Eosinofili alti: sintomi, cause e quando preoccuparsi
Cellule del sangue di grande importanza per il nostro sistema immunitario, gli eosinofili sono un particolare tipo di globulo bianco che viene prodotto dal midollo osseo. Qualora questi raggiungano livelli eccessivamente alti è fondamentale non sottovalutare la situazione, in quanto potrebbe essere spia di problematiche di salute più gravi. Approfondiamo di seguito i sintomi che possono manifestarsi in caso di eosinofili alti, le cause di questa condizione, quando preoccuparsi e come intervenire.
Eosinofili: cosa sono e quali sono le loro funzioni
I globuli bianchi, detti anche leucociti, si distinguono in diverse tipologie di cellule, ciascuna delle quali svolge differenti funzioni immunitarie. Tra queste rientrano gli eosinofili, cellule presenti in quantità minori rispetto agli altri leucociti, non superando di solito il 5% del totale dei globuli bianchi nel sangue. Gli eosinofili fanno capolino in altre aree dell’organismo, soprattutto in quelle che sono a contatto diretto con l’ambiente esterno, come vie genitali, tubo digerente, apparato respiratorio, cute, intestino, midollo osseo, ghiandole mammarie e tessuto adiposo. In prima linea per contribuire al funzionamento del sistema immunitario, gli eosinofili ci difendono contro parassiti ed elminti, per esempio rilasciando sostanze tossiche in caso di vermi parassitari che intaccano l’intestino. Non a caso in parti del mondo come Africa, Estremo Oriente e America Meridionale, luoghi in cui le infezioni parassitarie sono maggiori, le popolazioni presentano a livello di costituzione quantità di eosinofili superiori rispetto alle nostre.
Tra le altre funzioni di questa tipologia di globuli bianchi rientrano la regolazione delle reazioni allergiche e il controllo delle infiammazioni, contribuendo anche a difendere l’organismo dai tumori. Gli eosinofili fanno parte dei granulociti, insieme a basofili e neutrofili, e traggono il loro nome dal colore rosa-rossastro dei loro granuli citoplasmatici, determinato da un colorante denominato eosina. Per quanto riguarda il loro sviluppo, maturano tra i 5 e i 6 giorni nel midollo osseo per poi spostarsi nel sangue dove rimangono per poche ore, approdando definitivamente nella loro sede finale, per esempio in polmoni, apparato genitale, pelle oppure tratto gastrointestinale, in cui restano massimo 2 settimane. Nel momento in cui un batterio oppure un corpo estraneo entra nell’organismo, il sistema immunitario si mette in moto e gli eosinofili vengono rilasciati nel sangue.
Eosinofili alti: i sintomi
Malgrado gli eosinofili ricoprano un ruolo centrale per il sistema immunitario, nel momento in cui i loro livelli sono eccessivamente alti, questo può essere un campanello d’allarme che indica problemi di salute sottostanti anche gravi. Quando gli eosinofili risultano essere presenti in quantità più alte nel sangue rispetto alla norma si possono manifestare effetti particolari, strettamente collegati alla causa che ha determinato l’aumento. L’incremento degli eosinofili nel sangue periferico è chiamato eosinofilia, condizione che si verifica con valori oltre a 500/mcL.
Tra i sintomi che si possono presentare in caso di eosinofilia rientrano stati di infiammazione, che possono riguardare tessuti e organi come pelle, cuore, tratto gastrointestinale e polmoni, problemi a livello respiratorio, tra cui patologie polmonari e asma, e sintomi allergici. A questi si aggiungono un senso di affaticamento, perdita di peso e fastidi gastrointestinali, come problemi digestivi e dolori addominali. Non mancano casi in cui gli eosinofili alti non comportano alcun sintomo.
Cosa provoca l’aumento degli eosinofili? Le cause
L’aumento degli eosinofili nel sangue può essere determinato da tipologie di cause differenti: si parla di eosinofila primaria quando si presentano malattie del sangue, come ad esempio patologie mieloproliferative e leucemie, di eosinofila secondaria se gli eosinofili alti sono connessi a problemi non legati alla produzione nel sangue di cellule e di eosinofila idiopatica qualora non venga individuato il motivo dell’aumento.
Le cause che determinano gli eosinofili alti sono numerose e tra queste rientrano allergie, micosi, infezioni parassitarie, miosite eosinofila, polmonite eosinofila, malattie autoimmuni e infiammatorie e particolari tipologie di tumori. Questa problematica può essere determinata anche da anemia perniciosa, vasculite, nefropatia interstiziale, patologie della pelle, parassitosi, scarlattina, artrite reumatoide, miocardite eosinofila, leucemie, patologie endocrine, morbo di Addison, colite ulcerosa e reazioni a farmaci.
Quando gli eosinofili aumentano la situazione risulta preoccupante se il loro numero supera i 500 per μl di sangue, situazione che può danneggiare organi come sistema nervoso centrale, cuore e polmoni. Se l’aumento oltre che significativo è anche persistente può essere la spia di un problema più importante sottostante e occorre rivolgersi al proprio specialista di fiducia per fare tutte le valutazioni del caso, sottoponendosi agli esami necessari e trattando prontamente e in modo corretto la situazione. L’eosinofilia si distingue in lieve, in caso di eosinofili oltre da 500 a 1500 cellule per microlitro di sangue, moderata, da 1500 a 5000/mcL e grave, se si superano i 5000/mcL.
Cosa fare in caso di eosinofili alti
In caso di eosinofila il trattamento dipende dalla causa scatenante di questa condizione. Per esempio, se è determinata da un’infezione parassitaria si dovranno assumere farmaci specifici per debellare il parassita, mentre se è dettata da un’allergia, la cura prevede l’assunzione di corticosteroidi e antistaminici. Proprio per questo, risulta cruciale eseguire esami specifici per identificare la causa sottostante all’eosinofilia, potendo così seguire su indicazione del medico il giusto trattamento. Tra gli esami ai quali ci si può sottoporre rientrano analisi ematochimiche, test allergici, esame delle urine, esame del liquido cerebrospinale per individuare eventuali parassiti, la biopsia del midollo osseo ed esami strumentali. Nella maggior parti dei casi se si tratta di eosinofila idiopatica questa viene trattata con corticosteroidi. Per monitorare i livelli di eosinofili è necessario sottoporsi a regolari esami del sangue e seguire uno stile di vita sano, facendo sport in modo costante e seguendo un’alimentazione bilanciata.
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