegnamenti di vita da lei, ma quando entra in casa bisognerà mettere in campo specifici accorgimenti per fare in modo che si ambienti e instauri un rapporto sereno con la sua nuova famiglia. Il micino di solito nel momento in cui mette piede per la prima nella sua nuova dimora appare molto spaventato e timido: in questa situazione è cruciale non toccarlo, evitando di prenderlo in braccio, cosa che potrebbe renderlo ancora più timoroso. Una volta che il gatto capirà che non c’è nessun pericolo e apparirà più sereno, ci si potrà avvicinare a lui per fare la sua conoscenza, aspettando però che sia lui a venire verso di noi.
Qualora invece si nasconda si può ricorrere a un giochino per richiamare la sua attenzione e portarlo a socializzare con noi, senza tuttavia pressarlo. Non alzare la voce è fondamentale in questo momento emozionante, ma allo stesso tempo fonte di tensione, come anche gestire i bambini della famiglia, insegnando loro ad accarezzarlo con delicatezza. Malgrado la voglia irrefrenabile di coccolarlo, è imprescindibile lasciare al nostro amico a 4 zampe un po’ di privacy, creando una cuccia dove possa dormire in un punto isolato della casa. Se si possiedono altri animali bisogna armarsi di pazienza, facendo in modo che il micio e i nostri altri cani e gatti stringano amicizia in modo graduale.
Consigli utili per educare un gatto
Per instaurare un buon rapporto con un gattino ci sono delle strategie utili da mettere in campo. In primo luogo è bene aspettare che sia lui a fare la prima mossa: nel momento in cui si avvicina a noi possiamo tendergli la mano in modo da fargli conoscere il nostro odore. Per quanto riguarda lo sguardo è bene evitare il contatto visivo fisso almeno fintanto che non si è creato un legame. È consigliato guardare velocemente il micio più volte per poi distogliere lo sguardo.
Una coccola molto gradita da ogni gatto è il momento in cui viene spazzolato, abitudine da portare avanti fin da quando è piccolo. Questo gesto assicura la sua corretta igiene, rimuovendo sporco e pelle morta, e fa sentire l’animale amato, dovendo ripeterlo più spesso in caso abbia il pelo lungo. Un buon legame con il nostro amico a 4 zampe si instaura anche giocando tutti i giorni con lui. Si può ricorrere a dei pupazzi imbottiti oppure a palline morbide che rotolano, intrattenendo il nostro micio, in modo da favorire una sua crescita armoniosa.
Oltre a tutto questo, è necessario assicurare al gatto un ambiente piacevole e confortevole, con spazi a lui dedicati, divisi in base alle loro funzioni. Il gatto deve potersi muovere tra la zona adibita per il cibo, quella per il gioco, quella dove è collocata la lettiera, la cuccia dove riposa, piani rialzati sui quali possa arrampicarsi e punti in cui sono collocati i tiragraffi.
Se il gatto si comporta come non dovrebbe è importante saper dire di no in modo autoritario, ma con calma non inveendo mai contro di lui. In generale, per educare correttamente il micino è cruciale avere atteggiamenti incoraggianti nei suoi confronti: per esempio, quando compie un gesto corretto, come fare i suoi bisogni nella lettiera, è importante dirgli parole come “bravo”, da ripetere ogni volta che svolge correttamente un’attività. In questo modo il gatto assocerà la parola grazie a un’azione che gli dà gratificazione.
L’importanza del linguaggio del gatto per capire i suoi stati d’animo
Nel processo di educazione del gatto e per creare un buon rapporto con un lui conoscere il suo linguaggio può aiutarci molto. Per esempio se il micio è felice la sua coda vibra, se è teso la muove invece da destra a sinistra velocemente e nel momento in cui è rilassato si sdraia su un fianco e le sue orecchie sono leggermente piegate come anche le zampe. Qualora il gatto graffi è un indicatore del fatto che sta soffrendo, mentre se si strofina sulle nostre gambe ci sta salutando. Nel momento in cui graffia i divani sta rafforzando le sue unghie: occorre munirsi di tiragraffi ad hoc per mettere al sicuro i propri mobili.
Quando le sue pupille sono dilatate, il pelo arruffato e la schiena inarcata significa che sta diventando aggressivo e al contrario se ha gli occhi spalancati, la schiena arcuata e la coda verticale vuol dire che è tranquillo.
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