Pressione bassa e caldo estivo: perché succede e come difendersi
Con l’estate tornano le alte temperature e, con esse, anche i disturbi legati alla pressione arteriosa bassa. Un fenomeno tutt’altro che raro, che può causare sintomi spiacevoli e, nei casi più estremi, anche malori veri e propri. Ma perché il caldo influisce tanto sulla pressione? E cosa possiamo fare per proteggerci?
Quando la pressione cala: perché succede soprattutto in estate?
L’estate, con le sue temperature elevate, rappresenta un banco di prova per il nostro organismo. Uno degli effetti più comuni del caldo è l’abbassamento della pressione arteriosa, o ipotensione, un disturbo che può manifestarsi in vari modi: capogiri, senso di svenimento, visione offuscata, nausea, palpitazioni, instabilità. Sintomi che, se trascurati, possono compromettere la qualità della vita e mettere a rischio la salute.
Chi soffre già di ipotensione costituzionale, segue terapie farmacologiche (ad esempio con diuretici), o ha patologie cardiovascolari, è più esposto al rischio di un calo pressorio. Ma anche le persone sane, se disidratate o sottoposte a sforzi fisici durante le ore più calde, possono accusare un’improvvisa sensazione di malessere.
Che cosa significa davvero avere la pressione bassa
La pressione arteriosa è considerata normale quando si colloca tra i 90/60 mmHg e i 130/85 mmHg. Valori inferiori al limite minimo definiscono una condizione di ipotensione.
Non sempre, però, la pressione bassa è pericolosa: alcune persone, ad esempio, convivono con livelli inferiori alla media senza accusare sintomi. In questi casi, si parla di ipotensione costituzionale, spesso considerata una condizione “protettiva” rispetto al rischio cardiovascolare, tipico invece dell’ipertensione.
Il problema sorge quando la pressione scende bruscamente sotto i valori fisiologici, provocando disturbi evidenti. Questo accade soprattutto in estate, a causa di due meccanismi ben noti: la disidratazione e la vasodilatazione.
Quali sono le cause dell’abbassamento di pressione in estate?
Disidratazione: il nemico invisibile dell’estate
Quando il corpo è esposto al caldo, attiva meccanismi di termoregolazione per evitare il surriscaldamento. Il principale è la sudorazione, che però comporta una perdita significativa di liquidi e sali minerali.
Se non si reintegra tempestivamente ciò che si perde, si va incontro a disidratazione. Questo stato, oltre a causare stanchezza e spossatezza, ha un impatto diretto sulla volemia, cioè il volume complessivo di sangue circolante. Meno liquidi nel sangue significa una pressione arteriosa più bassa, poiché il cuore fatica a pompare un fluido meno abbondante e più denso.
In altre parole, il caldo estivo, attraverso la disidratazione, abbassa la pressione rendendo il sangue più difficile da far circolare.
Vasodilatazione: un meccanismo utile che può ritorcersi contro
Accanto alla sudorazione, l’altro grande alleato dell’organismo per raffreddarsi è la vasodilatazione periferica. In pratica, i vasi sanguigni si dilatano, soprattutto nella parte superficiale del corpo, per facilitare la dispersione del calore.
Tuttavia, questa dilatazione comporta una riduzione delle resistenze periferiche: il sangue incontra meno “opposizione” nel circolare, con il risultato di una diminuzione della pressione arteriosa.
In una persona giovane e sana, il corpo è in grado di compensare efficacemente questi sbalzi. Ma negli anziani, in chi assume determinati farmaci o in soggetti già predisposti all’ipotensione, la vasodilatazione può avere effetti anche marcati, fino a provocare veri e propri mancamenti.
Pressione bassa caldo: sintomi da non sottovalutare
I segnali ci sono e saperli riconoscere è il primo passo per affrontarli. Tra i sintomi più comuni della pressione bassa con il caldo troviamo:
- sensazione di testa leggera o giramenti
- stanchezza eccessiva
- vista offuscata
- sudorazione fredda
- pallore
- nausea
- svenimenti
Sono i campanelli d’allarme di un corpo che fatica a reagire al caldo e chiede acqua, sali minerali e riposo.
