Come le avanguardie artistiche hanno influenzato l'arte contemporanea
Succede a tutti di rimanere sconcertati di fronte ad un’opera d’arte contemporanea e di non riuscire a capirne il senso.
Ma perché è così difficile comprenderla? Certamente non è più l’arte figurativa, dove i soggetti rappresentati sono facilmente riconoscibili. L’arte contemporanea, infatti, è passata dalla rappresentazione estetica ad un’arte incentrata sulle idee e sui concetti, che lascia spazio a più significati. Richiede, perciò, il coinvolgimento attivo dell’osservatore, che non può più limitarsi ad una contemplazione passiva dell’opera artistica, ma deve cercare di interpretarla.
L’idea di un’arte non più figurativa, ma concettuale parte dalle Avanguardie artistiche di inizio Novecento. Sono loro che hanno trasformato l’idea tradizionale di arte, spostando l’attenzione dall’oggetto, emblema dell’abilità dell’artista, al concetto ed al messaggio che l’opera artistica sottintende. E sono sempre loro che hanno incominciato ad osservare il mondo da un nuovo punto di vista.
Per comprendere l’arte contemporanea, perciò, non si può prescindere dalla conoscenza delle Avanguardie artistiche, senza le quali sarebbe difficile capire la carica innovatrice, a volte anche dissacratoria, delle nuove produzioni artistiche.
Le Avanguardie artistiche
Le principali Avanguardie artistiche che si diffusero in tutta Europa nei primi 20-30 anni del Novecento sono l’Espressionismo, il Cubismo, il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo.
Cosa avevano in comune? Li univa la volontà di rompere con la tradizione e di sperimentare nuove forme espressive, nuovi linguaggi artistici e nuovi materiali.
In particolare agli esponenti delle Avanguardie interessava rappresentare aspetti della realtà che andassero oltre la pura interpretazione razionale o oltre l’impressione generata dai sensi. Si apriva a loro, infatti, un mondo inesplorato, quello dell’inconscio e dell’irrazionale, che lasciava libero sfogo alla loro interiorità.
L’ Espressionismo
La prima Avanguardia è stato l’Espressionismo. E’ nato in Germania nel 1905, con un primo gruppo, Die Brücke, che comprendeva esponenti famosi, come Ernst Ludwig Kirchner, Fritz Bleyl, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff, ed un secondo, Der Blaue Reiter, a cui appartenevano artisti dell’importanza di Franz Marc o di Vasilij Kandinskij.
Entrambi i gruppi vollero dar sfogo alla loro interiorità, ma differirono per le modalità espressive.
Gli esponenti del primo gruppo trasmettevano le loro ansie ed inquietudini deformando la realtà, usando colori violenti e forme spigolose, dai contorni marcati e decisi. Gli esponenti del gruppo Der Blaue Reiter, invece, rappresentavano la parte astratta dell’Espressionismo con effetti meno tragici rispetto al primo gruppo.
L’Espressionismo, quindi, ha rifiutato la raffigurazione oggettiva della realtà tipica dell’arte precedente ed ha rappresentato la visione soggettiva e l’esperienza esistenziale dell’artista.
Ha avuto, perciò, una grande influenza non solo su movimenti artistici successivi, come l’Espressionismo Astratto, sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni ’40 e ’50, o il Neo-Espressionismo degli anni ’70 e ’80, ma anche sulla maggior parte degli esponenti dell’arte contemporanea che continuano ad usare il colore e la forma per esprimere le proprie emozioni e la propria interiorità.
Anche con la loro indagine su temi come l’alienazione, la sofferenza e la critica sociale gli espressionisti hanno creato un’arte che continua tuttora ad interrogarsi sulla condizione esistenziale dell’uomo.
Il Cubismo
Il Cubismo, nato a Parigi nel 1907 grazie alle ricerche di Braque e di Picasso, è stato una delle Avanguardie più rivoluzionarie. Ha sviluppato, infatti, un linguaggio visivo completamente nuovo che continua ad influenzare gli artisti contemporanei.
Mentre l’ artista espressionista si concentrava sulla rappresentazione della propria interiorità, l’artista cubista ha superato il modo tradizionale di rappresentare la realtà da un solo punto di vista ed è riuscito ad offrirne una visione simultanea da ogni lato (davanti, dietro, sopra, sotto, di lato).
Gli artisti cubisti, infatti, hanno raffigurato, su una superficie piana, il singolo oggetto, osservato da più punti di vista simultaneamente, scomponendolo nei suoi elementi geometrici essenziali, come cubi, cilindri e sfere. Sulla tela venivano, quindi, avvicinate e sovrapposte le diverse prospettive di quell’ oggetto.
Senza la scomposizione cubista gli artisti contemporanei non avrebbero frammentato gli oggetti ed utilizzato forme geometriche astratte con cui esprimono concetti universali e simbolici.
La rivoluzionaria abolizione della prospettiva da parte del cubismo, inoltre, ha favorito nelle opere contemporanee una rappresentazione della realtà libera da qualunque vincolo e condizionamento.
