L'Art Déco a Milano a cent’anni dalla nascita

Quest’anno l’Art Déco compie 100 anni.
Questo fenomeno, che ha interessato le arti visive, l’architettura, le arti decorative e la moda, si è sviluppato, tra i “ruggenti anni Venti” e gli anni Trenta del Novecento, prima in Europa e poi negli Stati Uniti d’America.
L’Art Déco: nascita e sviluppo
Nominata anche Stile 1925, l’Art Déco è l’abbreviazione di “Arts Décoratifs”, che deriva dall’ Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes, l’Expo che si è tenuta a Parigi nel 1925 e che ha segnato la sua affermazione.
In quel periodo la società voleva dimenticare gli orrori della guerra e la ricca borghesia, che aveva ritrovato la joie de vivre, sentiva il bisogno di leggerezza e di evasione.
L’Art Déco ha interpretato queste istanze, diventando uno stile di vita eclettico e mondano, alla ricerca del lusso e dell’eleganza. L’ha fatto fondendo in modo armonico gli elementi della tradizione con quelli della modernità. Si è ispirata sia ai manufatti dell’antica arte egizia, azteca, africana e greca, sia alle forme organiche ed eleganti dell’Art Nouveau, alle innovazioni delle avanguardie, come il Cubismo ed il Futurismo, ai colori forti ed accesi del Fauvismo e dell’Espressionismo ed anche alle forme severe dell’architettura neoclassica.
Dopo un decennio di successi è cominciato il declino, anche perché la produzione dell’Art Déco, ormai di massa, era considerata kitsch e pretenziosa. Ma il vero motivo della sua fine fu lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale che riportò un periodo di austerità.
Caratteristiche e principali esponenti del nuovo stile
L’ Art Déco si basava su un linguaggio razionale, su uno stile essenziale e sul rigore delle forme geometriche.
Diversi sono gli elementi distintivi che ne riflettono l’estetica e che si possono così riassumere:
- ricerca della simmetria e dell’ordine
- colori vivaci e superfici lucide
- la decorazione come elemento distintivo (i motivi si ispiravano alle culture antiche, ai luoghi esotici o alle macchine moderne)
- materiali lussuosi e pregiati: dalla radica ai legni esotici, all’ oro, al marmo, al vetro, ai metalli lucidi, come l’acciaio inossidabile, al velluto
- lavorazioni ricercate, come l’intarsio, il mosaico e vetrate particolarmente elaborate
Tra gli artisti e designer, che hanno contribuito alla definizione dello stile Art Déco, ricordiamo, per esempio, Cartier che ne ha catturato lo spirito con i suoi gioielli. Sono delle vere opere d’arte che uniscono la ricercatezza con l’eleganza geometrica. Oppure possiamo citare Giò Ponti, che tra l’altro ha disegnato anche le famose ceramiche per Richard-Ginori. Con la sua maestria, eleganza e capacità di reinventare l’antico in chiave moderna l’architetto e designer milanese ha reso la sua produzione un esempio importante del gusto Déco.
Tra gli architetti Le Corbusier, iniziatore dell’architettura moderna e padre del razionalismo, è indubbiamente il più famoso del Novecento: basti pensare che ben 17 sue opere sono entrate nel patrimonio UNESCO. Ha modificato i concetti dell’urbanistica ed ha rivoluzionato l’architettura secondo i principi dell’ordine, della funzionalità e della bellezza, tipici del nuovo stile.
In pittura è particolarmente famosa la polacca Tamara de Lempicka. I suoi soggetti, prevalentemente donne, sono eleganti, seducenti, ma anche irraggiungibili per il loro aspetto misterioso.
Il suo Autoritratto in Bugatti verde è considerato il simbolo dello stile Déco. De Lempicka si ritrae come donna libera, indipendente, sofisticata e raffinata, alla guida di una Bugatti verde da corsa. L’opera, dallo stile nitido ed accurato, è diventata un’icona dell’epoca e simbolo dell’emancipazione femminile.
Effettivamente le donne sono state le protagoniste di quell’epoca. Con il nuovo stile si è affermato anche un diverso modello di donna: anticonformista, senza pregiudizi, trasgressiva e sensuale, con le gonne corte, con il taglio dei capelli a caschetto e con il rossetto.