Vampate di calore e pressione bassa: un binomio frequente
Molti confondono le vampate con i colpi di calore o con i sintomi della menopausa, ma possono essere semplicemente il segno di un abbassamento improvviso della pressione. Quando il caldo intenso incontra l’ipotensione, il corpo può rispondere con improvvisi sbalzi di temperatura interna. Non si tratta solo di disagio: in alcuni casi, si può rischiare la sincope.
Come difendersi dalla pressione bassa in estate: i rimedi e i consigli
Per fortuna, prevenire i cali di pressione durante i mesi caldi è possibile. Serve solo un po’ di attenzione, specialmente da parte di chi è già soggetto a ipotensione. Ecco alcune semplici regole da seguire.
1. Idratarsi regolarmente
Bere acqua è la prima e più importante misura di prevenzione. È consigliabile portare sempre con sé una bottiglietta, anche durante brevi spostamenti, e bere a piccoli sorsi durante tutta la giornata.
La quantità ideale varia in base all’attività fisica e alla costituzione: in media, si consiglia di bere almeno due litri al giorno, ma chi fa sport o suda molto dovrebbe aumentare l’apporto.
Meglio privilegiare acqua oligominerale, evitando invece bevande zuccherate, alcolici e bibite diuretiche, che favoriscono ulteriori perdite di liquidi.
2. Evitare le ore più calde
Uscire all’aperto tra le 11 e le 17 è altamente sconsigliato, specialmente nei giorni in cui il termometro supera i 35 gradi. È preferibile organizzare le attività fisiche al mattino presto o in serata, quando l’aria è più fresca.
In casa, è utile creare un ambiente ventilato o climatizzato, per evitare l’accumulo di calore. Il condizionatore può essere un valido alleato, purché usato con moderazione e con attenzione alla differenza tra la temperatura interna ed esterna.
3. Vestirsi in modo adeguato
Gli indumenti estivi devono essere larghi, leggeri e di colore chiaro, per favorire la traspirazione e riflettere i raggi solari. I colori scuri, al contrario, assorbono il calore e possono aumentare la sensazione di affaticamento.
Anche la scelta dei materiali è importante: meglio preferire fibre naturali come cotone e lino, che favoriscono la ventilazione della pelle.
4. Fare pasti leggeri e frequenti
Anche l’alimentazione può influenzare la pressione. I pasti abbondanti, infatti, richiamano una grande quantità di sangue nell’apparato digerente, sottraendolo al cervello e agli altri organi. Il risultato? Un fisiologico calo di pressione.
Molto meglio optare per pasti piccoli ma frequenti, ricchi di alimenti freschi, frutta e verdura di stagione, che contengono acqua e sali minerali utili a mantenere l’equilibrio idrico.
5. Attenzione al sale, ma senza eccessi
Spesso si consiglia a chi ha la pressione bassa di aumentare leggermente il consumo di sale, che ha un effetto ipertensivo. Tuttavia, in estate, bisogna fare attenzione: un eccesso di sodio può causare uno squilibrio osmotico e aggravare la disidratazione.
L’ideale è mantenere una dieta equilibrata, con il giusto apporto di sali minerali, magari integrando con cibi ricchi di potassio e magnesio, come banane, albicocche, spinaci e mandorle.
Chi soffre di pressione bassa può stare al sole?
Con moderazione. Il sole diretto nelle ore più calde, soprattutto tra le 11 e le 17, può rappresentare un pericolo. Chi soffre di pressione bassa dovrebbe evitare l’esposizione prolungata, preferendo ambienti freschi e ombreggiati. L’idratazione costante, anche in assenza di sete, è un presidio fondamentale.
Vestiti leggeri, pasti piccoli e frequenti, uso di integratori salini su consiglio medico: piccoli accorgimenti per godersi l’estate senza pagarne il prezzo con vertigini e malesseri.
Come affrontare la pressione bassa: ascoltare il proprio corpo è la prima difesa
La pressione bassa, soprattutto nei mesi estivi, è una condizione comune e spesso benigna, ma può trasformarsi in un problema se trascurata. Riconoscere i segnali che il corpo ci invia (stanchezza, vertigini, battito accelerato) è fondamentale per intervenire per tempo.
Con le giuste precauzioni, un’alimentazione equilibrata e un’adeguata idratazione, è possibile vivere l’estate in sicurezza, senza rinunciare al piacere delle giornate all’aria aperta.
Per chi ha dubbi o sintomi persistenti, resta sempre valido il consiglio più importante: rivolgersi al proprio medico.
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