Avrete senz’altro sentito parlare dei pupi siciliani in televisione, ma che cosa rappresentano? Approfondiamo la storia e scopriamo quali sono i più famosi ai giorni nostri.
Che cosa rappresentano i pupi siciliani?
Quando si parla dei pupi siciliani non si può fare a meno di menzionare il teatro di quest’isola: infatti, ci si riferisce al teatro tradizionale delle marionette che si svolge in Sicilia. I pupi siciliani, proclamati nel 2001 e inseriti nel 2008 come capolavoro dell’UNESCO, sono senz’altro una delle espressioni più rilevanti di questa regione. Inoltre, rappresenta la memoria storica e l’identità culturale di questo paese. Ad animare i pupi sono i cosiddetti pupari che mettono in scena delle storie riprese dalla letteratura epico-cavalleresca che ha origini medievali. In particolare, quando si parla dei pupi siciliani si è soliti riferirsi alla storia del ciclo carolingio.
La storia
La nascita del teatro dell’opera dei pupi è difficile da collocare storicamente. Infatti, vi sono diversi momenti in cui si posiziona questo momento. Sembra comunque che alcune prime testimonianze siano evidenti tra il Settecento e l’Ottocento in Italia.
I pupi sprovvisti di armatura, però, sono senz’altro arrivati ancora prima dei racconti siciliani ed erano utilizzati in occasione delle feste. Alcuni studi parlano di prime con le marionette in Europa già nel Cinquecento, mentre in Sicilia questi spettacoli erano presenti nel Settecento. Ad ogni modo, solo nell’Ottocento è evidente un repertorio cavalleresco.
Negli anni sono stati svolti molti studi sui pupi siciliani con i contributi di diversi storici come Antonino Buttitta e Carmelo Alberti. Gli stessi che hanno condotto questa ricerca hanno evidenziato che a fine Ottocento l’opera dei pupi era in difficoltà. La crisi di questo mondo fu principalmente imputabile all’avvento cinematografico. In seguito, anche con lo svuotamento dei quartieri più popolari, le persone iniziarono a non essere più interessati a questa forma di intrattenimento.
Anche se l’opera dei pupi siciliani è stata messa a dura prova, ancora oggi vi sono delle compagnie teatrali che rinnovano la tradizione con la messa in scena delle storie medievali. Un tempo la promozione di questi spettacoli era fatta attraverso l’esposizione di cartelli che erano messi proprio fuori dai teatri. Ora gli stessi sono appesi alle pareti di questi edifici come decorazioni. Su questi cartelli colorati, veniva riportato il punto della narrazione a cui si era arrivati.
Le caratteristiche delle marionette siciliane
La struttura dei pupi è in legno, ma questa ossatura lignea è poi a sua volta rivestita con armature che sono molto decorate. Queste possono variare a seconda della scuola di appartenenza, quella palermitana e quella catanese. Gli aspetti che differiscono tra le due varianti di pupi sono quelli della meccanica e dei figurativi. Anche per alcuni soggetti sono presenti delle differenze tra i vari pupi siciliani.
Per muovere i pupi siciliani si usano fili e ferri. Il ferro, utile a manovrare gli arti, passa attraverso il capo e lo unisce al busto. La forma del ferro è ad uncinetto e viene afferrato proprio per muovere la marionetta durante l’opera in teatro.
I più famosi da conoscere
Tra le marionette armate vi sono personaggi cristiani e quelli saraceni. I protagonisti cristiani si presentano con un volto gentile e indossano un gonnellino di nome faroncina (Palermo) o vesti (Catania). Hanno l’emblema del proprio casato sull’elmo, sulla corazza e sullo scudo. I personaggi saraceni, invece, hanno il viso con tratti più marcati e sono vestiti con pantaloni e turbante. Sulle armature di questi pupi ci sono mezze lune e stelle.
Ci sono dei pupi siciliani che sono maggiormente riconosciuti nell’opera teatrale. A Catania, per esempio, il più noto è Peppininu. Si tratta di una maschera popolare che ha il ruolo di fare da scudiero ad Orlando e Rinaldo.
Spostandoci a Palermo, i pupi siciliani più menzionati sono Nofrio e Virticchio. Durante le esibizioni si presentano al pubblico in modo buffo e spesso chiudono lo spettacolo con rappresentazioni comiche che richiamano la Commedia dell’Arte.
Non dimentichiamo anche di citare altri personaggi importanti che sono ritenuti i paladini dell’imperatore Carlo Magno, i nemici di questo, la principessa Angelica e il traditore Gano di Magonza.
Vi sarà senz’altro anche capitato di sentire questi nomi, magari mentre eravate seduti al divano a guardare i magnifici luoghi de Il commessario Montalbano.
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