Non a caso per il manifesto della mostra milanese sull’Art Déco è stato scelto il Ritratto di Wally Toscanini (1925) di Alberto Martini che raffigura proprio una donna ribelle e controcorrente.
La bellissima Wally, figlia del direttore d’orchestra Arturo Toscanini, appare imperturbabile e distaccata, ma al tempo stesso affascinante e seduttiva. E’ ritratta estremamente elegante in un lussuoso abito giallo luminescente, mentre è sdraiata su un raffinato e prezioso divano.
L’ art Déco in mostra al Palazzo Reale di Milano
In occasione del primo centenario dell’Art Déco è stata allestita al Palazzo Reale di Milano, dal 27 febbraio al 29 giugno 2025, la mostra Art Déco. Il trionfo della modernità.
Sono diversi gli obbiettivi di questo importante progetto. Innanzitutto ci permette di approfondire l’origine e lo sviluppo dell’Art Déco nei vari ambiti artistici, di scoprire come, in pochi anni, questo stile abbia rimodellato il modo di vivere, come abbia favorito la nascita dell’ Italian Style e perché continui ad ispirare ancora gli artisti odierni. Ci induce, poi, a riflettere sul linguaggio universale dell’arte e sulla sua capacità di farci vedere il mondo in modi inaspettati.
Le riproduzioni di manifesti e di riviste, le fotografie storiche, presenti in mostra, e le installazioni multimediali, curate da Storyville, contribuiscono, inoltre, a farci conoscere le contraddizioni sociali e le tensioni economiche dell’epoca.
Un iter che si snoda tra 250 opere d’arte
La mostra, che segue un percorso cronologico e tematico, testimonia come l’Art Déco sia stata uno stile innovativo, moderno, che ha unito l’ arte, il design e le arti decorative.
Sono presenti circa 250 opere: dagli arredi ai tessuti, all’alta oreficeria, agli abiti haute couture, alle porcellane, ai dipinti, alle sculture, ai disegni ed ai manifesti pubblicitari, fino alle vetrate ed ai mosaici, che rimandano all’eleganza degli hotel, alle stazioni ed ai mezzi di trasporto di lusso.
Viene evidenziato il contributo italiano allo stile Déco con l’esposizione di lavori celebri, come le ceramiche disegnate da Giò Ponti per Richard-Ginori, i vasi e le piastrelle in maiolica di Galileo Chini, i vetri soffiati dell’artista Vittorio Zecchin, le nuove silhouette disegnate da Alberto Martini, le opere dell’orafo Alfredo Ravasco o del maestro ebanista Ettore Zaccari. Inoltre colonne, archi trionfali, vasi e servizi da tavola, che rievocano il mondo rinascimentale e tardo-cinquecentesco, contribuiscono a testimoniare lo splendore del Dèco italiano.
Un’attenzione particolare è riservata alla moda, un tratto caratterizzante dello stile Déco, grazie anche all’emergere, come abbiamo visto, di un nuovo modello di donna elegante, libera ed anticonformista. Non poteva mancare l’omaggio al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio, voluto dal poeta per celebrare la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Nella sezione in onore della Francia, dove è nata l’Art Déco, catturano l’attenzione le opere di Jacques-Émile Ruhlmann. Il celebre designer, arredatore e mobiliere parigino, con i suoi mobili, ha rielaborato in chiave moderna le forme degli stili Luigi XV e Luigi XVI, riprendendone le linee curve, l’utilizzo di inserti, di piccole sculture e di materiali preziosi, come i legni pregiati, l’avorio e la madreperla.
Con l’occasione di questa mostra Palazzo Reale ospita anche Il Padiglione Reale della stazione centrale di Milano. Un capolavoro Art Déco, un progetto promosso in collaborazione con la Fondazione FS Italiane. Attraverso fotografie, documenti, disegni ed arredi racconta la storia del Padiglione Reale in Stazione Centrale e documenta come l’Art Déco abbia influenzato anche l’architettura ferroviaria milanese.
La città di Milano ha avuto un rapporto speciale con lo stile Déco. Tra gli anni Venti e Trenta, ha visto. infatti, la nascita non solo di arredi, ma anche di edifici di particolare imponenza ed eleganza, improntati a quella tendenza artistica.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.