Il Futurismo
Il Futurismo è un’Avanguardia completamente italiana, che è nata nel 1909 con la pubblicazione, sul Figaro, del Manifeste du Futurisme, scritto da Tommaso Marinetti .
Il Manifesto celebra l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità, il coraggio, l’audacia, la ribellione…. il movimento aggressivo, … una bellezza nuova: la bellezza della velocità.
I futuristi rifiutarono, quindi, la cultura e l’arte tradizionale in favore dell’esaltazione del nuovo mondo e ne celebrarono la velocità, il movimento, la tecnologia.
Pensiamo alla celebre scultura di Umberto Boccioni, Forme uniche di continuità nello spazio del 1913, che rappresenta una figura umana in movimento o al dipinto di Giacomo Balla, Dinamismo di un cane al guinzaglio del 1912, dove appaiono contemporaneamente le varie immagini delle zampe del cane che rappresentano la successione delle azioni determinate dal movimento.
Come Boccioni, con la sua scultura, ha voluto esprimere la rapidità, così Balla, con il suo quadro, ha rappresentato la fluidità del movimento nel suo svolgersi. Entrambi gli artisti, infatti, si sono staccati dalla staticità delle rappresentazioni tradizionali.
Per esprimere nuovi concetti e rappresentare la modernità, i futuristi hanno dovuto ricercare nuove forme e nuove modalità espressive. In pittura, per esempio, hanno rappresentato il dinamismo della vita moderna con forme frammentate, linee dinamiche, colori vivaci e prospettive simultanee.
Proprio per la sua capacità di rappresentare il cambiamento e per la rappresentazione del movimento e della velocità tramite la scomposizione delle forme, il Futurismo continua ad esercitare un’influenza significativa sui movimenti contemporanei.
Il Dadaismo
Il Dadaismo nacque in Svizzera verso il 1916 e si concluse nel 1924. Benché sia stata un’Avanguardia di breve durata, ha avuto una grande importanza a livello internazionale.
L’obbiettivo dei dadaisti era provocare le coscienze, costringendole a riflettere ed a vedere il mondo in modo diverso. Avevano un atteggiamento nichilista e irriverente, erano contro tutti e tutto, anche contro la logica e la ragione, a favore della derisione, della stravaganza e della libertà senza freni.
Per le loro opere provocatorie utilizzarono tecniche nuove, come ad esempio i famosi ready mades, di Marcel Duchamp.
I ready mades sono oggetti di uso comune che vengono tolti dal loro ambito quotidiano ed esposti come opere d’arte da parte dell’artista. Il più celebre ready made è indubbiamente Fontana, un orinatoio che Duchamp capovolse, facendolo diventare un’opera artistica.
Duchamp ha, così, spostato l’attenzione dalla creazione dell’opera alla scelta concettuale dell’artista.
La sua operazione è stata una grande provocazione sul ruolo dell’arte e dell’artista, che ha messo in crisi convinzioni mantenute per secoli ed ha determinato le successive rivoluzioni dell’arte contemporanea.
Innanzitutto il Dadaismo ha favorito la nascita dell’arte concettuale, per la quale il concetto è più importante dell’oggetto artistico. Basti ricordare la famosa banana, appesa al muro con il nastro adesivo, di Maurizio Cattellan, una controversa icona dell’arte contemporanea, che non è altro che un ready made.
Inoltre lo spirito sovversivo del Dadaismo ha influenzato anche la street art o l’ arte di strada contemporanea, che attraverso la provocazione ed il sarcasmo, continua a criticare la società contemporanea (basti pensare alle opere di Banksy).
Ancor oggi, a più di un secolo di distanza, permane l’idea dei dadaisti sull’arte, intesa come strumento di provocazione e di trasformazione.
Il Surrealismo
Il Surrealismo è un’Avanguardia che nasce nel 1924 con la pubblicazione del primo Manifesto del Surrealismo da parte di André Breton.
I surrealisti, influenzati dai risultati delle ricerche del fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud, si sono interessati al mondo dell’inconscio, dell’irrazionale e dei sogni. I principali esponenti, come Salvador Dalì, René Magritte, Joan Mirò, Man Ray, esprimevano, infatti, le pulsioni dell’inconscio, senza qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale, come ha scritto Breton nel Manifesto.
Sempre Breton ha definito il Surrealismo un automatismo psichico puro, cioè l’artista, attraverso l’opera d’arte, lascia fluire le immagini dall’inconscio in modo spontaneo e senza il controllo della ragione e della logica. L’arte raggiungeva, così, un grado di realtà superiore (da qui il termine sur-realismo, sopra la realtà) connesso a certe forme d’associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero.
L’eredità dei surrealisti si ritrova continuamente nell’esplorazione dell’inconscio da parte degli artisti contemporanei, che continuano a cercare nuove forme espressive, spingendosi oltre le modalità convenzionali.
Lo spirito sovversivo del Surrealismo e delle altre Avanguardie continua a manifestarsi nell’ironia, nel sarcasmo e nella provocazione di opere contemporanee. Basti solo pensare all’auto-distruzione di Girl with Balloon di Banksy del 2018 o a Comedian di Maurizio Cattelan del 2019 che rappresenta una banana fresca appesa al muro con un nastro adesivo.
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