Tripofobia: cos'è la paura dei buchi e come trattarla

Le paure sono del tutto normali, ma a volte alcune possono essere più strane del solito. Proprio per questo, oggi abbiamo pensato di parlare di quella connessa ai buchi. La definizione corretta per questa paura è tripofobia. Scopriamo insieme cos’è e come trattarla!

Che cos’è la tripofobia?

Quando si parla di tripofobia si è soliti identificare la paura connessa ai buchi di qualunque tipo, da quelli che si possono trovare in natura fino a quelli che coinvolgono oggetti e, dunque, sono artificiali. La tripofobia si contraddistingue per essere proprio una repulsione nei confronti di questo elemento che si può trovare comunemente nella vita di tutti i giorni, guardandosi semplicemente intorno. Anche se la tripofobia non è classificata ufficialmente come i casi più gravi la tripofobia può suscitare stati di ansia oppure attacchi di panico.

Da cosa deriva?

Di solito quando si parla di fobie è necessario considerare che queste possono essere state introdotte dal vissuto traumatico che abbiamo. Una motivazione per cui potrebbe far capire meglio da cosa deriva la tripofobia la troviamo con la spiegazione fornita da Cole e Wilkins, persone che hanno studiato questo fenomeno per la prima volta nel 2013.

Questi fanno presente che questa paura potrebbe essere ricondotta alla storia evolutiva: sembra che derivi proprio dal meccanismo di sopravvivenza, reazione dei nostri antenati. Infatti, animali o piante pericolose si presentano con buchi oppure con delle macchie (che potrebbero essere associate a buchi). Questi sono perciò considerati come dei pericoli per la vita umana.

Un altro aspetto da considerare riguarda la sensazione di disgusto che a volte si può avvertire nei confronti dei buchi. Infatti, proprio a queste intercapedini viene associata l’idea di contaminazione e, quindi di una possibile sensazione di repulsione.

Come si fa a capire se si soffre di questo disturbo?

Non esistono dei criteri che si possono utilizzare per la diagnosi clinica di questo problema, ma in caso di possibili peggioramenti della propria qualità di vita si può procedere con un consulto con uno specialista.

Nel frattempo, è anche possibile eseguire un test con immagini per capire se si soffre di questa problematica. Immagini oppure oggetti come le fragole, le bolle di sapone, il soffione della doccia, le celle degli alveari o le spugne da bagno possono essere utili per vedere se hai delle reazioni o dei sintomi che non ti aspettavi. In questo modo, sarà più semplice capire se sei un soggetto che è infastidito dai buchi e che, addirittura, li teme.

I sintomi che si presentano

Si possono verificare sintomi fisici e psichici a seconda di quanto è grave la propria triofobia. Tra quelli fisici ci sono la sudorazione eccessiva, specie su mani e viso, ma anche la tensione muscolare, la nausea e le vertigini.

Per quanto concerne i sintomi psichici, oltre all’ansia e panico, ci sono anche difficoltà di concentrazione e irritabilità.

Come si cura e come si può trattare la paura dei buchi?

Non esiste una cura vera e propria che permette di guarire dalla tripofobia, bensì la fobia per i buchi si può trattare adottando delle strategie. Per esempio, potrebbe esserti di grande aiuto l’adozione di tecniche di rilassamento ed esercizi di respirazione.

Se necessario, poi, puoi anche decidere di affidarsi a uno specialista che ti potrà proporre diverse soluzioni: per esempio, una terapia parlata che può aiutarti a lavorare sul trigger che porta alla comparsa della triofobia. In alternativa, potrebbe anche proporti una terapia a base di farmaci, se i sintomi sono talmente forti e invalidanti, oppure l’assunzione di inibitori selettivi della serotonina.

Ad ogni modo, se noti che la paura suscita in te molto disagio, è meglio parlare con un medicoche ti può aiutare a gestire meglio i sintomi della triofobia.