Il coraggio di parlarne. Il libro già cult di Naomi Watts

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla menopausa e che non avete avuto il coraggio di chiedere in un saggio che si legge come un romanzo
Immaginate una conversazione tra amiche dove, al posto del calice di vino, ci sia un mix di integratori e una manciata di frutta secca. E sul tavolo, accanto alle borse, un argomento che è sempre stato un tabù ma di cui, finalmente, forse si è cominciato a parlare più liberamente, ovvero la menopausa. A orchestrare la conversazione, non una persona qualunque ma una donna, Naomi Watts – musa di David Lynch e raffinata interprete di pellicole d’autore-, che da anni combatte la sua battaglia per rendere universalmente conosciuto e, di conseguenza, affrontato un tema la cui spinosità ha provato sulla propria pelle e di cui ha pagato personalmente il prezzo. Il risultato è un impegno tradotto tanto in un attivismo a 360 gradi quanto in un libro-saggio, “Il coraggio di parlarne- Tutto quello che avrei voluto sapere sulla menopausa”, edito da Solferino, nel quale la Watts stessa ha riunito un pool di esperti straordinari in differenti ambiti medici e ha raccolto le testimonianze di donne che, come lei, sono entrate in quella che, a tutti gli effetti, è una nuova, avvincente- e liberatoria, gioiosa, formidabile – fase della vita.
L’ESPERIENZA DI NAOMI WATTS

Del resto, l’attrice inglese naturalizzata australiana conosce bene l’argomento e, soprattutto, le sue ramificazioni nebulose dal momento che, a soli 36 anni mentre cercava di concepire il primo figlio, le è stata diagnosticata una forma precoce di menopausa. Al netto del dispiacere per una simile notizia in un momento tanto delicato, la Watts si era resa conto in prima persona di sapere davvero molto poco sul tema e che, inoltre, ciò che conosceva era ricco di punti interrogativi. Per questa ragione, dopo un percorso che l’ha portata a cercare di fare chiarezza in totale autonomia, ha deciso di regalare alle donne una guida capace di toccare quante più declinazioni possibili – dall’uso degli ormoni più indicati allo stile nel vestirsi, per intenderci – che servisse ad affrontare tutti quei cambiamenti fisiologici, ma non per questo negativi, che la menopausa porta con sé.
Che cos’è la menopausa
La menopausa è tante cose ma, purtroppo, continua a rimanere un tabù anche perché storicamente associata alla vecchiaia e alla conseguente perdita di capacità riproduttiva della donna: uno stigma per la femminilità, equiparata, per pregiudizio, alla fine di tutto, della bellezza come della vitalità. Il fatto poi che la sua narrazione sia sempre stata accompagnata da una rassegnazione di fondo non ha certo aiutato a rinverdire l’immaginario nel quale si colloca che, ricordiamo, è profondamente democratico e “colpisce” tutte le donne, senza alcuna distinzione. Questo, tuttavia, non significa accettare passivamente ciò che la menopausa comporta – in termini di sintomi fisici e psicologici, per esempio– come qualcosa di inevitabile e immutabile perché la scienza e la medicina oggi hanno fatto passi da giganti nel rendere questa fase della vita non solo accettabile ma anche, perché no?, piacevole. Il punto, semmai, come rimarca Naomi Watts nel suo libro, è farlo sapere: perché lo stigma della menopausa colpisce anche l’informazione, coprendola di false credenze e di veri e propri muri che impediscono alle donne di acquisire consapevolezza su ciò che possono – e devono – fare per non compromettere la qualità della loro vita e, soprattutto, della loro salute.
La menopausa e le donne
Informazione corretta e completa è dunque la parola chiave per evitare di perdersi in un labirinto di falsi miti e di ignoranza, spesso alimentati dalla mancanza di una vera e propria cultura della menopausa di cui si sente forte il bisogno. Lo fa notare con lucidità la Watts ricordando come anche dall’altra parte dell’oceano, dove brillano alcune delle menti scientifiche più eccelse, a questo tema faccia difetto quella chiarezza di fondo che è il requisito fondamentale per fornire supporto concreto alle donne e aiutarle a non sentirsi sole in questa fase di cambiamento. Eppure, basterebbe davvero molto poco. Per riconoscere quali sintomi siano riconducibili alla menopausa. Per sapere quali terapie, ormonali o sostitutive, siano disponibili per alleviarli. Per comprendere come gestire quei cambiamenti, fisici ma anche psicologici, che la menopausa porta con sé. Per affrontare una nuova fase della propria vita sessuale e farlo con consapevolezza. Per modificare la propria alimentazione e il proprio stile di vita di modo che non interferisca con i processi fisiologici in corso ma, al contrario, li supporti. Ecco che il libro diventa una sorta di manuale che, partendo dall’esperienza diretta dell’autrice, fornisce una serie di consigli pratici per orientarsi senza perdersi né lasciarsi intimorire. L’intento però non è quello di sostituirsi al consulto del medico ma semplicemente di dare il via a una sorta di staffetta, affinché ogni donna cominci la sua corsa e poi passi il testimone nelle mani di specialisti che, si spera, possano condurla al traguardo.
Il coraggio di parlarne

“Il coraggio di parlarne” è un libro capace di unire la leggerezza di un rendez-vous tra amiche con l’approccio scientifico e olistico di specialisti che hanno indagato il mondo sfaccettato della menopausa per cercare di rispondere il più dettagliatamente possibile alle richieste delle loro pazienti, spesso spaventate, decisamente in affanno nel cercare di darsi delle spiegazioni a cambiamenti apparentemente oscuri che toccano tutti gli aspetti della loro vita. Una sorta di coming out della menopausa che tutti sono chiamati ad ascoltare: le donne in primis, per comprendere quello che succede e muoversi di conseguenza, poi i partner e la famiglia, financo i datori di lavoro. Perché, esattamente come recita il titolo del capitolo conclusivo, Possiamo farcela. E, come sottolinea Naomi Watts in calce al libro, “vi prego di prendervi cura di voi stesse: ve lo meritate, ricordatelo sempre”.
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