La Sfinge di Giza: dove si trova, curiosità e misteri di una bellezza senza tempo

Antica, misteriosa, iconica e impregnata di storia e fascino. La Sfinge di Giza è uno dei monumenti più rappresentativi e importanti dell’Egitto, la cui bellezza intramontabile è conosciuta in tutto il mondo. Questa incredibile statua monumentale rappresenta una creatura mitica dalla testa antropomorfa e il corpo di leone: nella cultura dell’antico Egitto era ritenuta un simbolo di forza e potere. La sua posizione, affacciata davanti alle piramidi di Chefren, Micerino e Cheope, e la sua maestosità ne rappresentavano la connessione con la figura del faraone, ritenuto una divinità e un ponte tra l’umanità e gli dei.
Questo maestoso monumento, situato nella Necropoli di Giza e avvolto in un fascino enigmatico, cela segreti nascosti ed è connesso a leggende antiche: nel corso dei secoli oggetto di ricerche e molti studi, la Sfinge di Giza non smette di ammaliare richiamando visitatori provenienti da ogni parte del globo. Scopriamo nel dettaglio le sue peculiarità, i misteri e le curiosità di questa magnifica statua monumentale.
Sfinge di Giza: che cos’è e dove si trova
Icona della storia dell’Egitto, la Sfinge di Giza è lunga 73 metri, alta 20 e larga 19 ed è stata costruita nel XXVI secolo a.C., probabilmente in parallelo alla realizzazione della piramide di Chefren. Creata con blocchi di pietra calcarea, questa statua monolitica presenta dimensioni impressionanti ed è tra le sfingi egizie più grandi in assoluto. Per quanto riguarda la sua collocazione è posta sulla riva occidentale del Nilo, nell’altopiano di Giza, all’interno dell’omonima Necropoli: posta a 10 km da Il Cairo, è circondata da una recinzione rocciosa e si trova sopra una piattaforma in pietra. La statua monumentale è orientata da ovest ad est, rivolgendo lo sguardo verso il sole nascente.
Se si approda in Egitto, una visita alla Sfinge di Giza è una tappa assolutamente immancabile. Questa imponente scultura è una delle più grandi della storia sopravvissuta dall’antichità: la sua bellezza senza tempo viene fotografata ogni anno da milioni di visitatori.
Le peculiarità della Sfinge di Giza
La Sfinge di Giza è chiamata dagli arabi Abū l-Hōl, che significa “Padre del terrore”, e dagli egiziani Horemakhet, ovvero “Horus nel luogo dell’orizzonte”, suggerendo una sua connessione con la divinità Horus. La parola sfinge deriva dal greco Σφίγξ, derivante a sua volta dall’egiziano shespankh, termine traducibile come “statua vivente”. Quest’opera incredibile raffigura una sfinge sdraiata, figura mitologica dalla testa umana e dal corpo da leone, accovacciata con la coda appoggiata sulla coscia destra e le zampe anteriori distese. La creatura incarna un’unione simbolica dell’intelligenza del re e della forza e del dominio del leone: contraddistinta da uno sguardo sul deserto e un sorriso molto enigmatico, il suo volto è incorniciato da un copricapo egiziano, tipico dei sovrani e noto con il nome di nèmes. Inoltre, sulla fronte è presente una traccia dell’ureo, cobra sacro che simboleggia il potere regale, e sul capo un foro, adibito in passato a sostenere una corona che poi è scomparsa.
Posta vicino alle piramidi, la statua sembra essere stata eretta nell’ambito del regno di Cheren: costruita all’incirca nel 2500 a.c., è stata scolpita da un substrato roccioso. Attualmente la parte della testa è meglio conservata, grazie alla durezza della pietra con cui è stata costruita, a differenza del corpo, che comunque è riuscito a conservarsi, anche grazie al fatto che per molti anni è rimasto sotterrato. Realizzata 4.500 anni fa, nei millenni è stata soggetta a molti danni, a causa dello scorrere del tempo, dell’erosione, delle tempeste di sabbia e dell’inquinamento e, pertanto, sono stati messi in atto svariati interventi di restauro a partire già dal 1400 d.C. Attualmente il naso risulta rotto, manca la barba e il corpo è dominato da striature orizzontali determinate dalle erosioni degli stati di pietra. La coda resta intatta e non passa di certo inosservata, circondando il corpo della Sfinge.
