Preikestolen: il meraviglioso set dove è stato girato Mission Impossible - Fallout

Quando Mission: Impossible – Fallout è uscito nelle sale nel 2018, il pubblico ha assistito all’ennesima dimostrazione dell’impegno fisico e scenico di Tom Cruise, che nei panni di Ethan Hunt sfida la gravità e la sorte in una corsa contro il tempo. Diretto da Christopher McQuarrie, il film ha incassato oltre 790 milioni di dollari nel mondo, diventando il capitolo più redditizio dell’intera saga.
Ma oltre alla tensione narrativa, ciò che ha catturato gli spettatori è stata la forza visiva: sequenze girate in luoghi mozzafiato, tra cui una location che ha lasciato il segno: Preikestolen, la maestosa falesia norvegese.
Preikestolen: tra storia naturale e simbolo turistico della Norvegia
Preikestolen, in italiano la “roccia del pulpito”, è una formazione geologica che domina il Lysefjord da un’altezza di oltre 600 metri. Situata nella regione del Rogaland, nel sud-ovest della Norvegia, questa piattaforma naturale è uno dei luoghi più iconici del Paese, visitata ogni anno da centinaia di migliaia di escursionisti.
Il nome risale alla tradizione locale, secondo cui la roccia somiglia al pulpito di una chiesa. Storicamente considerato un luogo di potere naturale, Preikestolen è oggi una delle principali attrazioni del turismo nordico, grazie anche all’accessibilità del trekking panoramico che conduce fin lassù.
Perché Preikestolen è stata scelta come location per Mission: Impossible – Fallout
Durante la pianificazione del film, il regista McQuarrie e Tom Cruise cercavano una location che potesse restituire un senso di isolamento, bellezza brutale e pericolo autentico. La scelta è ricaduta su Preikestolen, benché nel film la scena finale sia ambientata nel remoto Kashmir.
«Volevamo un paesaggio che sembrasse quasi irreale, ma che esistesse davvero», ha dichiarato McQuarrie. La maestosità del promontorio norvegese, sospeso tra cielo e fiordo, offriva l’ambientazione perfetta per un duello finale memorabile, senza bisogno di set digitali. Il risultato è una delle scene più spettacolari e vertiginose del cinema d’azione recente.
Tom Cruise e Christopher McQuarrie: cinema e natura estrema insieme
Le riprese si sono svolte nel settembre 2017: per garantire sicurezza e riservatezza, la zona è stata chiusa al pubblico per alcuni giorni. Il team ha lavorato in condizioni difficili: vento, freddo e attrezzature da arrampicata trasportate a mano.
Tom Cruise, celebre per non ricorrere a controfigure, ha girato personalmente le sequenze d’azione sul bordo della falesia. Anche Christopher McQuarrie ha raccontato in varie interviste quanto l’esperienza sia stata intensa: «Non avevamo bisogno di effetti speciali. Lì bastava girare e respirare».
La troupe ha trascorso giorni interi tra le pareti scoscese e i sentieri, con un rispetto quasi sacrale per la natura. La scelta di girare davvero su Preikestolen, e non in studio, ha aggiunto un valore autentico alla pellicola.

L’impatto sul turismo in Norvegia: quando il cinema cambia il destino di un luogo
Il successo del film ha avuto un impatto diretto sul turismo in Norvegia. Dopo l’uscita di Mission: Impossible – Fallout, le visite a Preikestolen hanno registrato un netto aumento. Visit Norway, l’ente ufficiale del turismo, ha stimato che nel 2018 oltre 300.000 persone abbiano affrontato l’escursione verso la cima della falesia.
I tour cinematografici sono diventati una tendenza, con agenzie che organizzano percorsi sulle orme di Ethan Hunt. Il fenomeno è un esempio perfetto di come le location dei film influenzino i flussi turistici, trasformando paesaggi naturali in luoghi di pellegrinaggio cinefilo.
Preikestolen: un palcoscenico di roccia tra cielo e cinema
La forza di Preikestolen sta nella sua doppia anima: monumento naturale e set cinematografico. Chi ci arriva in cima vive un’esperienza che trascende la semplice escursione. Non si tratta solo di un trekking panoramico, ma di un vero e proprio viaggio simbolico. È il punto in cui finzione e realtà si toccano, dove il confine tra spettatore e protagonista si fa sottile.
Il cinema ha prestato gli occhi a questo luogo, ma il vento, il silenzio e la vertigine sono gli attori che non vanno mai via. Che incredibile doppio spettacolo: da una parte un film che resterà nella storia, dall’altra un luogo naturale impossibile da dimenticare.
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