Segreti e leggende della Sfinge di Giza, una statua dal fascino misterioso
Al pari delle piramidi, la Sfinge di Giza è avvolta in un’aura enigmatica. Alcuni dei misteri che racchiude questo monumento sono ancora irrisolti e lasciano in sospeso dubbi e domande. In particolare, non è chiaro con esattezza l’anno di costruzione e chi l’abbia creata e perché: la teoria più diffusa è che rappresenti il faraone Chefren, costruttore della seconda piramide di Giza, e sia stata eretta proprio nel corso del suo regno. Il volto della statua ne riprodurrebbe i tratti, ma questa ipotesi è ancora al centro del dibattito, visto che per altre teorie raffigurerebbe un altro faraone, Cheope, e per altre una divinità. Associata alla divinità del sole Ra, secondo alcune ipotesi il monumento sarebbe stato creato per fare da guardiano al complesso funerario di Giza e alle piramidi vicine, mentre per altre supposizioni sarebbe stato destinato a proteggere le tombe dei faraoni.
Tra misteri che riguardano la Sfinge di Giza uno dei più conosciuti è legato alla presenza di corridoi e stanze segrete al suo interno, scenario che non è mai stato ufficializzato, malgrado di fatto siano stati individuati tre cunicoli interni, ma non è chiaro il periodo della loro datazione e se siano stati aggiunti successivamente. Meraviglia dell’antico Egitto, la statua è considerata un simbolo di forza e potere ed è associata anche a leggende antiche. Una di queste narra come la Sfinge avrebbe posto un enigma a coloro che passavano nei suoi pressi, uccidendo chi non lo risolveva: l’unico che riuscì in questo intento fu l’eroe Edipo, cosa che gli garantì la possibilità di accedere alla città di Tebe. Secondo altre leggende la Sfinge custodisce dei segreti nel suo corpo e stanze che portano a dei tesori.
Perché la Sfinge di Giza non ha il naso?
Tra gli altri misteri riguardanti la Sfinge di Giza spicca anche la misteriosa mancanza del suo naso, che superava il metro di larghezza, le cui ragioni sono sconosciute. In merito alla mutilazione del naso della statua si sono diffuse diverse teorie nel corso del tempo, trovando per esempio per un periodo nei responsabili del fatto le forze napoleoniche che lo avrebbero distrutto con una cannonata: successivamente è stato scoperto, però, come prima dell’epoca di Napoleone la Sfinge fosse già raffigurata senza naso.
Secondo un’altra teoria il naso è stato distrutto per ragioni di fanatismo religioso per mano dei Mamelucchi dello sceicco Saim-ed-Dahr, credente integralista musulmano: una leggenda narra come il leader stufo del culto della sfinge, sfigurò il suo volto, distruggendone il naso.
Curiosità sulla Sfinge di Giza
Sono numerose le curiosità riguardanti la Sfinge di Giza. In passato la gigantesca struttura era accesa da colori intensi, con il corpo e la testa rossi e il copricapo egizio a righe azzurre e bianche, ma nel corso dei secoli le tonalità sono andate perdute. Tuttavia, vicino a un orecchio sono ancora visibili delle tracce di pittura. Probabilmente la testa è stata scolpita direttamente dalla roccia a differenza del corpo che potrebbe essere stato creato sovrapponendo i blocchi di pietra.
Altra peculiarità riguarda la presenza della Stele del Sogno, grande lastra posta tra le sue zampe anteriori, aggiunta successivamente dal Faraone Thutmose IV, come simbolo del suo potere. La stele raffigura il faraone in adorazione della Sfinge che è rappresentata con una barba posticcia, tipica del vestiario dei faraoni, persa nel tempo probabilmente a causa dell’erosione.
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